Thread. Sulle ragioni del collaborazionismo.
Da scambi di battute dei giorni scorsi - ma anche precedenti - noto che molti di voi riducono tutto ai soldi: dunque, se giorno dopo giorno veniamo traditi da politici a cui abbiamo concesso la nostra fiducia, il motivo sarebbe ...
... banalmente la corruzione (diretta o no). Non è così, e dico purtroppo, perché le cause sono legate a questioni più complesse. Se dovessi usare una sintesi lapidaria - con tutti i limiti del caso - il problema è che a sinistra sono immorali, a destra amorali. ...
Cioè: a sinistra hanno una visione complessiva delle cose, ma è ribaltata rispetto al bello, buono e giusto. A destra non hanno nessuna visione complessiva: esiste solo l'economia e tutto il resto è sacrificabile. ...
Nella Lega l'esponente tipico di questa mentalità è Zaia, ma non è l'unico, anzi è un tratto tipico del nucleo del partito: che, ricordiamoci, è sostanzialmente fatto di bravi amministratori locali, con zero visione complessiva delle cose. ...
Per questo quando vi leggo invocare "la Lega cacci Zaia" mi metto le mani nei capelli. Abbiamo sperato che negli ultimi anni ci fosse un innesto di persone e idee con formazione più ampia, ma l'esperimento è fallito. Bagnai alla fine è diventato ...
... il lume che brilla nella notte con lo scopo di accalappiar falene; quanto ne sia personalmente corresponsabile non lo so e al momento non mi interessa: certo che è impressionante, a posteriori, constatare il percorso divergente tra lui e il Pedante, considerando che ...
... partivano sostanzialmente dallo stesso punto; e sto ragionando al netto dell'inevitabile "sporcarsi le mani" che è richiesto a chi scende nell'agone politico comparato con chi rimane intellettuale "puro", senza responsabilità dirette. ...
La ragione del tradimento, dunque, non è primariamente un portafoglio pieno, ma un cuore vuoto. D'altronde non tutti i collaborazionisti della storia erano collusi ideologicamente col nemico: certi erano semplicemente rassegnati, non ritenevano possibile ...
... opporvisi e si erano persuasi di dovervisi adattare: in buona fede pensavano di salvare la patria dalla distruzione, inevitabile nel caso di resistenza. Fu anche il tragico errore di Paolo VI e della sua Ostpolitik. ...
... Pensate poi che oggi il nemico non è un blocco, come all'epoca l'URSS, ma praticamente il mondo intero: UE, filantropi plurimiliardari, papa, gerarchia e preti salvo eccezioni, ONU, ONG, multinazionali, media. Tutti contro. Come potete pensare che uomini dal cuore vuoto, ...
... capaci di ragionare solo di economia, non solo abbiano il coraggio di opporsi, ma possano anche solo concepire che sia opportuno farlo?

Perché qusta cosa è importante? Perché impatta sulla nostra battaglia. La riduzione all'economia è una clava nelle loro mani, ...
... che al momento possiamo riassumere nello slogan "ditelo ai ristoratori": chi è stato ridotto alla disperazione non riesce a ragionare oltre le necessità impellenti. Tra qualche settimana o mesi il tutto sarà ancora più complicato: qualche grande opera tra quelle ...
... annunciate partirà davvero - Draghi su questo piano è certamente competente, a differenza di Conte - e qualche ricaduta in occupazione e PIL la vedremo. È lì i salvatori della patria rivendicheranno "avete visto che ne valeva la pena?", predicheranno alla folla che è ...
... meglio avere la pancia piena che essere liberi. Sono destinati ad essere sconfitti come Datan e Core, perché alla fine è Mosé che vince, ma ci daranno molto filo da torcere. Se fosse solo una questione di uomini corrotti, sarebbe tutto più facile.
Fine thread.
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1 Apr
Breve thread.
Pongo alla vostra attenzione il seguente punto. Che il decreto sia confermato o no tra due mesi, _da domani_ migliaia di lavoratori della sanità si ritroveranno tra l'incudine e il martello; messi nell'infame situazione di difendere un principio, una convinzione...
... professionale, anche con pesanti risvolti etici, ed essere demansionati e finire con lo stipendio ridotto, in mezzo ad un focolaio di polemiche con i colleghi. Certamente una parte combatterà e ricorrerà, ma i numeri sono abbastanza imporanti in questo caso. Siccome non è ...
... una passeggiata, il morale di queste persone (che hanno responsabiltà sulla vita di terzi) è importante. Ora, secondo voi, vedere la Lega che a parole sarebbe contro, ma nei fatti sostiene il governo; e che, per bocca di esponenti come Borghi, dice tranquillamente che ...
Read 7 tweets
13 Feb
Thread.
Sto leggendo molte critiche ben motivate alla decisione di Salvini di entrare al governo Draghi, ma manca sempre una delle più importanti: la battaglia culturale. Che è poi il motivo per cui gli altri vincono sempre.
Chi banalmente - e stracciando un po' i maroni a questo punto - continua a ripetere a pappagallo la domanda "preferivate non toccare palla?", non solo sta trascurando la crisi di fiducia che questa mossa ha generato e genererà nell'elettorato, ma ...
... sta dimenticando che l'opposizione, criticando su basi robuste l'operato della maggioranza, contribuisce a questa battaglia culturale (che non dovrebbe essere portata avanti solo dai partiti, ma purtroppo in questa fase altri attori latitano).
Read 10 tweets
10 Feb
1/4. Ovviamente non possono essere felici che la Lega si è normalizzata, perché finisce il loro monopolio. Non è che ci vuole poi tanto a capirlo. I loro unici concorrenti erano FI (ormai alla fine) e i M5S (che sanno bene essere un fuoco di paglia).
2/4. Sebbene nel PD ognuno si ritenga un genio, è ben conscio del fatto che gli altri sono dei pirla. Sanno di essere in grave decadenza; ma rimanevano relativamente tranquilli perché a tenerli a galla è sempre il sistema.
3/4. Ora sono terrorizzati all'idea che il sistema, che gli ha sempre tenuto la Lega fuori dai piedi, la sta per accogliere tra i propri rappresentanti. Vedasi infatti il riconoscimento delle "qualità" della Lega più volte espresso da Cacciari.
Read 4 tweets
10 Feb
Thread su Draghi e la "fiducia". Parole chiave messe in evidenza.

Nel 2013 non mi aspettavo certo le dimissioni di Ratzinger. Quando poi fu eletto Bergoglio, un gesuita sudamericano, andai in confusione.
Dopo un po' elaborai una teoria: doveva essere per forza una __tattica__ del tedesco, perché all'epoca mi __fidavo__ completamente di tutto quello che aveva fatto sino a quel momento e non era possibile che si __contraddicesse__ tirandosi indietro sul più bello.
Diamine: doveva per forza __sapere cose che non conoscevo__ e dunque pure che sarebbe stato sostituito da Bergoglio. Non c'era dubbio: il tedesco aveva fatto una mossa per __spiazzare__ gli avversari e far credere che un modernista aveva preso il potere.
Read 5 tweets
7 Feb
Un thread per i pontificatori stile "la politica è compromesso".
Vi parlo del cardinal Innitzer, arcivescovo di Vienna dal 1932 al 1955. Dice: un cardinale? Sì, perché fece politica attiva (e allo scoperto, come si usava ancora all'epoca).
Era di destra - giustamente - e appoggiò il governo di Dollfuß, sempre giustamente. Dollfuß era fascista - nel contesto dell'epoca la scelta di Innitzer era inevitabile. Il fascismo era stato ufficialmente condannato dall'enciclica "Non abbiamo bisogno" di Pio XI, già nel 1931;
però si devono fare dei compromessi con la situazione contingente. D'altronde Dollfuß mise in atto una politica "amica" della dottrina sociale della Chiesa. Fin qui tutto bene.

Poi arrivò il terzo incomodo austriaco: Hitler.
Read 13 tweets
5 Feb
Thread.
Mi sembra di vedere uno degli espedienti narrativi del film "La marcia su Roma" di Risi. Ho specificato apposta "espediente narrativo" perché il contesto è molto diverso (li fascismo con quanto sto per scrivere non c'entra niente), né mi interessa il giudizio ...
... storico-politico, chiaramente di parte, di un regista comunista.

Nel film Tognazzi è entusiasta del programma del partito, enunciato nel "manifesto di San Sepolcro", che conosce a memoria e si porta dietro stampato su un foglietto. Poi, man mano che la storia procede, ...
... depenna punto su punto finché alla fine del film non ne rimane più niente.
Un obiettivo irrinunciabile erano le elezioni, necessarie ad impedire la nomina di un nuovo PdR di piddinia; un'ipotetica vittoria alle prossime elezioni (ammesso che ci siano)...
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