“Non trattare con i Talebani” per me significa una cosa sola: smetterla di giocare al loro gioco, che è ciò che la politica e la diplomazia occidentale hanno fatto fino ad oggi con i risultati che vediamo. E “trattare” è appunto ciò che vogliono ora.
Cercano riconoscimento, aiuti internazionali, accesso finanziario e commerciale. Tutte cose che Cina, Russia e Iran possono dargli solo in parte. In cambio sono pronti come sempre andare nulla se non parole, promesse e propaganda.
E’ questo che vogliamo continuare a prendere trattando? Il caos prodotto dal modo in cui Trump e Biden (ognuno con la sua parte di colpe) ha lasciato il paese, ci impegna moralmente a tenere un canale aperto con l’Emirato in nome di chi deve essere salvato dal peggio.
Ma terminata questa fase la postura occidentale dovrebbe essere quella, per una volta, di dare ai talebani il contrario di ciò che vogliono. Vogliono essere riconosciuti ? Neghiamoglielo. Vogliono prestiti internazionali giocando di sponda con Cina e Russia, non li abbiano.
Vogliono usare i rifugiati come arma di ricatto contro di noi sull’insegnamento turco e siriano? Trovino da noi frontiere aperte ad accogliere chi vuole fuggire. Vogliono aiuti? Mandiamoli ai loro nemici
Non c’è solo la soluzione militare o la “trattativa”. E lo dimostra il fatto che i talebani hanno vinto la guerra quasi senza ingaggio militare. Poi certo un Occidente credibile la soluzione militare non dovrebbe mai escluderla a priori.
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L'ambiguità nel testo dei professori contro #greenpass è potente e l'argomentazione circolare.
- Perchè siete contro il gp?
- Non certo perchè siamo contro i vaccini
- allora perchè?
- perche limita la libertà
- in che senso?
- discrimina chi non ha il gp
- ma averlo è facile
- no, non è vero è costoso e complicato
- si riferisce al tampone dunque, ma c'è il vaccino che è semplice e gratuito
- ma i vaccini non garantiscono la protezione
- allora siete contro i vaccini
- no siamo per la libertà
- però sareste a favore dell'obbligo vaccinale?
- si perchè sarebbe un'assunzione di responsabilità
- è con il green pass non lo è?
- no perchè è un modo surrettizio per evitare l'obbligo
- quindi è un modo che cerca lo stesso risultato con meno violazione di libertà?
Dice Alessandro Di Battista “Virginia è stata assolta, ora cominciate a rispettarla”. Una frase che da sola rivela l’essenza del mondo 5stelle. Si poteva non rispettare la sindaca per il solo fatto che fosse indagata, e infatti è vissuta come un paria anche tra i suoi.
Ora che i magistrati hanno lustrato la sua immagine “bisogna cominciare rispettarla”, ora è certificata la sua onestà e tanto basta per farla rientrare d’impeto nei meritevoli di rispetto.
Poco importa cosa abbia fatto e non fatto in questi quattro anni è mezzo, l’unica cosa che conta, come dice sempre Di Battista, è che “forse non siamo competenti ma siamo persone per bene”.
Ci sono malati di cancro asintomatici che accettano di stare anche molto male a causa dei farmaci oncologici che prendono perché credono alla scienza che gli dice che sono malati e che così potranno guarire.
Sono farmaci che hanno attraversato molte fasi di sperimentazione, su cui gli scienziati si sono divisi, hanno discusso e scritto paper polemici gli uni contro gli altri. Poi le cose si sono stemperate e si è giunti ad un consenso finale
Tutto questo non lo abbiamo visto, non è accaduto in tv o sui giornali, attraverso centinaia di interviste, inchieste e prime pagine. Si è svolto nei convegni medici e sulle riviste specializzate. A noi arriva il prodotto e spesso lo assumiamo senza neppure leggere la posologia
I politici italiani non hanno ancora trovato il tono giusto, il timbro comunicativo necessario al discorso pubblico sulla crisi. Macinano sempre le stesse parole, si nutrono di una retorica da oratorio, incolore e senza slancio.
Ondeggiano tra il compiacimento passato e lo smarrimento futuro, si attorcigliano in esortazioni al non mollare, al tener duro, spaventano e rassicurano nello stesso giro di frase. La via d’uscita è sempre dietro l’angolo e insieme irraggiungibile.
Sul loro conto il tasto è sempre quello di quanto duramente lavorino, pancia a terra, giorni e notti, senza tregua, costantemente. Mente ai cittadini si rivolgono con vaghi richiami all’unità e all’ottemperanza.
In Europa ferve da tempo un dibattito animato e interessante sul futuro delle grandi città, che il covid-19 ha rilanciato e fornito di nuove riflessioni. La sindaca socialista di Parigi, Anne Hidalgo ha appena vinto il suo secondo mandato con lo slogan "Paris Piéton"
La sua idea è pedonalizzare al massimo la città, creando delle zone autosufficienti in cui tutto o quasi possa essere fatto in 15 minuti e quello che esce da questo raggio deve potersi ottenere on line. Dal 2014 Hidalgo libera aree della città dalle auto e le consegna i pedoni
Ovviamente non mancano le polemiche. Questa è un'operazione che funziona molto bene in centro e per le classi abbienti che o lavorano vicino casa o possono spostarsi con monopattini e bici elettriche o con dovizia di mezzi pubblici.
La comunicazione del governo tende a faci credere una cosa: c'è una masnada di cittadini irrequieti, attivisti ludici, assembratori domiciliari e congiunzioinisti orgiastici che vogliono il "tana libera tutti". E c'è un presidente, severo ma giusto che li protegge da loro stessi
Non è così. Se c'è una protesta è perchè i cittadini sentono di aver fatto il loro: sono stati a casa, si sono lavati le mani e si sono distanziati. Ma non vedono compiuta l'altra parte del patto: tracciamento dei positivi, isolamento lontano da casa, app&test, mascherine...
Non vedono un piano, né per il contenimento del virus (oltre a "aspettiamo il caldo") né per la ricostruzione economica (oltre a "ti presto i soldi ma li spendi come dico io")