La complessità della meteorologia è palpabile in questi giorni: temporali, anche intensi, in un punto e nessuna precipitazione a pochi km di distanza. Inoltre i fenomeni avvengono in prevalenza al pomeriggio e nelle zone interne...perché? 1/n
Senza entrare in trattazioni troppo complesse, prima di rispondere ricordo che la condensazione del vapore acqueo, e quindi la formazione di nubi e piogge, dipende da meccanismi che permettono alle masse d'aria di raffreddarsi. Il più delle volte ciò avviene per sollevamento.
Ci sono due tipi di "forzanti" che consentono condensazione e piogge: 1. sollevamento causato dal contatto tra masse d'aria fredda e calda (solitamente le prime scalzano e sollevano le seconde) con formazione di sistemi frontali e vortici strutturati a tutte le quote.
2. sollevamento causato da moti d'aria non legati a veri e propri sistemi frontali o a vortici strutturati, bensì da movimenti locali (ad esempio brezze), convezione e forzanti orografiche. La mappa sinottica sottostante, prevista per domani, mostra le due tipologie.
Per domani, giovedì, la carta sinottica non evidenza alcun fronte o vortice sull'Italia (riquadro a destra), mentre in Atlantico è un tripudio di vortici e fronti (riquadro a sinistra). Eppure domani pomeriggio nelle zone interne del nostro Paese sono attesi temporali sparsi.
Ci troviamo, quindi, nel caso "2". Assenza di forzanti sinottiche, ma con instabilità pomeridiana frequente causata da...? Le brezze, la convezione e gli ostacoli orografici sono tutti necessari affinché l'aria, anche localmente, si sollevi, ma non sempre portano nubi e piogge
...affinché ciò avvenga è necessario che in quota (dai 2000-3000 metri in su circa) sia presente un'area, anche blanda, di bassa pressione. In altre parole, una configurazione che permetta all'aria calda in sollevamento di proseguire la sua corsa verso l'alto senza ostacoli.
E' il caso di questi giorni.
Al mattino cielo per lo più sereno, il sole comincia a scaldare le superfici, l'aria calda, in quanto più leggera, tende a sollevarsi. I venti di brezza, soprattutto marini, cominciano a entrare su terra e a trovare ostacoli orografici.
Colline e montagne che forzano queste correnti, solitamente ricche di umidità, a sollevarsi. Vale anche per brezze continentali o venti legati a basse pressioni locali. In definitiva tutta questa aria sale, si raffredda, condensa e forma nuvolosità, tipicamente cumulonembi.
L'ambiente ciclonico in quota favorisce questo processo e si assiste allo sviluppo di sistemi temporaleschi nelle zone interne. Mano a mano che questi maturano a loro volta, a causa delle correnti discensionali che sviluppano, possono determinare la genesi di nuovi temporali
Ovviamente, mancando ampi fronti capaci si sollevare masse d'aria per decine o centinaia di km, i fenomeni risultano sparsi e limitati nel tempo. Infatti, una volta finito il "carburante" solare, i sistemi si dissolvono (tipicamente la sera).
Cosa che invece non succederebbe in presenza di una vera e propria perturbazione strutturata al suolo e in quota. Quindi, se in questi giorni vi arrabbiate perché sul giardino del vicino è piovuto e da voi no (o viceversa), sappiate che la configurazione è davvero molto complessa
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Differenza tra "bownburst" e "tornado".
Downburst: intensa e improvvisa corrente d'aria fredda che dall'interno della cella temporalesca "precipita" verso il suolo generando, al momento dell'impatto, violenti venti che di dispongono a raggiera. 1/n
I venti prodotti possono superare anche i 200 km/h in presenza di sistemi temporaleschi molto intensi. Si riconoscono perché soffiano orizzontalmente, con assenza di rotazione verticale. Possono semmai generare dei "rotori" nella zona periferica.
Manufatti e alberi vengono abbattuti tutti nella stessa direzione, senza segni di torsione. Immagine by Wikipedia
Anticiclone delle Azzorre, perché si chiama così, perché lo associamo all'estate e cosa è cambiato negli ultimi anni (thread soprattutto per coloro che sono nati prima del 1990). 1/n
Il nome deriva dalle isole Azzore, idealmente il centro di questa immensa alta pressione. L'area di insistenza dell'anticiclone è subtropicale atlantica, come subtropicali sono le zone dove stazionano i principali anticicloni permanenti.
Perché permanenti? La risposta risiede nella circolazione generale dell'atmosfera, grazie alla quale nelle aree di subsidenza (correnti discendenti) si generano i grandi anticicloni. All'incirca intorno al 30°N.
Il 16 aprile il famoso iceberg #A68 si è fuso del tutto tornando ad essere solo acqua. L'evento ha fatto il giro del mondo ed è stato oggetto di interpretazioni non sempre corrette. Il distacco (2017) e la scomparsa (2021) di A68 non sono conseguenza del cambiamento climatico 1/n
Il distacco di ampi iceberg dalle piattaforme di ghiaccio antartico risponde ad una naturale esigenza delle stesse di mantenere un equilibrio tra spinta del ghiacciaio cui sono legate e azione erodente meccanica/fisica del mare.
Nel caso di #A68 così come di #A74 (vedi tweet linkato), gli studi effettuati dai glaciologi indicano gli eventi come "naturali". La distruzione di A68 è avvenuta perché ormai l'iceberg era da mesi in acque temperate (vedi immagine)
La complessità e l'unicità dell'Italia non sono frutto di opinioni, ma sono fatti oggettivi. L'ironia geologica l'ha voluta a forma di stivale, circondata dal mare e da isole e solcata da montagne. La storia l'ha voluta crocevia di popoli e imperi e l'arte l'ha scelta come regno.
Complessità alla quale non sfuggono neppure la meteorologia e il clima. Si fa presto a parlare di "clima mediterraneo" e "paese del sole"; in realtà l'Italia, da un punto di vista meteo-climatico, è tra le nazioni più complesse al mondo.
1. L'Italia è lunga, di distribuisce su 10 paralleli e unisce l'area climatica centro-europea con quella Mediterranea. 2. L'Italia non è larga, ma è posta su un asse NW/SE, all'interno del quale transitano 12 meridiani. L'Italia unisce l'Europa occidentale a quella balcanica.
Confermato il secondo ingresso d'aria fredda sull'Europa centrale, balcanica e su parte di quella mediterranea. Stavolta saranno masse d'aria di origine continentale e gli effetti si dovrebbero osservare tra il 18 e il 23 marzo.
Nevicate, seppur irregolari, interesseranno parte degli Stati centro-orientali fino a quote basse o di pianura. Per quanto riguarda l'Italia possibili nevicate a bassa quota in Appennino (soprattutto versanti adriatici), Alpi settentrionali e ovest Piemonte.
Il tutto con moderata ventilazione nord orientale. Tuttavia, l'aspetto più significativo sarà rappresentato dalle temperature, ben al di sotto dei valori medi, in particolare sui rilievi e nei valori minimi. Le mappe mostrano la probabilità di avere T min <0 °C venerdì e sabato.
Effetto Alpi.
L'animazione mostra nuvolosità compatta addossata all'arco alpino sospinte verso sud da correnti settentrionali. Nubi che sembrano scomparire nel versante italiano. È effettivamente così. 1/2
La massa d'aria risalendo i versanti nord delle Alpi condensa, trasformando la sua umidità in nubi e precipitazioni. L'umidità a disposizione diminuisce e una volta che la massa d'aria salta il versante "precipita" riscaldandosi e diventando ancora più secca causa compressione.
La compressione adiabatica è quella che fa scottare la mano quando si gonfia la camera d'aria di una bici con una pompa. Comprimere l'aria genera calore, poiché aumenta la pressione. L'aria che scende dai 4000 m al suolo subisce lo stesso effetto.