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22 Jun, 14 tweets, 2 min read
Se è vero che la moderna teoria della probabilità si sviluppa durante il Rinascimento, sia per motivi filosofico-religiosi (nuovo antropocentrismo) che tecnici (prima di Fibonacci, e ancor più prima di Pacioli e Cardano, non avevamo gli strumenti matematici
per descrivere il caso), è anche vero che nell'antichità si ritrovano alcuni ragionamenti probabilistici di grandissimo interesse tecnico e storico (nel senso di storia della matematica).
Ad esempio in Lao Tzu e Sun Tzu si trovano riferimenti non banali ai concetti di rischio, incertezza e puro caso. Lao Tzu è stato uno dei primi a introdurre la distinzione tra "assumere un rischio" e "correre un rischio", distinzione fondamentale per l'approccio
ontologico che Rescher svilupperà negli anni 70-80 del 900.
O come non citare il Bhagavadgītā, testo sacro dell'induismo, dove si intravede una visione soggettivista della probabilità. E il per me essenziale "rischio come prodotto umano."
In un bellissimo articolo, Shmuel Sambursky ha studiato i concetti di "possibile" e "plausibile" nell'antica Grecia, analizzando le differenze tra le visioni di Democrito, Aristotele, Platone e Crisippo, per citarne alcuni.
Troppo legati al fato, per gli antichi Greci il caso era solo un accidente apparente.
Un esempio che faccio sempre a lezione è poi quello del "doppio dubbio" nel Talmud (Kethuboth).
Vi prego di andare oltre la risposta di pancia, e di contestualizzare il tutto, prima di gridare a misoginia, oscurantismo religioso o altro. In realtà, con tutti i caveat, è un passo molto "progressista."
Nel Talmud viene detto che un uomo può divorziare dalla moglie, senza alcun addebito, se viene provato l'adulterio della stessa.
Un uomo si presenta davanti ai saggi e chiede che il suo matrimonio venga annullato, perché la moglie è stata adultera prima del matrimonio,
in quanto scoperta non più vergine durante la prima notte di nozze.
Ma i saggi rispondono che si tratta di un caso di doppio dubbio e che il marito non può divorziare senza addebito. In cosa di manifesta il doppio dubbio?
Se anche il marito può dimostrare che la moglie non è vergine il giorno del matrimonio, mentre la si credeva tale, un primo dubbio riguarda l'identità dell'uomo con il quale la moglie avrebbe fatto sesso. È stato il marito stesso, che ora nega, o un altro (ma servono prove)?
Il secondo dubbio nasce poi intorno alla volontarietà della donna. Ha ella deciso liberamente di fare sesso prima del matrimonio, o è stata obbligata con la violenza?
Se, sensatamente, riteniamo i "dubbi" tra loro indipendenti e le alternative equiprobabili (vi prego di notare che non si tratta di concetti poi così banali, specie per l'epoca), i saggi concludono che solo in un caso su quattro la donna sarebbe una vera adultera,
pertanto la probabilità di adulterio sarebbe fortemente minore di quella di non adulterio, e questo non darebbe abbastanza forza alla richiesta del marito, che quindi deve essere respinta.
Una simile "sentenza" sprizza modernità, se pensiamo a come i tribunali italiani approcciano probabilità e rischio (rischio zero su tutto, previsione dei terremoti e altre amenità).

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23 Jun
"Le nove cifre degli indiani sono queste: 9 8 7 6 5 4 3 2 1. Con tali nove cifre, e con il simbolo 0, dagli arabi chiamano zefiro (vi ricorda lo zero?!), qualsiasi numero può essere scritto, come sarà dimostrato più avanti."
Con queste parole si apre uno dei libri che hanno permesso la nascita della matematica moderna, e con essa della teoria della probabilità (come si capisce bene da alcuni passi della "Summa de arithmetica, geometria, proportioni et proportionalita" di Luca Pacioli).
Parliamo del Liber Abbaci di Fibonacci, all'anagrafe Leonardo Pisano.
In tale testo fondamentale, scritto in latino per la prima volta nel 1202, e seguito da diverse riscritture (la più nota quella del 1228), Fibonacci introduce in Italia e in Europa
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5 Jun
Che ne pensate della tesi di laurea?
Io sono favorevole a renderla opzionale, lasciando la possibilità allo studente di sostituirla con corsi aggiuntivi e/o stage.
La tesi può essere una grande opportunità di crescita personale, ma per tanti si riduce a scopiazzare qua e là.
E la colpa non è solo dello studente che la prende sottogamba, ma anche del docente accondiscendente, e dei tempi di ricerca e stesura che stanno diventando sempre più assurdi.
Se voglio continuare gli studi, tenderò a scegliere la tesi, per mostrare le mie capacità di fare
ricerca. Io leggo sempre le tesi di chi invito al colloquio di selezione per un posto di PhD: una tesi dice molto sul candidato.
Ma uno stage fatto bene è ugualmente formativo. Quando coordinavo la specializzazione di ingegneria finanziaria passavo molto tempo a stringere accordi
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17 May
Come prevedibile e previsto.
E la colpa è solo in minima parte della DAD (che poi DAD è stata in pochi casi, molto più spesso roba raffazzonata).
La dispersione scolastica è una caratteristica della scuola italiana da sempre, ma è più comodo trovare il singolo colpevole.
Un po' come quando la gente si scagliava (e si scaglia) contro i MOOC, perché avrebbero distrutto l'università.
Ovviamente tutta gente che non ha mai creato un MOOC, non ne ha mai seguito uno, e probabilmente manco conosce il significato della sigla.
La didattica a distanza (e i MOOC ne sono uno dei vari esempi) è uno strumento, né buono né cattivo, con limiti e pregi.
Se ti dai la zappa sui piedi, la colpa non è della zappa, sei tu incapace.
Read 4 tweets
10 May
Sunto scanzonato: certi modelli non funzionano a scopo predittivo, ma sono utili per "spaventare", perché la gente, inclusi gli esperti, tendono ad essere troppo ottimisti.

Ma gridare al lupo al lupo, in termini di risk management non è dannoso, di più.

theguardian.com/theobserver/co…
Il che non significa che non servano a nulla, come qualcuno sostiene.
Sono utilissimi, ma lo sono ex post, per capire e imparare, in vista della prossima pandemia, che tanto prima o poi arriva.

Questo scrivevamo un anno fa (nature.com/articles/s4156…): Image
Anche nel mio corso di "Applied Forecasting," insieme ad un esperto del calibro di @spyrosmakrid, faccio spesso la parte del bastian contrario.
Lo faccio perché penso che sia impossibile fare previsioni?
No, per il motivo opposto. Perché penso che il forecasting
Read 13 tweets
18 Mar
Volevo chiedere al CTS, se questo mio modello per i dati della pandemia può andare.
Non è il modello del magnifico Gerli, ma non riesco a fare di meglio.
Questi dati, purtroppo incompleti.
Questo il mio modello.
La precisione è entusiasmante!!!
Read 5 tweets
15 Mar
Con @nntaleb abbiamo scritto questo articolo ad aprile 2020, e le vittime stimate oscillavano mediamente attorno alle 134000.
A oggi sono morte ≈2.64 milioni di persone.
L'ultimo decile è vicino, ma spero ancora che ci si fermi prima.
nature.com/articles/s4156…
Sulla scia c'è stato un dibattito con Ioannidis, Cripps e Tanner, che in un articolo (sciencedirect.com/science/articl…) ci davano ragione sull'inefficacia dei vari modelli predittivi che spopolavano sui giornali, ma sostenevano fossimo (sintetizzo e estremizzo) dei gufi, delle cassandre.
A quell'articolo abbiamo risposto con questo (sciencedirect.com/science/articl…).
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