In 2.000 si erano riuniti per ascoltarci oggi, pacificamente.
Dopo i disordini alla manifestazione del Iº Maggio, con più di 50.000 operai presenti, ieri ci eravamo trovati davanti alla McCormick, la fabbrica di trattori, e lì la polizia ha sparato uccidendo dei manifestanti.
Perché tutta Chicago a Maggio del 1886 era in sciopero?
Per avere condizioni di lavoro più umane, per porre fine allo sfruttamento degli operai, per ridurre l’orario ad 8 ore giornaliere, per vivere degnamente insomma.
Il mio nome è Albert Parson, sono un sindacalista, e con me sul palco in Haymarket Square, ci sono altri leader dei sindacati.
Parlavamo alla folla, in modo pacifico, ma 180 agenti di polizia ebbero l’ordine di disperdere il presidio.
Poi ci fu un lampo e un'esplosione.
Una bomba.
Il poliziotto Mathias J. Degan rimase ucciso e a quel punto la polizia cominciò a sparare sulla gente in fuga. Morirono sette poliziotti, uccisi dal “fuoco amico”, e quattro manifestanti.
Centinaia i feriti, molti non andarono all’ospedale per non essere arrestati.
Tutti gli organizzatori del comizio furono incarcerati tranne io, Parson, che ero riuscito a fuggire.
La Polizia era corrotta dagli industriali, gli interrogatori furono in realtà dei veri pestaggi.
Alcuni degli arrestati erano stati oratori al comizio di Haymarket, altri non c'erano nemmeno andati, alcuni avevano lasciato la manifestazione prima dello scoppio della bomba.
Altri erano semplici operai che ascoltavano.
Io mi consegnai il giorno prima dell’inizio del processo: noi 8 sindacalisti fummo accusati di essere anarchici socialisti, quando in realtà molto di noi nemmeno sapevano il significato di tali parole. Lottavamo solo per avere il diritto ad una vita migliore.
Lo sapevo che mi avrebbero condannato a morte, i giudici e la giuria erano corrotti.
Era un processo dei padroni contro il movimento operaio, non potevamo vincere.
Ma non potevo lasciare soli i miei amici.
La verità non venne mai fuori, tutti sapevano che la bomba era stata lanciata da un agente allo scopo ci creare disordine e giustificare la violenza. In tribunale non fu portata alcuna prova del collegamento tra noi imputati e il lancio della bomba, fu un processo ideologico.
Il 19 Agosto, la giuria condannò Neebe a 15 anni di carcere, e gli altri sette imputati, me compreso, a morte.
La notte prima dell'esecuzione, Lingg si suicidò nella cella.
L'11 novembre io, Engel, Fischer e Spies salimmo al patibolo.
Fielden e Schwab, in seguito alla domanda di clemenza, vennero graziati nel1893.
Il 13 Novembre 200.000 persone parteciparono ai nostri funerali, compresa mia moglie Lucy.
Fu lei poi a fondare il movimento “Industrial Workers of the World”.
Nel 1889, a Parigi, ci fu la Seconda Internazionale Socialista, organizzazione che riuniva i socialisti e i movimenti dei lavoratori di 20 paesi nel mondo.
Lì si decise, in ricordo del massacro dell'Haymarket, di fissare il Iº maggio come Festa internazionale dei lavoratori.
E in Italia?
La prima celebrazione della Festa dei lavoratori si tenne a Roma nel 1890. In quell'occasione la città venne occupata da poliziotti, carabinieri, corpi dell'esercito e squadroni di cavalleria. Circa 200 operai si riunirono a Testaccio ma vennero dispersi.
In altre città, come a Napoli, i volantini incitavano gli operai a festeggiare e a non lavorare.
Quando poi nel Maggio 1898, il generale Bava Beccaris represse nel sangue i «moti del pane» a Milano, la festa dei lavoratori fu vietata e repressa dalle autorità.
Solo il Iº Maggio del 1919 i metallurgici e altre categorie di lavoratori poterono festeggiare il conseguimento dell'obiettivo originario della ricorrenza: le otto ore.
Poi arrivò il ventennio fascista, con Mussolini che arrivò al potere e proibì la celebrazione del Iº Maggio.
Nota a margine:
Capite perché la Meloni ha dichiarato che lei oggi non festeggia?
Coerenza, fedeltà agli insegnamenti di chi l’ha istruita: un fascista di nome Almirante.
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Era il 2013 ed io stavo tranquillamente pascolando in compagnia di un’altro elefante.
Poi sento come una fitta al fianco e vedo il più crudele degli animali di fronte a me.
L’uomo.
Perché ce l’ha con me?
Cosa gli ho fatto?
Sento un’altra fitta, e sento il cacciatore che spaventato chiede alla guida “Ma dove devo sparare?”
Il terzo colpo mi fa male, non mi reggo più in piedi e cado.
Sento un altro cacciatore che si avvicina e mi dà il colpo di grazia.
Muoio chiedendomi il perché.
Hanno forse fame?
Il mio compagno non è stato più fortunato di me, anche lui non ha avuto scampo.
C’è perfino una donna, la moglie del cacciatore.
È talmente crudele che al mio amico tagliano la coda e lei tutta sorridente grida “Vittoria!”
Bassano del Grappa.
Guardate che bella e ridente cittadina è oggi, che bel viale hanno i nostri figli e nipoti.
Noi l’abbiamo visto l’ultima volta nel Settembre del ‘44, ci hanno fatto “sfilare” lì per 22 ore di fila.
Ma non è stato un bello spettacolo, proprio no.
Eppure anche i maestri furono “invitati” a portare le classi a vederci, gli alunni dovevano imparare.
Ma facciamo un passo indietro.
Il massiccio del Grappa è tristemente noto per i fatti della Iª Guerra mondiale: un eccidio in una logorante guerra di trincee, cecchini e mortai.
Il Monte Grappa è in una posizione strategica, dalla cima si controllano le vie d’accesso dall’Austria e Germania verso Vicenza e Padova, verso la pianura.
Le vie attraverso le quali i tedeschi passavano con truppe fresche, armi e rifornimenti.
Ciao, mi chiamo Ludmilla Samsonova, e sono nata l’11 novembre del 1998 a Olenegorsk, una cittadina russa non lontana dal circolo polare artico.
Avevo pochi mesi quando sono venuta ad abitare in Italia, posso dire che di russo ho solo il nome. 1/n
Mi piace giocare a tennis, è dura perché fino a quando non sei nelle prime 150-200 posizioni al mondo non guadagni una lira, i premi non coprono le spese.
Ho chiesto da sempre di avere la cittadinanza italiana, ma con la legge che avete devo aspettare di compiere 18 anni. Ok 2/n
Il mio sogno era di diventare forte come la Vinci, la Pennetta, la Schiavone, e un giorno giocare per l’Italia.
Ma dopo il 2017 ho finito la pazienza, ormai avevo 19 anni da un po’ e della mia cittadinanza non si sapeva nulla.
Non è come per i calciatori eh.. 3/n
Non è bello il nostro paesino oggi?
Si chiama Lidice, e non è lontano da Praga, nella Repubblica Ceca.
In realtà non è proprio il paese dove noi siamo nati, quello adesso lo potete vedere qui sotto.
È una storia un po’ lunga, che è legata al nome di Reinhard Heydrich, magari ve la racconto.
Questo Heydrich era molto stimato da parte di Adolf Hitler, tanto che nel 1934 lo mise al comando della Gestapo.
Si distinse molto nel suo ruolo, motivo per cui fu chiamato “Il boia” e anche “Il macellaio di Praga”.
Mi hanno trovata in una strada di Mosca, fu così che cominciò.
Ero una cagnolina randagia di 3 anni, docile e buona, così mi hanno preso e portato nei loro bellissimi laboratori.
Sì, si mangiava proprio bene, tutti erano gentili con me, ed avevo altri 5 cani a farmi compagnia.
Facevamo tanti giochi, un po’ strani a dire il vero: a volte ci mettevano in una specie di centrifuga e ci facevano girare sempre più veloce, fino a farci svenire. Poi vedevano chi era fra noi il più veloce a rimettersi in sesto.
E io ero la migliore.
E poi quei rumori, quelle vibrazioni sempre più forti, e gli spazi sempre più ristretti.
Alla fine, uno alla volta, gli altri cani sparirono, rimasi sola.
Ma non sapevo a quel tempo che vincere una gara, essere la migliore, non sempre porta bene.
Mi chiamo Samuel Parris e sono un pastore calvinista e puritano di Salem, nel Massachusetts.
Vi voglio raccontare cosa successe dalle mie parti nel 1692.
Fatti che mi hanno reso famoso.
Dovete sapere che un bel giorno mi accorsi che mia figlia Elizabeth, di 9 anni, e sua cugina Abigail di 11, cominciarono a fare cose strane: strisciavano sotto le sedie, entravano nelle buche, assumevano svariate posizioni buffe, e facevano discorsi ridicoli e assurdi.
Con noi viveva anche una schiava di nome Tituba, che avevo acquistato assieme a suo marito John.
Dapprima cercai di curarle pregando, ma non migliorarono. Chiamai allora il medico William Griggs e il reverendo John Hale. Entrambi non ebbero dubbi: era colpa della stregoneria.