L'immenso ghiacciaio Thwaites è il più monitorato e "temuto" al mondo, infatti da alcuni anni mostra instabilità crescente e bilanci di massa negativi (fusione>accumulo). Negli ultimi giorni si leggono notizie relative ad un suo possibile collasso, vediamo di fare ordine.
Di cosa parliamo (1). Il Thwaites è il singolo ghiacciaio più grande del mondo, con un bacino di 192.000 chilometri quadrati e uno spessore dagli 800 ai 1200 metri. Fa parte della “West Antarctic Ice Sheet” (calotta antartica occidentale).
Stato dell’arte (4). Il ghiacciaio da alcuni anni mostra segni di instabilità dovuti alla sempre più massiccia intrusione di acque calde al di sotto della piattaforma (ice shelf).
Questa si assottiglia e si riduce, consentendo alla parte “viva” del ghiacciaio di arrivare più facilmente a contatto con l’oceano.
Per approfondire i concetti di piattaforma, banchisa e calotta:
E’ bene ricordare, infatti, che l’aumento del livello medio dei mari non è causato dalla fusione delle piattaforme, bensì dal ghiacciaio continentale che, venuto meno il sostegno delle stesse, viene a diretto contatto con le acque oceaniche.
Nell’ultimo trentennio la perdita netta di massa del Thwaites è più che raddoppiata; tra il 2004 e il 2016 ha perso, annualmente, circa 50 miliardi di tonnellate di ghiaccio in più rispetto a quante ne ha accumulate con le nevicate (bilancio di massa negativo).
Un processo che da solo ha contributo (e contribuisce) a circa il 4% dell’innalzamento del livello medio dei mari dell’intero pianeta.
Ulteriore criticità osservata (2). Il 15 dicembre scorso, Erin Pettit, glaciologa della Oregon State University, ha mostrato come la parte orientale della piattaforma del Thwaites (TEIS), fino a oggi ritenuta la più stabile, abbia sviluppato grandi fratture tra il 2015 e il 2021
Fratture che potrebbero portare, in soli 5 anni, al collasso del punto di sostegno del ghiacciaio, vale a dire la sua piattaforma. La TEIS, infatti, segna il confine tra l’appoggio continentale del Thwaites e l’oceano.
agu.confex.com/agu/fm21/meeti…
Cause: benché i fattori siano molteplici (il sistema è molto complesso), si ritiene che la causa principale sia la fusione basale della piattaforma innescata dalle intrusioni di acque “calde”.
Effetti potenziali. Se la piattaforma dovesse collassare lasciando esposto il ghiacciaio all’azione termica e meccanica delle acque oceaniche, la fusione del Thwaites, già intensa, accelererebbe e con essa il contributo all’innalzamento del livello dei mari (dal 4 al 25%).
Per ulteriori approfondimenti

thwaitesglacier.org/about/science
Nota finale: parlare di collasso del Thwaites non è corretto: a collassare potrebbe essere la piattaforma che lo sostiene e, a seguire, la parte frontale del sistema. Il possibile processo di disgregazione del ghiacciaio risulterebbe più lento e molto più complesso.

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20 Dec
Particolari importanti (thread).
Foehn sulle Alpi ben descritto dalle nubi alte disposte con asse NO-SE. Nubi basse sull'alto versante tirrenico e sulla Liguria richiamate da un piccolo vortice sul golfo di Genova. 1/n
Questa configurazione è quanto di più tipico ci si può aspettare in attesa di un fronte freddo.
Fronte che, come già accennato, non produrrà significativi effetti sull'Italia, se non un temporaneo calo delle temperature in montagna.
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Read 7 tweets
15 Nov
Perché ci occupiamo del cambiamento climatico? Breve cronistoria (Thread).
earthobservatory.nasa.gov/features/Arrhe…
Fourier, Tyndall e Arrhenius tra il 1824 e il 1896 dimostrarono, rispettivamente, che senza la CO2 la temperatura del pianeta sarebbe stata molto più fredda, che esistevano gas serra e che le emissioni di CO2 di origine antropica avrebbero potuto riscaldare il clima terrestre;
Tra il 1920 e il 1925 si cominciano a sfruttare industrialmente i giacimenti di petrolio negli USA e negli stati del Golfo Persico, inizia l’era dell’energia a basso costo per tutti;
Read 22 tweets
15 Nov
Arriva il..."caldo".
Le ultime emissioni modellistiche indicano, nei prossimi giorni, il progressivo assorbimento del vortice sul Mediterraneo e il probabile rinforzo su gran parte d'Europa di un vasto anticiclone. Rinforzo ben visibile dall'animazione sottostante. 1/n
Cosa comporta? L'anticiclone si formerà a causa di un flusso d'aria subtropicale che prima si porterà verso il nord Atlantico e successivamente si distribuirà sull'Europa centrale. Correnti calde in quota e compressione manterranno le T ben al di sopra della norma.
Faranno ovvia eccezione le zone di valle interessate da inversione termica.
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12 Nov
Tramonto sul vortice e su una nuova perturbazione.
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Ancora una volta la causa dell'isolamento del vortice va ricercata nel rinforzo di un'alta pressione tra isole britanniche e Mare del Nord, a sua volta "figlia" di una circolazione occidentale fortemente disturbata.
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8 Sep
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Sopra le anomalie rispetto alla climatologia 1981-2010, sotto rispetto al nuovo riferimento 1991-2020.
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7 Sep
Fino al 11-12 settembre attesi valori di "pressione in quota" più bassi del normale sul Mediterraneo orientale. Ciò significa, per il Sud Italia (Sardegna compresa), instabilità con rovesci. Possibile peggioramento più organizzato tra il 10 e l'11 settembre.
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