Mi sono imbattuto in questo articolo di @federicofubini sul Recovery Plan.
Come spesso capita, su Corriere & C. si leggono pezzi del genere, pieni di "imprecisioni" (diciamo così), pezzi che creano disinformazione.
Andiamo a vederle una per una.
"La scelta di affidarsi solo alle rinnovabili, rinunciando al sequestro del carbonio o all’idrogeno prodotto anche da gas naturale, per non parlare di una dose di nucleare nel mix, si spiega politicamente".
Falso.
Si spiega guardando ai costi e alla maturità della tecnologia.
Fubini parla di sequestro del carbonio (CCS) come di una possibile alternativa.
Non è così: ad oggi la tecnologia non è ancora matura e i costi non sono competitivi. ft.com/content/5d2e52…
Fubini parla di "idrogeno prodotto da gas naturale", e non è chiaro cosa intenda: l'idrogeno non è una fonte di energia ma un metodo di stoccaggio dell'energia.
L'Hydrogen Council stima che che l'idrogeno inizierà a essere competitivo nel settore power gen /
a partire dalla fine degli anni '20 per determinate tecnologie, raggiungendo la piena competitività solo a partire da metà degli anni '40.
Quindi niente che si possa fare ora con il Recovery Plan.
"Sviluppare entro nove anni tutta quell’energia dal solare per esempio significa tappezzare di pannelli oltre 200 mila ettari, quasi il 2% della superficie coltivata in Italia. "
I conti li sta già facendo @andsnz, ma mi chiedo come Fubini pensi di mettere online nuovo nucleare/
quando la drammatica situazione del nuovo nucleare è questa: ritardi che si misurano in decenni e costi impazziti
Oilkiluoto: "12 anni di ritardo e un budget triplicato" yle.fi/uutiset/osasto…
Flamanville:
Già che ci siamo, sulla balzana idea del Ministro Cingolani di fare la transizione energetica con la fusione nucleare ho già scritto.
E si tratta di un'idea scollegata dalla realtà.
Un paio d'anni fa partecipai come mentor a un programma di incubazione per micro imprese in Palestina: il target, come si dice in gergo, erano villaggi di una zona rurale appena a nord di Hebron.
Per i noti problemi di movimento che vi risparmio incontrai i team a Betlemme/
e Hebron, in varie occasioni nell'arco di due viaggi di circa una settimana l'uno.
Molti dei partecipanti erano giovani donne, alcune già sposate e con figli, altre che studiavano.
C'erano poi un po' di studenti maschi e qualche partecipante intorno ai '50.
Un gruppo variegato./
Le idee imprenditoriali erano molto molto semplici: chi voleva commerciare in artigianato locale, chi voleva aprire un asilo, chi voleva riabilitare un campo sportivo in rovina, chi voleva offrire assistenza dopo scuola, etc etc.
Quasi tutti erano laureati (o in procinto di/
Andiamo a spiegare un paio di semplici concetti al PhD meno intellettualmente dotato del web, il vanto di @unipv.
Mercoledì scorso provo a prenotare il vaccino tramite il sito di @RegLombardia: sono affetto da patologia cronica, e come dovrei potermi prenotare.
Ovviamente a RL/
non risulta la mia esenzione (che attesta la patologia), quindi la prenotazione non va a buon fine.
Chiamo quindi il numero verde di RL: una gentile signora mi chiede i dati (numero tessera sanitaria etc) e prova a inserirli lei, niente da fare, esenzione non trovata.
"Chiami tra
48 ore, se va bene avremo risolto il problema".
Chiedo: "In che senso se va bene?"
Risposta: "Nel senso che purtroppo spesso non riusciamo a incrociare i dati".
La mattina dopo ricevo una chiamata dallo 0694807750, e un'altra gentile signora dall'inconfondibile accento romano
Ancora non mi spiego che questo pezzo non l'abbia scritto @christianrocca.
"Ecco perché la Juve è l'Italia migliore e perché, oggi, l'Italia intera deve essere la Juve"
Capolavoro. rollingstone.it/sport/la-juven…
"Essere juventini in questo momento è anche un atto politico, anzi ultra politico perché significa assistere alla realizzazione del miglior welfare possibile, della più efficiente redistribuzione, della migliore politica d’accoglienza – su questo pochi dubbi – concepibili/
al giorno d’oggi in Italia. È un atto ultra politico perché l’entità Juventus F.C. ti realizza il perfetto piano quinquennale, sempre. Ma lo fa in un solo anno. Tutti gli anni."
Il Ministro Cingolani se n'è recentemente uscito con un'altra affermazione che grida vendetta, ossia:
"Quando il 72% dell'elettricità sarà prodotta con zero emissioni allora avrà senso rendere di uso comune l'auto elettrica."
Andiamo rapidamente a vedere perché è falso.
E non solo è falso, ma è falso da più di 10 anni.
Partiamo dai basics: i veicoli elettrici sono molto più efficienti di quelli a combustione interna.
Il 3 Marzo 2009 presentavo la seguente slide ai miei capi di allora:
Nota:
EV=veicolo puramente elettrico
PHEV=veicolo ibrido con batteria ricaricabile da fonte esterna (ex colonnina ricarica)
HEV=veicolo ibrido(la batteria si ricarica sfruttando l'energia della frenata)