COME TI FREGANO SU TWITTER
Una spiega in parole povere.

Mi imbatto in un giochino carino: "Scopri la tua famiglia su twitter".
Una stupidaggine... Ma visito il sito, scoprendo che di giochini carini come quello ce ne sono tanti.
OK. Mi viene chiesto di autenticarmi via Twitter.
Clicco e, sorpresa, mi viene presentato il livello di autorizzazione massimo che si può concedere a una app.
Più di quello posso solo dargli nome e password.
Oltre a poter leggere i miei tweet (che sono pubblici e potrebbe leggere senza autorizzazioni con una ricerca), la App chiede di poter vedere (ovvero: acquisire) i dati del mio profilo (anche quello è pubblico) e quelli DEL MIO ACCOUNT.
Numero di telefono e email, per esempio.
Poi è chiesta l'autorizzazione a vedere chi seguo, chi ho silenziato e bloccato. Vabbè...
La riga seguente dovrebbe far scattare un campanello d'allarme: "Seguire e smettere di seguire account per conto tuo".
In pratica, sto dando al creatore di questa App il potere di agire al mio posto su Twitter.
La riga seguente è ancora peggio perché lo autorizzo a cambiare i dati del mio profilo e le mie impostazioni. Ovvero: può cambiarmi il nick name, la foto, le mie impostazioni di privacy.
Ora manca solo la gestione dei tweet, nella riga seguente, che concede di fare o eliminare tweet a piacere, mettere "mi piace", toglierli, retwittare...
E poi creare o cancellare liste, ovviamente.
Anche l'ultima riga è interessante: silenziare, bloccare e segnalare account.
In pratica ho chiesto a un tizio sconosciuto di fare un disegno su un muro di casa mia e quello vuole una copia delle chiavi, la possibilità di mettere alla porta o invitare chi vuole lui, di riempirmi il frigo dei suoi cibi preferiti buttando via i miei.
Vuole la casa.
Se la vedi così, quel "Autorizza App" acquisisce un significato diverso, vero?

Ora... Chi è quel tipo? Si può sapere?
Risposta breve: no.
Risposta lunga: c'è un sito Web che ospita la app in questione. Si può risalire al proprietario tramite servizio WHOIS, scoprendo che
è stato registrato da GoDaddy (uno dei più grandi fornitori di questo servizio al mondo) e ci sono i riferimenti per contattare il proprietario.
Che, però, si è avvalso di un servizio di privacy (domains by proxy) blindato che non ti permette di avere alcun dettaglio.
Questo servizio nasce per tutelare la privacy ma, ovviamente, quella dei suoi clienti, mica quella di chi si fa abbindolare da loro.
Il risultato finale è che, in cambio di un giochino, lui può sapere tutto di te e tu non sai nemmeno in che paese del mondo finiranno i tuoi dati.
E la privacy policy? Non pervenuta.
E il fatto che chi si prende i diritti può fare quello che gli pare?
Niente di grave...
Che problemi vuoi che ci siano se qualcuno, senza alcuna responsabilità, può fare ciò che vuole con il tuo account?
Può capitare che gli sfugga qualche virus, per esempio....
Ma dai...
Vuoi mettere quant'è bello questo giochino della famiglia su Twitter?
geoffgolberg.medium.com/twitters-negli…

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30 Mar
Oggi vi racconto la storia di una donna che è stata determinante nell'eradicazione della polio, nello sviluppo di moltissimi vaccini, nella ricerca sul cancro, negli studi di genetica e nella microbiologia spaziale.
Il suo nome è Henrietta Lacks e, come i suoi antenati schiavi, lavorava nelle piantagioni di tabacco della Virginia.
Madre di cinque figli, una famiglia in assoluta povertà, a 31 anni ha avuto un malore a causa di un imponente sanguinamento vaginale.
In quegli anni erano pochi gli ospedali che fornivano assistenza gratuita a neri indigenti.
Tra questi c'era il Johns Hopkins Hospital, a Baltimora, dove Henrietta fu portata. Fu presa in cura dal dottor George Otto Gey che, tuttavia, non poté fare nulla.
Read 14 tweets
29 Mar
Non vi racconto dell'invenzione del frigorifero ma, per raccontare questa storia, bisogna partire da lì.
Nel 1931, l'ammoniaca, usata fino ad allora come refrigerante, venne sostituita da miscele di clorofluorocarburi, decisamente più efficienti.
Fu proprio per il tentativo di trovare la miscela "giusta" che, nel '38, Roy Plunkett lamentava continui difetti su alcune bombole di tetrafluorene. A dispetto del peso, che segnalava la presenza di altro gas, le sue bombole non ne facevano più uscire, rovinando i suoi test.
Non serviva aprire totalmente la valvola e persino toglierla: durante lo svuotamento sembrava restasse parecchio gas nelle bombole.
Alla fine, ne prese una e la segò in due.
Read 15 tweets
29 Mar
Fino a dopo la seconda guerra, la maggior parte delle case americane avevano un riscaldamento basato su stufe a carbone. Così esisteva un ampio mercato di prodotti per la pulizia della carta da parati dai residui lasciati dalla combustione.
Quando iniziò a diffondersi il riscaldamento "moderno", una serie di aziende produttrici di questi prodotti andarono in crisi e chiusero.
Tra questi prodotti c'era una specie di stucco, una pasta morbida, piuttosto efficace, creato negli anni'30 da Noah McVicker.
Noah non voleva chiudere la fabbrica ma non riusciva a trovare il modo di adeguarla ai tempi. Per questo pensò che un giovane potesse avere idee migliori e chiamò in aiuto suo nipote Joe.
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29 Mar
A volte, un errore non è dannoso ma può salvare delle vite.
Ne sa qualcosa Wilson Greatbatch che all'epoca stava facendo la sua specializzazione all'università di Buffalo. Era il 1956 e stava studiando un sistema per usare i transistor per rivelare aritmie cardiache.
In uno dei suoi esperimenti, stanco delle continui test, sbagliò a installare una resistenza, misurando valori in uscita completamente inattesi.
Si rese conto che il suo circuito non stava più misurando ma stava creando pulsazioni elettriche identiche a quelle di un cuore vero.
Il 22 luglio 1960 depositò il brevetto per un pacemaker innovativo: piccolo, affidabile, impiantabile.
Pesava circa 90 grammi e poteva essere contenuto, batteria inclusa, nel petto del paziente.
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13 Oct 20
Nel 1998, il radiotelescopio dell'Osservatorio di Parkes, in Australia, iniziò a captare (quasi ogni giorno) misteriosi segnali radio nella frequenza 1,4 GHz, della durata di pochi millisecondi.
Gli scienziati si interrogarono per anni sulla natura di queste radiazioni.
Furono chiamate "perytons", dal nome di una creatura mitologica immaginata dallo scrittore argentino Jorge Luís Borges, metà cervo e metà aquila.
Gli studi accademici pubblicati, nel corso degli anni, dagli astrofisici australiani, ipotizzavano che i perytons fossero dovuti a
una una stella di neutroni prossima al collasso in un buco nero, in una lontana galassia.
Non mancavano altre spiegazioni: eruzioni solari di tipo sconosciuto, fenomeni elettromagnetici dell'atmosfera e persino messaggi inviati da una civiltà aliena.
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15 Nov 18
In Francia ci sono alcune zone interdette a qualsiasi essere umano. Sono le zone rosse: aree in cui, dopo la prima guerra mondiale, si è constatata una distruzione e una contaminazione tale da renderle impossibili da bonificare.
Ancora oggi conservano tonnellate di ordigni inesplosi, spesso caricati con gas velenosi come cloro e arsenico. In diversi punti, in queste aree non attecchisce nemmeno l'erba.
Il governo francese recupera, ogni anno, parte di questi territori. La bonifica permette di disinnescare decine di tonnellate di esplosivi e si stima che ci vorranno 700 anni perché queste zone tornino alla normalità.
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