Sono ignorante di giornalismo ma dico la mia: secondo me uno dei problemi è che le ore di lavoro giornalistico per strada, fuori dalla redazione, si è ridotto tipo del 99% negli ultimi 50 anni e lo fanno quasi solo i giornalisti sottopagati delle redazioni locali. Tutto online.
Non è un problema di pigrizia dei giornalisti ma di riduzione drastica dei costi. Metti tre persone a gestire un sito, se va bene ti abboni alle agenzie altrimenti fai copia e incolla da articoli pubblici, e lo chiami giornale. Quei tre non avranno tempo di andare a verificare.
Ma anche le agenzie fanno la stessa cosa, perché in fondo possono fare quasi tutto stando in redazione a smazzarsi veline, comunicati stampa e cattive traduzioni di notizie rubate a fonti pubbliche straniere. Così le notizie di agenzia false o imprecise si clonano e diffondono.
Chi resta fregato da questa situazione? I lettori, che hanno notizie affidabili quanto il meme fatto girare su WhatsApp da tuo zio fascio, e i giornalisti non altolocati, i proletari delle redazioni, che diventano automi sostituibili, aggregatori passivi di caratteri ASCII.
Capolinea di questa situazione: i giornalisti altolocati, i borghesi delle redazioni, i direttori, gli editorialisti famosi, che spiegano che il lavoro dei loro sottoposti devono farlo i lettori stessi. Magari mandiamogli pure gli errata corrige così ne licenziano qualcun altro.
Oh poi magari non ho capito niente ma tanto ci dicono che dobbiamo fare i giornalisti di noi stessi quindi ecco la mia inchiesta sullo stato del giornalismo fatta senza muovere le chiappe dalla mia sedia ergonomica. Se la volete illustrata cercate delle foto su Google.
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