Vi dicono che non ci sono alternative? Vi stanno manipolando. Ci sono alternative, magari non vi sono gradite o non sono gradite ad altri, ma le alternative ci sono.
Sempre.
Insostituibile? Fortunatamente nessuno di noi umani lo è, fosse solo per la breve durata della nostra vita.
Siamo sostituibili e lo siamo in qualsiasi momento, qualsiasi sia il nostro ruolo.
Quello che viene propagandato come "un salto nel buio" spesso è un provvidenziale cambiamento, aria fresca di nuove menti, nuove idee, punti di vista alternativi ed imprevisti.
Strategie risolutive.
Ed ora, ciliegina sulla torta, un "elogio della morte" del sempre acuto @AlienoGentile e se non lo seguite fatelo subito.
Il punto toccato con la solita sincerità da @anna_pensil non è secondario. Tutt'altro. Qui si tratta direttamente del concetto di democrazia che in assenza di critiche soffre ed in poco tempo sfiorisce completamente per lasciar spazio ad altro.
All'autoritarismo.
Qui il problema non è affatto e da tempo stare con tizio o con caio, ma tener vivo il diritto di critica entrando nella specificità dei problemi e delle scelte politiche ed economiche.
E invece vale il vecchio trucco di colpire le persone deligittimandone gli argomenti.
Nelle contrapposizioni bianco/nero che piacciono tanto, perché non lasciano scelta, la "sinistra" ha fatto il grande passo abbandonando la complessità per approdare al populismo del "o noi o l'apocalisse".
Gli "intellettuali" in questo hanno fatto miracoli.
L'ingiustizia sociale su cui lavora @fabriziobarca è lo spunto. Chi sono i "nemici" della giustizia sociale? @BentivogliMarco viene additato come nemico, non solo, ma gli si augura anche una P38 come cura e chi lo fa scrive per il popolo.
Marta Fana, da mesi paladina pop del popolo via Laterza, rivoluzionaria da presentazioni in librerie, insiste sull'idea dei "nemici" e senza tanti giri di parole racconta l'ingiustizia sociale legittimando anche lo scontro tra classi come opportuno.
In Veneto, Friuli Venezia Giulia e Marche le scuole superiori chiuse fino al 31 gennaio.
Con che criterio queste tre regioni sì e altre no? Chi coordina? Chi decide? Dov'è lo stato? Quali sono le indicazioni del CTS sulla scuola? ilpost.it/2021/01/04/ven…
In attesa di capire cosa pensa CTS, Ricciardi e compagnia, governo ha deciso di rimandare all'11 rientro per la secondaria, gli altri a scuola dal 7. Ci son 20 giorni che ballano tra chiusura delle 3 regioni e resto del paese.
Qual è il senso ed i criteri adottati?
Prendere decisioni senza spiegarle ai cittadini è grave, come è pessima l'impressione che manchi un coordinamento tra governo centrale e regioni.
Governatori delle tre regioni hanno agito in concerto con il governo o in autonomia, come fece De Luca?ilsole24ore.com/art/campania-d…
Il non comunicare con congruo anticipo decisioni su scuola, esercizi commerciali e libertà dei cittadini, indicando anche la scadenza di eventuali provvedimenti restrittivi e chiusure, può essere aggettivata in un solo modo.
Intollerabile.
Molte, se non tutte le attività, richiedono un'adeguata programmazione. Si tratta di rispetto, ma anche di capacità o incapacità nel saper governare prendendo decisioni.
E nel sapersi assumere responsabilità, senza scaricare gli insuccessi dove capita, capita.
PS: quanto a noi cittadini, la passività con cui tolleriamo questa macroscopica mancanza di rispetto ci dovrebbe allarmare. Manifesta una passività ed un'accetazione di qualsiasi arbitrio a cui è opportuno porre un limite.
Si dibatte di scuole aperte con la solita profondità: 1) chiuse e sigillate o moriremo tutti, anche i sorci nelle fogne. 2) aperte e spalancate o sarà catastrofe negli apprendimenti e nella crescita dei giovani.
Messa così voto 2), ma è messa molto male.
La scuola vive della capacità dei docenti di progettare e programmare, certo con flessibilità, ma è essenziale pensare a quali attività, studiarle a seconda della situazione, delle classi, dei colleghi, delle possibilità, degli spazi.
Come è andata fino ad ora?
Semplice: è mancata una linea precisa, a parte l'abbracciare essenzialmente l'ipotesi 1), chiudere a doppia mandata tutto o quasi. Ci sarebbe francamente bisogno d'altro.