Viktor Orbán stavolta l'ha fatta più grossa del solito. La storia è questa: diversi governi hanno usato un software israeliano per spiare cellulari di giornalisti, attivisti e manager, anche all'estero.
La rivelazione arriva da un'inchiesta condotta dal Washington Post e altre 16 testate internazionali, compreso il Guardian. Il software venduto dall'israeliana NSO Group si chiama Pegasus, ed è stato creato per consentire ai governi di dare la caccia a terroristi e criminali
Orbán avrebbe usato questo software per la sua guerra ai media avversati, prendendo di mira i giornalisti investigativi e le loro inchieste (per esempio quelle per l'uso losco dei fondi Ue), colpendo anche il ristretto circolo di ungherese dei manager di media indipendenti
Una volta che un telefono è stato infiltrato da Pegasus, se ne può prendere il controllo entrando nei messaggi (anche quelli criptati delle app), chiamate, e-mail e foto, e attivare segretamente telecamere o microfoni
Per farsi un'idea del gruppo di paesi in questione, Pegasus sarebbe stato usato dall'Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi Uniti per prendere di mira i cellulari di alcune persone vicine a Jamal Kashoggi, il giornalista del Washington Post ucciso dai sauditi nel modo che sappiamo
Cosa ancora più grave, le attività di persecuzione sono state portate avanti anche in paesi terzi, e Orbán potrebbe aver agito violando la sovranità di altri paesi Ue.
La lista dei contatti segnalati dall'inchiesta include più di 50.000 numeri in 45 paesi, oltre 1000 in Europa
Fra i numeri identificati finora nell'elenco datato 2016 ci sarebbero anche quelli di diversi capi di stato e premier, e giornalisti di di varie testate tra le quali CNN, New York Times, Wall Street Journal, Financial Times, Al Jazeera
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Il nuovo leader della CDU Armin Laschet si è scusato dopo che è stato sorpreso a ridere insieme ai politici locali in una delle città più colpite dalle alluvioni, mentre il presidente della repubblica Frank-Walter Steinmeier, esprimeva il suo cordoglio alle famiglie delle vittime
Laschet è il principale candidato a prendere il posto di Angela Merkel, in queste ore in vista sui luoghi del disastro, ma questo video e altre gaffe di questi giorni hanno scatenato forti polemiche e spinto molte persone a esprimere dubbi sulla capacità di guidare il paese
Il decreto Covid dovrebbe prevedere multe fino a €400 per i clienti di locali pubblici dove c’è pericolo di assembramento, sanzione che si riduce a €260 se paghi entro 5 giorni. Già questo è un controsenso, visto il motivo per cui si sanziona non dovrebbero esserci sconti
Ma per i gestori che fanno accedere persone senza green pass è prevista la sospensione dell’attività per 5 giorni, mi chiedo però se avranno il diritto di controllare i clienti all’ingresso o se potranno fare ricorso per non averlo potuto fare
Il garante della privacy ha sottolineato l’importanza di tutelare la riservatezza, durante i controlli, perciò in teoria solo le solo le forze dell’ordine potranno eseguire i controlli più specifici
Ieri Angela Merkel ed Emmanuel Macron hanno avuto una videoconferenza con Xi Jinping per discutere delle relazioni sino-europee, non hanno invitato Mario Draghi né Pedro Sanchez né altri tantomeno Ursula von der Leyen e Charles Michel
Il bello è che nelle stesse ore Macron ha ricevuto Sergio Mattarella per celebrare l'ennesimo pezzo di carta dove si rivendicano le meraviglie della relazione franco-italiana
Xi ha chiesto più collaborazione Cina-Ue nei settori dell'economia, del commercio, del digitale e del clima, con la richiesta all'Ue è di svolgere un ruolo più attivo negli affari internazionali affermando la propria «autonomia strategica», che vuol dire distinguersi dagli USA
La differenza tra un Paese che sa come crescere e uno in stagnazione perenne è quella che passa tra chi vive in un mare aperto e chi in una piscina destinata a diventare tonnara. L'Italia fa parte del secondo caso, Paese incastrato nella mentalità del conflitto a somma zero
1/n
Nel dibattito italiano un diritto dato a te vuol dire toglierne uno a me, il sussidio dato a Tizio e un furto alla ricchezza di Caio, se lo Stato avanza il privato arretra, dare al Nord è togliere al Sud e così via...
Questa mentalità conduce dritti verso il declino
2/n
Vero, in un sistema ci sono vincitori e sconfitti, ma in un contesto di crescita il sistema (lo Stato ma non solo) è in grado gestire la ricchezza prodotta e aiutare e proteggere chi è in difficoltà, ma senza rallentare o impedire l'affermazione dei settori in crescita
3/n
Molti dei personaggi grotteschi emersi (o riemersi) negli ultimi anni nelle arene dei talk-show vanno chiamati “populist chic”, rappresentanti di una falsa rivoluzione contro i “radical chic”, a loro volta esponenti di una rappresentazione delle élite altrettanto falsata
1/n
Se il radical chic è di sinistra, il populist chic è di destra; ma non è questo il punto. La cosa da mettere a fuoco è che quella che viene presentata come la rivolta del popolo contro le élite ha poco a che vedere con poveri ed esclusi.
Gli attori della commedia sono altri
2/n
Il format mediatico popolo contro élite non è altro che il l'esercizio retorico con cui un gruppo di professori reietti, politici caduti, economisti falliti e giornalisti incapaci si offrono come interpreti del nuovo corso per svoltare scranni parlamentari e nomine di lusso
3/n
Il complottismo è come una droga, e i politici più spregiudicati sanno cosa fare con un elettorato di tossici. Ecco allora che si affina la strategia: strizzare l'occhio alle teorie più inquietanti senza allinearsi apertamente alle parti più oscene e impresentabili
1/n
Perciò si parla di “invasione” ma non di “sostituzione etnica”, di “usurai“ ma non di “Savi di Sion”, di “deep state” ma non di “illuminati” o delle “élite sataniste”, e così via...
Gli esempi si sprecano, con tante sfumature, equilibrismi lessicali e strategie da social
2/n
In questo modo, si offre a queste masse assetate di delirio un simbolo su cui mettere la croce, un voto di rivalsa da esprimere con la convinzione che quel “dico non dico” è una tattica, parte della sofisticata strategia che porterà alla vittoria del popolo contro i malvagi
3/n