Thread.
Sto leggendo molte critiche ben motivate alla decisione di Salvini di entrare al governo Draghi, ma manca sempre una delle più importanti: la battaglia culturale. Che è poi il motivo per cui gli altri vincono sempre.
Chi banalmente - e stracciando un po' i maroni a questo punto - continua a ripetere a pappagallo la domanda "preferivate non toccare palla?", non solo sta trascurando la crisi di fiducia che questa mossa ha generato e genererà nell'elettorato, ma ...
... sta dimenticando che l'opposizione, criticando su basi robuste l'operato della maggioranza, contribuisce a questa battaglia culturale (che non dovrebbe essere portata avanti solo dai partiti, ma purtroppo in questa fase altri attori latitano).
Per esempio: su temi economici le critiche fondate erano quelle di B&B, che ora praticamente sono obbligati a mettersi la museruola per disciplina di partito (come possono criticare un esponente del governo che sostengono?).
Certo Borghi non potrà sparare raffiche di "incompetente" nei confronti di Franco così come faceva nei confronti di Gualtieri, a meno che nel frattempo non sia successo qualcosa e la maggioranza si sia scompaginata, ma in questo caso il danno grave sarebbe già stato fatto.
Su temi non economici poi sarà un disastro. Le perversioni del ministero della Transizione Ecologica non verranno criticate dalla Lega e pian piano passeranno sottotraccia in parte della sua base.
Basta vedere già la confusione in cui versano molte persone nell'area che gravita attorno a B&B. In molti casi sta diventando praticamente impossibile capire quali sono le loro aspettative nei confronti di questo governo e in quello che dovrà essere fatto nell'immediato futuro.
Solo nei due giorni scorsi ho letto chi sostiene a spada tratta Salvini sicuro che mai porterà la Lega nel PPE, e chi sostiene a spada tratta Salvini proclamando con sicurezza che ora entrare nel PPE è una mossa inevitabile perché bisogna cambiarlo dall'interno.
Con l'elettorato in confusione dove si pensa di poter andare a parare?
Fine thread.
1/4. Ovviamente non possono essere felici che la Lega si è normalizzata, perché finisce il loro monopolio. Non è che ci vuole poi tanto a capirlo. I loro unici concorrenti erano FI (ormai alla fine) e i M5S (che sanno bene essere un fuoco di paglia).
2/4. Sebbene nel PD ognuno si ritenga un genio, è ben conscio del fatto che gli altri sono dei pirla. Sanno di essere in grave decadenza; ma rimanevano relativamente tranquilli perché a tenerli a galla è sempre il sistema.
3/4. Ora sono terrorizzati all'idea che il sistema, che gli ha sempre tenuto la Lega fuori dai piedi, la sta per accogliere tra i propri rappresentanti. Vedasi infatti il riconoscimento delle "qualità" della Lega più volte espresso da Cacciari.
Thread su Draghi e la "fiducia". Parole chiave messe in evidenza.
Nel 2013 non mi aspettavo certo le dimissioni di Ratzinger. Quando poi fu eletto Bergoglio, un gesuita sudamericano, andai in confusione.
Dopo un po' elaborai una teoria: doveva essere per forza una __tattica__ del tedesco, perché all'epoca mi __fidavo__ completamente di tutto quello che aveva fatto sino a quel momento e non era possibile che si __contraddicesse__ tirandosi indietro sul più bello.
Diamine: doveva per forza __sapere cose che non conoscevo__ e dunque pure che sarebbe stato sostituito da Bergoglio. Non c'era dubbio: il tedesco aveva fatto una mossa per __spiazzare__ gli avversari e far credere che un modernista aveva preso il potere.
Un thread per i pontificatori stile "la politica è compromesso".
Vi parlo del cardinal Innitzer, arcivescovo di Vienna dal 1932 al 1955. Dice: un cardinale? Sì, perché fece politica attiva (e allo scoperto, come si usava ancora all'epoca).
Era di destra - giustamente - e appoggiò il governo di Dollfuß, sempre giustamente. Dollfuß era fascista - nel contesto dell'epoca la scelta di Innitzer era inevitabile. Il fascismo era stato ufficialmente condannato dall'enciclica "Non abbiamo bisogno" di Pio XI, già nel 1931;
però si devono fare dei compromessi con la situazione contingente. D'altronde Dollfuß mise in atto una politica "amica" della dottrina sociale della Chiesa. Fin qui tutto bene.
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Mi sembra di vedere uno degli espedienti narrativi del film "La marcia su Roma" di Risi. Ho specificato apposta "espediente narrativo" perché il contesto è molto diverso (li fascismo con quanto sto per scrivere non c'entra niente), né mi interessa il giudizio ...
... storico-politico, chiaramente di parte, di un regista comunista.
Nel film Tognazzi è entusiasta del programma del partito, enunciato nel "manifesto di San Sepolcro", che conosce a memoria e si porta dietro stampato su un foglietto. Poi, man mano che la storia procede, ...
... depenna punto su punto finché alla fine del film non ne rimane più niente.
Un obiettivo irrinunciabile erano le elezioni, necessarie ad impedire la nomina di un nuovo PdR di piddinia; un'ipotetica vittoria alle prossime elezioni (ammesso che ci siano)...
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Questi sono gli ultimi dati per la Svezia (parzialmente in proiezione per la fine dell'anno). Si ricavano alcune cose interessanti.
L'eccesso di mortalità rispetto all'andamento statistico c'è, il che per me non è una sorpresa. Il virus esiste. Sarebbe da chiedersi quanto è dovuto alla reale gravità del virus e quanto all'incapacità di curarlo (come sostengono molti medici), ma qui non possiamo rispondere.
Dalla seconda figura si vede che è otto volte inferiore all'eccesso di mortalità (in termini relativi) della spagnola (attenzione che il diagramma non è in scala, è troncato: leggete i numeri). Tanto per mettere le cose in prospettiva.
Thread sulla censura di #Twitter e #Facebook.
Le discussioni su Twitter e Facebook che si sono prese più potere della pubblica autorità mi fanno ridere. Non perché non sia un vero problema: anzi, proprio per questo. È che quei pochi di noi che hanno la testa sulle spalle in ...
... un mondo di acefali sapevano dall'inizio che sarebbe finita così. Io sono su internet più o meno dalla fine degli anni '80. Chi conosceva quel mondo all'epoca aveva una specifica competenza tecnica, perché era roba alla portata di pochi. Praticamente tutti sapevano a ...
... menadito cosa aveva detto Stallman della FSF il mese prima e prevedevano quale rischio potevano rappresentare le multinazionali, tanto che detestavano Microsoft e Bill Gates. Meno di vent'anni dopo le stesse persone mi giravano le email "virali" che invitavano a crearsi ...