@_de_Sanctis_@fabius10scudi@guidoparchi Non ci siamo capiti: gli ambientalisti sono tendenzialmente degli sciroccati che si bevono la qualunque. O bimbe tipo Lisa Simpson.
Gli ambientalisti *che contano* - né lei, né Lisa Simpson - non sono amanti del verde (se non *come tutti*) ma sono neomalthusiani che alla fine
Il motivo erano le esternalità negative della produzione industriale unita al keynesismo, ovvero ai consumi di massa.
@_de_Sanctis_@fabius10scudi@guidoparchi Fondarono influentissime organizzazioni come il WWF (per propagandare il catastrofismo sugli animali) o come il club di Roma (per propagandare il catastrofismo sull'ambiente).
Il neomalthusianesimo è il capitalismo finanziario/parassitario (i rentier) che vuole sbarazzarsi
@_de_Sanctis_@fabius10scudi@guidoparchi del capitalismo industriale, ovvero quello che aveva permesso la nascita delle organizzazioni sindacali e del socialismo, con la relativa coscienza cosciente democratica e rivoluzionaria.
Dietro il terrorismo catastrofista (dal clima, al picco del petrolio, al meteorite) c'è la
@MaieutikeTechne Struttura e sovrastruttura sono una metafora che esprime i campi di forza dell'organizzazione capitalista della società: ovvero le istituzioni economiche creano dinamiche oggettive molto più intense delle istituzioni giuridiche e politiche.
Ovvero i rapporti produttivi impongono
@MaieutikeTechne dinamiche sociali cogenti (se non lavori non mangi, se non hai patrimonio non ti riproduci ecc. Ossia la base del materialismo storico).
Chi gode di questi rapporti di forza - ovvero la classe sovrastrutturata al grande capitale finanziario - crea e impone l'ideologia le
@MaieutikeTechne più adatta a conformare le istituzioni politiche e giuridiche funzionali a queste potentissime istituzioni economiche.
Il liberalismo è l'ideologia che conforma le istituzioni politiche e giuridiche affinché queste siano funzionali al potere (ovvero alla "libertà") delle
Le basi: l'umanità non fa niente, esiste. La Storia è fatta dalla dialettica politica. Col capitalismo la dialettica politica è sovrastrutturata alla dialettica economica.
Quindi: non esiste la tecnologia umana, nella storia si concreta la tecnologia della classe dominante
Far credere che esiste un obiettivo comune, un bene comune, e un nemico comune a tutta l'umanità è ideologia della classe dominante, e giustificazione morale del ruolo guida della classe dominante; che conosce, vede e capisce cose a cui la plebaglia non può
arrivare, e per cui, purtroppo purtoppissimo, l'élite illuminata deve decidere per la massa di plebei scorreggioni.
Il modo più veloce per la classe dominante di ridurre l'inquinamento umano è ridurre l'umanità; o meglio la subumanità. Sterminando i poveri si elimina la povertà.
L'unico modo per incidere sulle dinamiche oggettive è avere una diffusa coscienza politica che permetta potere istituente.
Ciò è impedito dai media di massa e dall'industria dell'entertainment.
Il lavoro salariato, la disoccupazione, l'immigrazione e i monopolio (bio)tecnologici fanno il resto.
La resistenza passiva deve partire diffondendo l'ideale di uomo che non usa tecnologia digitale se non come strumento/arma, che non consuma informazione sui media di massa.
L'ultimo uomo deve parlare la lingua madre usandone le categorie in senso classico riuscendo negli ambienti ostili a confondersi nell'anonimato passando per un anticonformista "conforme".
Lo spirito di scissione deve essere esercitato mettendo sempre in dubbio la finta
Per capire la meraviglia del gatekeeping della destra alla sinistra globalista, ricordo ai fascionostalgici che il "complotto giudaico-bolscevico" fornisce tre efficacissimi strumenti di censura alla finanza piddina:
1- permette di far passare l'ideologema giudeo=capitalismo=
@borghi_claudio@xissur3@liberomondo2016@Marko_Morandi@giangoSGV Da un punto di vista di equità individuale, i sostenitori del contributivo hanno buoni argomenti. Ma un sistema pensionistico va giudicato come tale, come sistema, appunto, non nel caso individuale. Un sistema contributivo richiede, ancora più di quello retributivo, la piena
I (neo)liberisti fondano in senso positivista l'economia sulla psicologia, negando il senso stesso della questione morale e della giustizia, relegata a mera giustizia commutativa, ovvero legale-amministrativa.
Infatti per i liberisti il sistema giusto è un sistema
Bene. Il moralismo nasce dalla condanna dei ricchi verso i poveri, che non sono tali perché il sistema è iniquo, ma sono poveri perché pieni di vizi che non permettono loro di adattarsi al sistema "commutativamente" giusto.