Insomma, dopo le polemiche per i “diritti d’immagine”(poi copiati dai più grandi club d’Europa),
per lo stadio di proprietà( che quasi nessuno ha),
per il centro sportivo fuori città( come quelli di juve,Inter, Milan, Lazio ecc ecc),
per il caro biglietti(fra i più bassi
delle top europee),
per il “liberi di tifare”( norma nazionale e non inventata dalla società),
per il “Lete in rosso”,
per i lavori allo stadio durante le Universiadi(portati a termine ad opera d’arte),
per i soldi anticipati per i tornelli( che De Magistris non era in grado
di garantire).
Dopo aver contestato TUTTI gli acquisti.
Hamsik era il moccioso
Lavezzi il chiattone, Cavani non era una punta centrale e poi Ghoulam, Koulibaly, Lopez, fino ad arrivare alle offese ai vari Hysaj, Milik, Politano, Osimhen,agli “auguri”di rompersi un ginocchio a
Lozano e gioire per il covid di Fabian.
Dopo aver chiamato ripetutamente “maiale” Ancelotti.
Dopo aver gettato la maglia in faccia a Callejon, la maglia che rappresenta #Napoli prima del Napoli, al grido “ noi meritiamo di più 🤦♂️”.
Dopo le polemiche per le amichevoli a
pagamento.
Dopo quelle per i funerali di Astori(forse le più vergognose).
Dopo quelle per aver venduto Jorginho e Cavani e Lavezzi( come detto criticati al loro arrivo).
Quelle per aver venduto Higuain( che però quando arrivò era scarso, perché “si er bbuon mic o Real cio
vennev”
Dopo aver criticato la società per il mancato rinnovo di Sarri( salvo poi aver toccato con mano lo squallore del Comandante, vendutosi alla juve).
Dopo aver addirittura gioito per le sconfitte.
Dopo tutto questo e tantissimo altro,ecco la polemica per le nuove casacche
di gioco non ancora arrivate.
—————
Adesso io non
dico che avessero torto su tutto, ma appare evidente che ogni questione sia funzionale ad un attacco alla società.
Che ogni scusa sia buona
per destabilizzare l’ambiente.
E domando loro: ma siete davvero sicuri di fare il bene del vostro amato Napoli?
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Sono tifosi della squadra la cui proprietà controlla direttamente buona parte dei media nazionali ed indirettamente tutti i restanti.
Hanno uomini che affollano gli studi di tutte le trasmissioni televisive, emblematico il caso di Tiki Taka in cui, contemporaneamente,
si possono trovare, Oppini, Cruciani, Mauro e Greggio
Hanno giornalisti tifosi in tutti i quotidiani sportivi.
Uno dei quali, #TuttoSport, rappresenta un autentico fanzine,caso quasi unico in Europa.
Alcuni giornalisti sono addirittura a busta paga.
Collezionano tra le loro
fila personaggi, ancora in attività, coinvolti, indirettamente, in calciopoli, come
Franco Melli, Tony Damascelli e Mauro Sandreani.
Addirittura, una colonna portante di Mediaset, Mino Taveri, era al Bernabeu(poi cacciato in malo modo dagli Stuart) a sventolare banconote
vivibilità nettamente superiore rispetto a quello che chi ci odia e chi ci denigra vorrebbe far credere.
Certo, ci sono dei problemi, ma sono fisiologici ad ogni grande città e non patologici solo di Napoli
Vorrei farvi state qui a viverla davvero, soprattutto a maggio e
giugno per farvi assistere alla meraviglia che regala ogni giorno.
Bellezza, cultura, clima,tolleranza, storia e buon cibo, ma soprattutto il cuore delle persone che si riscontra negli occhi della stragrande maggioranza di coloro che orgogliosamente la abitano.
Sono sicuro che
Non solo ogni cittadino napoletano, ma anche ogni turista Italiano non razzista venuto qui a #Napoli, sa benissimo che sono tutte cose inventate di sana pianta.
A dire il vero basterebbe un po’ di logica per definire il racconto inventato, tanto che
è inverosimile.
Siamo alle solite: questo è il modo con cui il nord distrugge #Napoli
Perché un ignaro lettore, uno che non ha contezza della situazione reale, potrebbe credere a quanto rilanciato da un professore universitario della @Unibocconi nonché dal
presidente della
commissione finanza della camera.
Potrebbe crederci e magari decidere di abbandonare i suoi propositi di investimento nella città partenopea, se è un imprenditore; rinunciare ad iscriversi alla @UninaIT, se è uno studente; rinunciare di intraprendere un viaggio di piacere,
Non furono festeggiamenti, bensì una lugubre danza di morte idealmente praticata sulle spalle di 39 innocenti vittime.
39 esseri umani dimenticati, anzi 39 #Angeli che meritavano rispetto.
Esseri umani oltraggiati dai loro beniamini e soprattutto dai loro
stessi “fratelli di tifo”
Perché quella partita non si sarebbe mai dovuta disputare: troppo l’orrore,troppo il dolore.
Ed allora perché fu disputata?
Sicuramente per ordine pubblico,ma anche per la famelica brama di vittoria del sodalizio torinese.
Erano smaniosi sia i dirigenti
che i calciatori ed alcune loro dichiarazioni resero palese lo stato d’animo descritto.
-Boniperti: “noi dobbiamo pensare solo alla partita”
-Tacconi:”il calcio è anche questo”
-Platini che gioisce saltando
e ridendo dopo aver segnato il rigore(fra l’altro farlocco).
La cosa
O Rau’ e mamma’ ind o cuzzetiell.
Il Mattino da portare al nonno che doveva leggere Pacileo.
Poi la vesuviana e la metropolitana: destinazione campi fregerei.
I primi borghetti, bevuti un po’ per gusto un po’ per sentirmi grande.
Poi quell’odore, le scale, una striscia d’erba
all’orizzonte, l’adrenalina, i cori ed i tamburi.
Le squadre in campo, LUI che domina la scena, i fumogeni che precludevano lo sguardo e quell’odore che non si può spiegare.
O “vicchiariell”ca radiolina che ci aggiornava senza stancarsi mai di rispondere a tutti.
Più che un onda
era un abbraccio azzurro ed al gol potevi perdere il posto e l’orientamento.
Poi il ritorno a casa, sempre felice, con la speranza di vedere Luigi Necco a 90’ dire: Milano chiama #Napoli risponde.
Rituali unici quanto indelebili delle domeniche di un ragazzino innamorato
Siamo la città della tolleranza e dell’amore: aro pur o stanier ce frat.
Siamo la città della condivisione: qui Salvini ha preso il 2% oltre che pomodori ed ortaggi vari
Siamo la città della generosità: aro’magn io magn pur tu
Siamo la città dell’ingegno: e no da furbizia
perché quella parola la usa solo chi nun ce po verè
Siamo la città che rappresenta lo Zeitgeist del mondo intero.
Agg parlat difficile?
Allora #Napoli rappresenta lo “spirito del tempo”del mondo, perché non c’è altra città che si sia evoluta rimanendo abbarbicata
ai propri valori come la nostra: qui tutto passa, ma niente passa.
Siamo la città della tradizione, perché tu me può purtà pur o “mec” o addu Cracco, ma nuie vulim semp e friariell e a past e patan ca provol
Siamo la città di quelli che si arrangiano, di quelli che trovano un