"Renzi val bene una messa e la sua è una messa funebre"
Alessandro Di Battista.
Quando assisteremmo ad atti violenti ci ricorderemo di chi ha proferito queste parole e di chi le ha legittimate tacendo. Abbiamo già visto a che approdi porta la fola de "i compagni che sbagliano".
Arriviamo ad un prevedibile rovesciamento dei concetti, tipico della propaganda. Costruttore diventa chi augura una messa funebre in forma di metafora politica all'avversario? Ignora che le metafore spesso vengono fraintese alla lettera?
No.
La crisi della democrazia a cui stiamo assistendo consiste nel delegittimare l'avversario politico utilizzando come strumento la gogna mediatica. L'obiettivo è non discutere contenuti,provvedimenti, destinazione di risorse e strategie politiche ed economiche.
Fare fumo, aizzare.
La questione da cui si vuole distrarre l'attenzione con la "messa funebre" è il Recovery plan. Infatti emergono giorno dopo giorno dubbi e perplessità su questo essenziale dcumento.
Al solito si fanno affermazioni roboanti per nascondere la polvere delle proprie incapacità sotto al tappeto. Nel frattempo i costruttori totalizzano un numero di morti per covid ogni 100.000 abitanti tra i peggiori al mondo.
Messe funebri ce ne son già troppe caro istigatore.
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Il disco che la democrazia e le scelte politiche debbano essere costrette dal virus e consegnate nelle mani di pochi per vincerlo è un disco rotto, il modo per ingannarci con la paura.
Abbiamo affrontato emergenze, ben +gravi, con nervi saldi e parlamento nel pieno dei poteri.
Che questa perenne emergenza debba essere per forza gestita dagli stessi fa pensare. Ricordo che con la pandemia abbiamo un rapporto morti/abitanti tra i peggiori al mondo.
Un numero di morti enorme raggiunto malgrado una chiusura delle scuole senza pari in Europa, esponendo l'intera gioventù Italiana ad una perdita di apprendimenti mostruosa e ad una sofferenza psicologica di cui iniziano ad emergere i danni.
Il punto toccato con la solita sincerità da @anna_pensil non è secondario. Tutt'altro. Qui si tratta direttamente del concetto di democrazia che in assenza di critiche soffre ed in poco tempo sfiorisce completamente per lasciar spazio ad altro.
All'autoritarismo.
Qui il problema non è affatto e da tempo stare con tizio o con caio, ma tener vivo il diritto di critica entrando nella specificità dei problemi e delle scelte politiche ed economiche.
E invece vale il vecchio trucco di colpire le persone deligittimandone gli argomenti.
Vi dicono che non ci sono alternative? Vi stanno manipolando. Ci sono alternative, magari non vi sono gradite o non sono gradite ad altri, ma le alternative ci sono.
Sempre.
Insostituibile? Fortunatamente nessuno di noi umani lo è, fosse solo per la breve durata della nostra vita.
Siamo sostituibili e lo siamo in qualsiasi momento, qualsiasi sia il nostro ruolo.
Quello che viene propagandato come "un salto nel buio" spesso è un provvidenziale cambiamento, aria fresca di nuove menti, nuove idee, punti di vista alternativi ed imprevisti.
Nelle contrapposizioni bianco/nero che piacciono tanto, perché non lasciano scelta, la "sinistra" ha fatto il grande passo abbandonando la complessità per approdare al populismo del "o noi o l'apocalisse".
Gli "intellettuali" in questo hanno fatto miracoli.
L'ingiustizia sociale su cui lavora @fabriziobarca è lo spunto. Chi sono i "nemici" della giustizia sociale? @BentivogliMarco viene additato come nemico, non solo, ma gli si augura anche una P38 come cura e chi lo fa scrive per il popolo.
Marta Fana, da mesi paladina pop del popolo via Laterza, rivoluzionaria da presentazioni in librerie, insiste sull'idea dei "nemici" e senza tanti giri di parole racconta l'ingiustizia sociale legittimando anche lo scontro tra classi come opportuno.