Dopo due secoli di capitalismo liberale gli anglosassoni - storicamente privi di qualsiasi cultura democratica - se ne escono così...

La classe media fu il compromesso che le oligarchie capitalistiche (che non vengono votate da nessuno, ma che de facto governano) trovarono per
arrestare l'avanzata democratica dei partiti dei lavoratori e vincere la guerra fredda.

Poiché secondo le oligarchie il metodo democratico - non la democrazia, che resa effettiva segnerebbe la fine della dittatura oligarchica del capitale - è ritenuto "inefficiente".
Va da sé che per spazzare via il progresso sociale che porta alla democrazia vada spazzata via la classe sociale che ne rappresenta l'edificazione: ovvero la classe media e ciò che ne garantisce l'esistenza, ovvero la piena occupazione e l'eliminazione delle barriere d'ingresso
al mercato, sottoposto alla stretta regolazione dello Stato che ne cura le distorsioni, i fallimenti e lo indirizza a fini sociali.

Dalla Thatcher e da Reagan questo discorso è politico, internazionale e sotto la luce del sole.

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11 Apr
La Babele dell'atomizzazione sociale e (quindi) culturale è uno spettacolo deprimente.

 : e così la libertà di parola e magari pure le elezioni diventano vettore di pericolo. I fascisti non sono mai "andati al potere", sono stati *cooptati* dalla borghesia
quando questa ne aveva bisogno. Punto. Adesso le tornano effettivamente ancora utili, ma solo come spauracchio, quindi, di là dall'errore intrinseco, non è molto furbo cascarci.

A sx il problema del settarismo è invece allarmante: invece di provare a "buttare dentro" gente, già
staccata dal mainstream, di cui condividiamo gli interessi fondamentali (se ne rendano tutti conto o meno), ci si affanna a buttarla fuori per rassicurarsi della propria purezza ideologica.

E l'impoliticità identitaria è servita.

E pure quegli altri: 
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10 Apr
Al di là della ovvietà per cui l'irrazionalismo è (sovra)strutturale in una società classista, in quanto l'esistenza stessa delle classi sociali è in sé irrazionale (pulsione al dominio, punto), oggi la distruzione della ragione non va ricercata nelle narrazioni à la Q, nel
terrapiattismo (ma esiste?) o nel rispolverare le aberrazioni ideologiche naziste.

Oggi l'irrazionalismo è h24 su ogni canale di comunicazione di massa, nello scientismo, nella necessità STRUTTURALE della classe dominante di affermare narrazioni che siano funzionali alla propria
egemonia, ai propri piani di ristrutturazione sociale in cui miliardi di persone sono considerate oggetto disponibile per qualsiasi atrocità funzionale alla propria brama di potere.

La nevrosi sociale, il bipensiero orwelliano, sono la conseguenza diretta della propaganda
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20 Feb
Nessuno non vuole la libertà.

Anche chi la cede per la propria sicurezza lo fa pensando di aumentarla.

Si accetta la schiavitù per essere liberi di vivere.

Il concetto individualistico di libertà è incompatibile con il socialismo che è libertà sociale, ovvero emancipazione.
Emancipazione collettiva, libertà dagli ostacoli materiali che limitano lo sviluppo della personalità, e libertà di, ovvero *potere di* concorrere al progresso materiale e spirituale della società.

Il socialismo è tale nel momento in cui la libertà individuale è una conseguenza
della libertà collettiva conseguente alla socializzazione del potere economico e politico che realizzano la democrazia.

Il socialismo è in re ipsa libertario, altrimenti non è socialismo: ossia qualcosa di fondamentale non è stato socializzato.

La libertà, ovvero il fiore che è
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9 Feb
"A cavallo tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 anche il femminismo subisce una metamorfosi radicale. In un articolo uscito sul “New York Times Magazine” nel 1968 viene usata per la prima volta la distinzione tra first-wave feminism, con cui si nomina il
femminismo tradizionale, che nei precedenti centocinquant’anni aveva mietuto evidenti successi, e un nuovo femminismo, chiamato femminismo della “seconda onda” (second-wave feminism)."
"Il second-wave feminism diverge in maniera nettissima dal femminismo classico e dalle sue istanze. Mentre quest’ultimo era stato mosso dall’idea dell’eguaglianza di diritti tra uomini e donne, la “seconda onda” mira a un “rovesciamento del potere”, che corregga le ingiustizie
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31 Jan
@TrueNeldot @16q___ @TSupernano @ermarluck Il paradigma delle risorse scarse è un ideologema malthusiano che riflette il paradigma delle risorse scarse monetarie liberali.

Pareto parla di efficienza perché, come da tradizione neoclassica, usa la matematica paludando il tema centrale del conflitto distributivo e della sua
@TrueNeldot @16q___ @TSupernano @ermarluck gestione politica.

La naturalizzazione dei fatti sociali, come il rapporto tra classi e il tema della giustizia sociale, trova cristallizzazione nella matematizzazione, da cui la celebrità di Galileo e delle scienze naturali nel capitalismo.
@TrueNeldot @16q___ @TSupernano @ermarluck Pareto nel suo manuale di economia politica cita apertamente Malthus e nega qualsiasi status normativo alla morale (ovvero fa filosofia morale per negare l'utilità della filosofia morale.)

Poiché il concetto morale, etico-sociale, di giustizia che non sia giustizia commutativa è
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31 Jan
Pochi si sono accorti che la sacrosanta risposta all'invasata woke della @Treccani è viziata dagli stessi presupposti: fa trasparire un giudizio di valore su un'espressione che non è né "volgare" né "incivile". "Negro" è italiano corretto, "lavorare come un negro" è espressione
colloquiale che fa esplicito riferimento alla condizione di schiavitù. Ma transeat, siamo tutti figli del nostro tempo.

La deriva neoliberale da cui nasce la sottocultura woke si evince dal popperiano uso di "Stato etico" al posto di orwelliano "Stato totalitario", invertendone
il segno di valore. Le sorti magnifiche e progressive della "società aperta" sono invece proprio questo totalitarismo sempre più asfissiante di cui la sottocultura woke è una delle sfaccettature.

L'hegeliano Stato etico, già solo significando il superamento della scissione tra
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