1/6 È una questione complessa ma provo a essere sintetico.
Ci sono due punti. 1) Qualunque siano i possibili meriti della decontribuzione, se è fatta in questo modo, ossia con proroghe di anno in anno e nessuna certezza sul futuro, è quasi inutile.
2/6 Immaginate di voler aprire una azienda o di voler assumere più gente in azienda già esistente. Quale costo del lavoro tenete in conto, quello di quest'anno o quello che presumilmente sarà il costo negli anni a venire? Misure temporanee è difficile abbiano effetti permanenti.
3/6 Quindi, un provvedimento temporaneo come necessariamente è questo (è temporaneo perché soggetto di anno in anno all'approvazione UE) avrà come principale effetto di regalare un po' di soldi ai datori di lavoro, con effetti minimi sull'occupazione.
4/6 Il secondo punto è che, se riteniamo (come dovremmo) che il costo del lavoro al Sud sia tale da scoraggiare l'occupazione non esiste buona ragione per non intervenire anche sulla contrattazione decentralizzata.
5/6 In teoria il taglio dei contributi dovrebbe andare di pari passo con interventi che aumentino la produttività del lavoro, perché non è possibile mantenere per sempre i contributi più bassi. Ma di interventi efficaci di questo tipo non se ne vedono.
6/6 Siamo quindi di fronte a un provvedimento molto popolare, come spesso sono quelli che gettano soldi a favore dei ceti medi e medio-alti, e al tempo stesso di minima efficacia sull'economia e sull'occupazione. Una combinazione letale.
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1/12 Qualche giorno fa, ancora in era geologica pre-Draghi, @emanuelefelice2 ha postato questa tabella. Qualche imprecisione (va chiarito che aliquote sono marginali), ma la tabella è corretta. La cosa interessante è che questa tabella È IL RISULTATO DEI GOVERNI CONTE. Spieghiamo
2/12 Per essere più precisi, l'abnorme e grottesca aliquota del 60,82% è il risultato di un provvedimento del Conte II del dicembre 2020 (mi risulta che al tempo responsabile economico del PD fosse Felice). fanpage.it/economia/bonus…
3/12 L'origine di tutti i mali fu il ''bonus 80 euro'' di Renzi. All'epoca, solo qualche noioso economista, tra cui il vostro umile servitore, fece notare l'assurdo delle aliquote marginali effettive risultanti. noisefromamerika.org/articolo/artic…
1/4 C'è differenza tra congiuntura di breve periodo e politiche strutturali. Fino alla fine della pandemia non si parla di muoversi verso bilancio in pareggio. Ma ci sono tre punti da tenere a mente.
2/4 Il primo è che fa differenza come si spendono i soldi in pandemia. Per esempio, non mi aspetto che Draghi butti danaro sussidiando le classi medio-alte con operazioni tipo cahsback o Alitalia.
3/4 Il secondo è che alcune operazioni sono budget-neutral. Una riforma sensata della giustizia civile costerebbe relativamente poco e produrrebbe enormi benefici. Draghi la può fare, mi pare impossibile con ogni altro governo.
1/13 Un thread su cosa ci possiamo aspettare da Mario Draghi in termini di politica economica.
Cominciate leggendo questo articolo di @micheleboldrin. In esso si menzionano le ultime ''Considerazioni finali'' di Draghi come governatore della Banca d'Italia, maggio 2011.
2/13 Le ''Considerazioni Finali'' le trovate qui. La sezione rilevante è quella sull'economia italiana. Non sappiamo se Draghi potrà mettere in pratica il programma che giudica ottimale, dipenderà dai vincoli che porrà la maggioranza parlamentare.
3/13 Ecco alcuni estratti.
''Senza sacrificare la spesa in conto capitale oltre quanto già previsto nello scenario tendenziale e senza aumentare le entrate, la spesa primaria corrente dovrà però ancora contrarsi, di oltre il 5 per cento in termini reali nel triennio 2012-14''.
Esce oggi su @ilriformista un mio articolo su un tema che si è discusso anche su twitter: disuguglianza e attacchi populisti alla democrazia, in USA e in Italia (Il titolo non l'ho scelto io e secondo me è sbagliato, ma pazienza). 1/21 ilriformista.it/la-classe-medi…
In questo t hread vorrei aggiungere alcuni grafici esplicativi e riportare i link alle fonti. Nell'articolo uso i dati del Congressional Budget Office (CBO) per analizzare l'andamento nel tempo di diverse classi di reddito. 2/21
L'analisi riguarda tre gruppi: il 20% superiore (i ''ricchi''), il 20% centrale (la ''classe media'') e il 20% più basso (i ''poveri''). Ovviamente, definizione da prendere cum grano salis. Si guarda all'andamento sia al lordo sia al netto di tasse e trasferimenti. 3/21
Tito Boeri @Tboeri ha già rilevato i due punti principali di criticità. È un provvedimento che spinge alla spesa di persona in periodo di pandemia ed è un provvedimento che beneficia soprattuto le classi medio-alte. 2/11
In particolare, gli effetti redistributivi (da ''Robin Hood al contrario'') sono stati approfonditi da Enrico d'Elia, senior economist al Dipartimento delle Finanze del MEF. lavoce.info/archives/71253… 3/11
Sono contento che sia stato reso nuovamente accessibile l'archivio di noisefromamerika. Permette di ripresentare vecchi articoli che restano (purtroppo) sempre attuali. Oggi parliamo della lamentatio di Fassina sulla competenza. 1/4