Oggi su @LaStampa c’era scritte tre cose gravi:
1. La sindaca di Roma a settembre era a un evento in cui ha lanciato espressamente una campagna pubblicitaria di PHilip Morris, (“cambiagesto”).
1. La sindaca di Roma a settembre era a un evento in cui ha lanciato espressamente una campagna pubblicitaria di PHilip Morris, (“cambiagesto”).
2 Due siti, uno di Philip Morris (cambiagesto) e uno di influencer contro il fumo tradizionale e per i nuovi prodotti, sono ospitati nello stesso blocco di IP consecutivi di tutti i siti politici del M5S (blog delle stelle) dove vengono scelti i candidati e fatte le votazioni M5S
2bis. Questa circostanza autorizza la seguente domanda: per caso, le stesse persone gestiscono, nello stesso blocco di IP in entrata, siti per Philip Morris e siti dove vengono scelti i candidati e fatte le votazioni M5S?
3. Il caso “I furiosi”. Questo secondo sito, di influencer indipendenti, che spingono prodotti di fumo alternativi, è per caso una campagna pubblicitaria non dichiarata per qualche azienda? Ieri tutte le tracce online de “I furiosi” venivano cancellate... furiosamente.
Domande.
Domande.
3bis. @fpietrosanti annuncia che farà un esposto all’Agcom, per verificare se per caso nella storia de “I furiosi” vi sia stata qualche violazione della legge che vieta di fare pubblicità non dichiarata a prodotti di aziende di tabacco.
Vedremo gli esiti
Vedremo gli esiti
Tutto ciò che ho citato prima sono fatti, documentati. Non mi pronuncio minimamente, badate bene, su eventuali aspetti giudiziari: quello tocca eventualmente ad altri.
Dico che sono fatti politicamente imbarazzanti. e che se ci fosse un centrosinistra qualcosa dovrebbe dire.
Dico che sono fatti politicamente imbarazzanti. e che se ci fosse un centrosinistra qualcosa dovrebbe dire.
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