Anticiclone delle Azzorre, perché si chiama così, perché lo associamo all'estate e cosa è cambiato negli ultimi anni (thread soprattutto per coloro che sono nati prima del 1990). 1/n
Il nome deriva dalle isole Azzore, idealmente il centro di questa immensa alta pressione. L'area di insistenza dell'anticiclone è subtropicale atlantica, come subtropicali sono le zone dove stazionano i principali anticicloni permanenti.
Perché permanenti? La risposta risiede nella circolazione generale dell'atmosfera, grazie alla quale nelle aree di subsidenza (correnti discendenti) si generano i grandi anticicloni. All'incirca intorno al 30°N.
Semplificando molto lungo la fascia equatoriale si hanno forti moti convettivi (temporali), la massa d'aria sale, perde umidità per condensazione, si raffredda e "ricade" più a nord secca e via via più calda (per effetto della compressione).
In queste zone (come il Sahara o i grandi deserti australiani) gli anticicloni sono, appunto, permanenti. La cella che comprende i moti ascendenti e discendenti si chiama di "Hadley" e comprende anche il nostro anticiclone delle Azzorre
Quindi dovete immaginare una fascia di alte pressioni che, più o meno, occupa spavaldamente l'area latitudinale che oscilla intorno al 30°N. Ovviamente non tutti i "figli" della cella di Hadley sono uguali...
...le alte pressioni che si generano su terra (continentali) sono caratterizzate da masse d'aria molto calda e secca (torrida), quelle oceaniche da masse d'aria più miti e più umide. L'ultimo è il caso dell'anticiclone delle Azzorre
Caratteristiche che lo rendono particolarmente ambito sul Mediterraneo, specie in estate. Perché portatore di bel tempo, di caldo sopportabile e di piacevoli brezze.
In realtà affermare che sia l'alta pressione dell'estate è errato, infatti si può presentare anche in inverno. Semplicemente, durante la stagione estiva è più frequente e duraturo. Il motivo? La fascia di convergenza intertropicale (ITCZ) tra giugno e agosto si porta più a nord
L'ITCZ può essere pensata come le "ruote" della cella di Hadley, più è a nord più la cella si sposta verso latitudini più settentrionali (ne riparleremo in futuro).
Lo spostamento stagionale, a sua volta legato al maggior irraggiamento solare, garantisce un maggior copertura anticiclonica verso le medie latitudini. Per questo l'alta delle Azzorre è più frequente in estate.
Però per estendersi verso il Mediterraneo e l'Europa centrale l'alta pressione delle Azzorre necessita di una circolazione il più possibile zonale, vale a dire con correnti prevalenti in quota (getto polare) il più possibile stabili e orientate sui meridiani.
Questo accadeva di sovente negli anni 60-70-80, infatti la corrente a getto in estate soffiava da ovest a est senza particolari deviazioni regalandoci così piacevoli estati (salvo qualche ondata di caldo che rientra nella normativa).
Dagli anni 90 in poi però abbiamo assistito a due fenomeni: un'eccessiva risalita verso nord della cella di Hadley e una corrente a getto via via più debole e disturbata. Vale a dire non più disposta sui meridiani, ma sempre più spesso sui paralleli (quindi con asse nord-sud)
Conseguentemente le alte pressioni di matrice "africana" sono diventate più frequenti, a discapito dell'anticiclone delle Azzorre. I promotori di origine afro-mediterranea sono conseguenza di un cambio di circolazione in chiave meridiana, l'unico capace di richiamare masse...
...d'aria molto calda dal deserto del Sahara verso l'Italia.
Ovviamente questo succedeva anche in passato, ma non con la frequenza che si è osservata negli ultimi 20-25 anni
"norma
*promontori
Ho scritto questo thread velocemente e col cellulare, chiedo quindi scusa per eventuali refusi, anche grammaticali.
La fretta: orientati sui **paralleli** ovviamente, non sui meridiani
non più disposta sui **paralleli** , ma sempre più spesso sui **meridiani**
Ho invertito paralleli con meridiani, con la fretta non si dovrebbe fare mai nulla.
Le correzioni sono sotto i tweet errati accompagnate da asterisco **
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Il 16 aprile il famoso iceberg #A68 si è fuso del tutto tornando ad essere solo acqua. L'evento ha fatto il giro del mondo ed è stato oggetto di interpretazioni non sempre corrette. Il distacco (2017) e la scomparsa (2021) di A68 non sono conseguenza del cambiamento climatico 1/n
Il distacco di ampi iceberg dalle piattaforme di ghiaccio antartico risponde ad una naturale esigenza delle stesse di mantenere un equilibrio tra spinta del ghiacciaio cui sono legate e azione erodente meccanica/fisica del mare.
Nel caso di #A68 così come di #A74 (vedi tweet linkato), gli studi effettuati dai glaciologi indicano gli eventi come "naturali". La distruzione di A68 è avvenuta perché ormai l'iceberg era da mesi in acque temperate (vedi immagine)
La complessità e l'unicità dell'Italia non sono frutto di opinioni, ma sono fatti oggettivi. L'ironia geologica l'ha voluta a forma di stivale, circondata dal mare e da isole e solcata da montagne. La storia l'ha voluta crocevia di popoli e imperi e l'arte l'ha scelta come regno.
Complessità alla quale non sfuggono neppure la meteorologia e il clima. Si fa presto a parlare di "clima mediterraneo" e "paese del sole"; in realtà l'Italia, da un punto di vista meteo-climatico, è tra le nazioni più complesse al mondo.
1. L'Italia è lunga, di distribuisce su 10 paralleli e unisce l'area climatica centro-europea con quella Mediterranea. 2. L'Italia non è larga, ma è posta su un asse NW/SE, all'interno del quale transitano 12 meridiani. L'Italia unisce l'Europa occidentale a quella balcanica.
Confermato il secondo ingresso d'aria fredda sull'Europa centrale, balcanica e su parte di quella mediterranea. Stavolta saranno masse d'aria di origine continentale e gli effetti si dovrebbero osservare tra il 18 e il 23 marzo.
Nevicate, seppur irregolari, interesseranno parte degli Stati centro-orientali fino a quote basse o di pianura. Per quanto riguarda l'Italia possibili nevicate a bassa quota in Appennino (soprattutto versanti adriatici), Alpi settentrionali e ovest Piemonte.
Il tutto con moderata ventilazione nord orientale. Tuttavia, l'aspetto più significativo sarà rappresentato dalle temperature, ben al di sotto dei valori medi, in particolare sui rilievi e nei valori minimi. Le mappe mostrano la probabilità di avere T min <0 °C venerdì e sabato.
Effetto Alpi.
L'animazione mostra nuvolosità compatta addossata all'arco alpino sospinte verso sud da correnti settentrionali. Nubi che sembrano scomparire nel versante italiano. È effettivamente così. 1/2
La massa d'aria risalendo i versanti nord delle Alpi condensa, trasformando la sua umidità in nubi e precipitazioni. L'umidità a disposizione diminuisce e una volta che la massa d'aria salta il versante "precipita" riscaldandosi e diventando ancora più secca causa compressione.
La compressione adiabatica è quella che fa scottare la mano quando si gonfia la camera d'aria di una bici con una pompa. Comprimere l'aria genera calore, poiché aumenta la pressione. L'aria che scende dai 4000 m al suolo subisce lo stesso effetto.
Anatomia di una tempesta.
Tra giovedì e venerdì l'Europa centro-settentrionale sarà interessata dal passaggio un vortice particolarmente intenso. Attesi forti venti, mareggiate e piogge abbondanti.
Vediamo insieme cos'è, come si forma e perché è così pericoloso. 1/n
La particolare posizione dell'Europa occidentale fa sì che sia esposta al passaggio di numerose perturbazioni, associate a minimi di bassa pressione di provenienza atlantica. Queste depressioni, conosciute come "cicloni extra-tropicali", possono talvolta essere molto intense.
Nell'immagine sat, cerchiata in nero, l'area depressionaria in approfondimento sul nord Atlantico la cui parte più avanzata (area grigia scura) sta interessando le isole britanniche. Questa tenderà a spostarsi verso est sospinta da un'intensa corrente a getto.
Cambio di circolazione.
La lunga parentesi anticiclonica che ha regalato a gran parte d'Europa un anomalo anticipo di primavera, sta per volgere al termine. Vediamo cosa potrebbe succedere. 1/n
Fino al 4 marzo poche variazioni, eccezion fatta per una maggior presenza di nubi. T ancora nel complesso miti.
Tra il 5 e il 7 l'alta pressione cederà definitivamente favorendo l'ingresso di una prima serie di fronti, con piogge ad oggi più frequenti sulle regioni centrali.
A seguire la Penisola potrebbe essere inserita in una circolazione più instabile (vedi immagine primo tweet) con frequenti perturbazioni, venti occidentali prevalenti e precipitazioni più probabili sui versanti tirrenici.