Secondo me no. Secondo me si perde il senso di "tassa" e si perde il significato di "solidarietà".
Nella confusione irrazionale (cfr Censis) di questi anni ci mancava solo la melassa politica.
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"Tasse" come modo civilissimo di contribuire alle spese del "condominio statale" (sanità, istruzione, difesa, infrastrutture...) in linea generale si considerano balzello oneroso a carico di chi lavora.
In Italia la pressione fiscale è tra le più alte della UE, i giovani sono i più penalizzati nella crescita, la spesa pubblica lievita per protezione sociale mentre il lavoro nero è stimato a livelli paradossali.
Pagare le civilissime tasse sarà bellissimo ma sono spese male.
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Non c'è una ricetta facile per uscir fuori dall'avvitamento di povertà dell'Italia. O meglio, il primo passo sarebbe istaurare una cultura di legalità e di responsabilità civica trasversale alle classi sociali ma è difficile, a leggere il Censis.
Il più necessario sarebbe il più difficile: quando oltre il 60% degli italiani è convinto che tutto viene determinato dalle scelte di pochi "poteri forti", non è solo in crisi l'idea stessa di democrazia: è in crisi il substrato umano di riferimento.
"Gratia supponit naturam" (la grazia presuppone la natura) diceva l'adagio tomista. Cioè, se dai il battesimo a una mucca non è che questa diventa cristiana figlia di Dio. Se la mandi all'università non diventa accademica.
Cosa accade a una società "analfabeta funzionale"?
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Accade semplicemente quello che c'è da attendersi. Se le persone che pagano le tasse e votano non riescono a raggiungere livelli adeguati di comprensione e di analisi faranno male il loro dovere ed eserciteranno male i loro diritti.
Per non parlare del mondo del lavoro.
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Già quasi 10 anni fa il Rapporto Nazionale sulle Competenze degli Adulti mostrava un mondo del lavoro in affanno: italiani con poche competenze impiegati in lavori poco stimolanti. In 10 anni poco è cambiato e la pandemia non ha di certo aiutato.
Immagino, quindi, non sia difficile illudere persone in difficoltà umane, sociali, economiche che la soluzione a problemi emergenti sia ricorrere ad una presunta "solidarietà" sociale. Qualcosa alla Robin Hood, togliamo ai ricchi per dare ai poveri.
Compiendo 2 ingiustizie.
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Due ingiustizie ai danni delle persone in difficoltà.
Prima perché non si ha il coraggio di affrontare il problema: la povertà non si misura sul valore catastale ma sulla "cultura" delle persone. Sussidiare invece di elevare è modo per schiavizzare.
Seconda per aver travisato il significato di "solidarietà", che presuppone una "responsabilità in solido", una comune appartenenza dove ciascuno fa liberamente la sua parte per il bene comune rispondendo delle sue azioni.
Chiamare le tasse #ContributodiSolidarietà mortifica il significato di "solidarietà". Che non si fa per obbligo né per misura scelta da altri, tantomeno dallo Stato. Il quale legge le finalità solidaristiche previste dalla Costituzione ma la disattende se le fissa per legge.
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Non è che la politica, ingannando i cittadini nella confusione sovrana dei nostri giorni, uscirà rafforzata.
Giovani generazioni premono, sono differenti dai loro padri, si sente già, sono assetate di giustizia e pronte a puntare il dito contro chi ha esaurito le risorse.
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La speranza è che imparino dagli errori del passato: solo una società di persone libere, con competenze forti, con senso di responsabilità civica, disposte al sacrificio per le nuove generazioni ha chance di successo.
Tutto il resto è populismo di profittatori.
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Si parlava di anafabetismo funzionale e... oplà!
Nemmeno gli aspiranti magistrati con 4 anni di laurea, dottorati, tirocinio e corsi alla Scuola Superiore si salvano...
Gira in rete una frase ("L'idiota considera falso tutto quello che non è in grado di comprendere") attribuita a S. Tommaso, che leggo per la prima volta grazie a @LzStefano.
S. Tommaso (che comunque scriveva in latino) l'ha detta davvero? E se sì, in quale delle sue opere?
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Credo che @galatacla e @fragiovanniop siano ben più titolati di me a rispondere a queste domande.
Da parte mia posso dire solo che non mi risulta tra gli scritti di Tommaso una frase latina corrispondente alla traduzione italiana.
Però tale osservazione non è tutto...
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In realtà nel commento della lettera ai Galati (cap. 3, lectio 1) Tommaso parla di qualcosa di simile relativamente all'"insensatus".
Chi è l'insensatus? Se sfrondiamo il termine del suo accento offensivo, si potrebbe quasi tradurre "idiota".
Il tema del 2021 era emblematico: "Salute Mentale in un Mondo Diseguale". Perché nei Paesi a reddito più basso è più difficile occuparsi di salute mentale. E anche nei Paesi a reddito più alto è più difficile per i poveri avere accesso alle cure.
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Sì, perché occorre ricordare che povertà e malattia mentale vanno insieme. Le difficoltà di stabilire relazioni, di avere una buona istruzione, di ottenere e mantenere un lavoro fanno parte della malattia mentale. E sono particolarmente invalidanti.
Quel piccolo schermo è cresciuto, tanti pollici o tanti canali, che differenza fa? Da biglietto da visita di una Nazione è diventato businnes internazionale.
Trasmetteva per poche ore pochi programmi, non poteva permettersi l'insuccesso o peggio l'inaffidabilità.
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Che ne sanno le giovani generazioni del monoscopio in attesa dei programmi? Oggi il segnale viaggia sui satelliti, non è più analogico, è digitale, e non di prima ma di seconda terza quarta generazione.
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La gioia dell'inizio delle trasmissioni. Chi la ricorda?
Perché le trasmissioni avevano un inizio e avevano una fine. E c'era anche la sigla.
Chissà quanti si saranno chiesti chi fossero gli autori delle musiche...
L'avventura del Poseidon (1972) mi colpì molto da bambino.
Film del genere catastrofico, la nave si rovescia e intrappola i passeggeri. La maggioranza decide di aspettare i soccorsi nel salone principale, un gruppo con un prete di cercare una via di uscita.
Spoilero tutto.
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Acqua, fiamme, pericoli, crolli, eroismo, drammaticità. C'era ogni ingrediente per restare incollati allo schermo trattenendo il respiro.
Chi aveva deciso di attendere finisce affogato quasi subito. Solo il gruppetto superstite partito alla ricerca sarà messo in salvo.
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Come in tutti i film del genere catastrofico cercare di trarne una morale, o anche semplicemente letture per la vita ordinaria, è idea balzana.
Sì, registi e sceneggiatori si sbizzarriscono a offrire riferimenti didascalici ed esempi di coraggio e di virtù.
"Il maggior numero di nuclei [familiari] percettori [del RdC] si trova in Campania (21% del totale) e in Sicilia (19%); seguono Lazio, Puglia e Lombardia"
Ma va'? In Campania? In Sicilia?
"Nella primavera del 2020 il governo ha introdotto il Reddito di Emergenza (REM)... le Regioni nelle quali il REM è stato maggiormente richiesto sono anche quelle che segnano il più alto incremento nel numero delle famiglie con RdC"