Thread by @ValerioMinnella

#MaAncheBasta

Ancora una volta, ieri sera, ho discusso con sedicenti antifascisti che si scagliavano contro gli "anonimi".

Lo voglio dire chiaro:
𝐏𝐫𝐞𝐭𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐥'𝐮𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐧𝐨𝐦𝐞 𝐞 𝐜𝐨𝐠𝐧𝐨𝐦𝐞 𝐞̀ 𝐟𝐚𝐬𝐜𝐢𝐨-𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐢𝐬𝐦𝐨.

Mi tolgo il primo sassolino:
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Spesso (ipocritamente o inconsciamente) vedo i cultori del nome proprio (alcuni addirittura non lo utilizzano loro) che dialogano con "anonimi".

È solo quando scatta la contrapposizione, che tirano fuori l'ipocrita imposizione dell'identità.

𝐋𝐨 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐢𝐞𝐠𝐨:

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Ci sono ampie categorie di persone che in questa società non si possono permettere d'essere identificati da chiunque.

Richiederlo vuol dire gettare i deboli nelle fauci dei prepotenti.

𝐄𝐬𝐞𝐦𝐩𝐢:

𝘿𝙤𝙣𝙣𝙚.
Già così subiscono violenza fisica, verbale e stalking.
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Darle in pasto agli aggressori è un'idea di merda, oltre che fascio-liberista.

𝘿𝙞𝙥𝙚𝙣𝙙𝙚𝙣𝙩𝙞 (pubblici e privati).
Esprimere la propria idea sull'introduzione di una patrimoniale, o raccontare di un fatto avvenuto in ufficio, ma anche solo
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https://twitter.com/BlobRai3/status/1385615197495308299

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pubblicizzare un documentario, può causare il licenziamento.

Tanto più che in questi anni una politica (guarda caso) fascio-liberista ha distrutto le tutele dei lavoratori (disattivazione art.18, contratti precari, finte partite IVA, etc.), per cui è legale perdere il lavoro
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per "ingiusta causa".

𝙒𝙞𝙨𝙩𝙡𝙚𝙗𝙡𝙤𝙬𝙚𝙧, 𝙩𝙚𝙨𝙩𝙞𝙢𝙤𝙣𝙞 𝙚 𝙥𝙚𝙣𝙩𝙞𝙩𝙞 di attività criminali.
Lo devo spiegare?

Tutti quelli che scrivono "𝙨𝙪" 𝙚 "𝙙𝙖" 𝙥𝙖𝙚𝙨𝙞 𝙘𝙤𝙣 𝙧𝙚𝙜𝙞𝙢𝙞 𝙖𝙪𝙩𝙤𝙧𝙞𝙩𝙖𝙧𝙞 o basati sulla superstizione.
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https://twitter.com/UAAR_it/status/1387029231973158915

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Davvero, pensate che la gente con cui dialogate stia facendolo dal pianerottolo di fronte?

Una delle persone accusate d'essere anonime ieri sera, lo era perché non ha un nome italiano - non ho idea se sia il suo, ma mi risulta essere catalana.🤦🏾

@vukBuk (che non scrive
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più su Twitter) è stato per anni accusato da idioti di aver rubato il cognome allo scrittore di sbornie, peccato sia davvero il suo cognome.

Per i fascio-liberisti per scrivere in rete bisogna utilizzare un cognome gradito a loro.
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https://twitter.com/vukbuk/status/925240725733806081

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𝙄 𝙢𝙞𝙣𝙤𝙧𝙞
Davvero ci sono incapaci che vogliono che i minori espongano il nome?
(Che già adesso espongono di tutto, con rischi di cui saranno consci solo fra anni.)

E tutti quelli che vogliono 𝙥𝙖𝙧𝙡𝙖𝙧𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙡𝙤𝙧𝙤 𝙨𝙚𝙨𝙨𝙪𝙖𝙡𝙞𝙩𝙖̀?
(Convenzionale e
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benedetta dalla superstizione dominante o meno che sia.)
Davvero vogliamo che Jessica si presenti al mondo indicando che sulla carta d'identità ha scritto Osvaldo?

𝐅𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐬𝐞𝐦𝐩𝐢 (ce ne sarebbero altri).

... e non parliamo di account artistici, famigliari,
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associativi, aziendali, etc.
(il bello è che questo tipo di account non viene considerato anonimo - che stupidaggine - lo sono.
Anche Bob Dylan è un "anonimo", se dai retta ai richiedenti certificazioni.)

La verità è che ognuno deve potersi firmare come gli pare e,
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soprattutto, come il suo stato gli permette.

Io posso permettermi nome e cognome.
Sono maschio, anziano, esperto d'informatica e privacy, sono già persona conosciuta, ho già subito galera e repressione per le mie idee e di sicuro non mi spaventa l'Orlowski di turno.

Tanti
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altri, no.

Cosa può fare in poco tempo uno un po' esperto l'abbiamo visto in questi giorni.

Davvero vogliamo dare queste possibilità anche anche allo stupido capufficio mobbizzatore, al #QOnanista complottista, all'hater ubriaco (di vino o frottole che sia)?

Il primo a
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preoccuparsi di una privacy sempre più compromessa è il garante che consiglia proprio, almeno ai minori, di usare alias (pseudonimi, soprannomi, nick-name - chiamateli come volete).

Vedere il Corecom toscano:
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consiglio.regione.toscana.it/upload/CORECOM…

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Che nessuno mi venga a dire che l'alias incentiva gli hater e gli spacciatori di bufale.

Son cose di cui ho già parlato più volte.
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https://twitter.com/ValerioMinnella/status/1189639498939936768

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Hater e mentitori lo fanno spesso apertamente con nome e cognome e altrettanto spesso sono personaggi pubblici o istituzioni.

È sotto gli occhi di tutti.
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Se si escludono grandissimi esperti cibernetici (ma non sono il nostro problema), nessuno è veramente anonimo in rete (Orlowski l'ha dimostrato, ripeto), quindi non esistono ostacoli per la magistratura, quando esiste un reato da indagare.

Accampare la scusa che gli hater
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anonimi non si possono identificare è ridicolo.
Il software OSINT che uso io per i miei studi sull'argomento costa 29 euro al mese.
È legale e se lo può permettere chiunque.

Per riepilogare:
Pretendere l'uso di nome e cognome è (quando non è peggio) stupido e inutile.