Mare di nubi (thread)
Raramente si ha la possibilità di vedere metà del Mediterraneo completamente ricoperta da nubi basse e nebbie.
A differenza delle grandi distese di nubi legate a sistemi frontali, la copertura interessa quasi esclusivamente il mare. Vediamo perché 1/n
Il primo motivo risiede nel fatto che il Mediterraneo centro-occidentale si trova sotto l'influenza di un vasto promontorio anticiclonico di matrice subtropicale. Promontorio che presenza valori di geopotenziale del tutto anomali per la stagione.
L'altezza geopotenziale, vale a dire l'altitudine cui è necessario salire per trovare l'isobara 500 hPa, si attesta da alcuni giorni intorno ai 5800 metri. Questo significa che sul Mediterraneo e su parte dell'Europa occidentale "grava" un'enorme montagna d'aria (promontorio)
Un promontorio talmente alto e ricco d'aria da esercitare una fortissima pressione (appunto) sugli strati inferiori che risultano così sempre più caldi e secchi (compressione adiabatica). Le fasce dove il processo risulta più intenso sono quelle comprese tra 500 ei 3000 m.
Il caldo anomalo che si registra in questi giorni in collina e in montagna è frutto della forte compressione causata dal promontorio anticiclonico, il quale però ha una radice "avvettiva" subtropicale, elemento fondamentale soprattutto nella fase di sviluppo del sistema.
Ci avviciniamo al cuore dell'argomento.
Nel riquadro nero il richiamo, da parte del vortice che si intravede in alto a sinistra, di masse d'aria calda di matrice per lo più subtropicale oceanica (la componente desertica c'è, ma è meno importante).
Questo flusso, evidente alle quote medie e basse, spostandosi verso nord tende a perdere vorticità positiva (ciclonica) finendo per ruotare in senso orario (vorticità negativa), dando luogo ad un anticiclone.
Anticiclone (promontorio) che a causa della presenza di basse pressioni ai lati e del getto polare più a Nord non riesce a spostarsi né in senso meridiano, né in senso parallelo e quindi permane sulla stessa zona per giorni. Persistenza che si traduce in una forte compressione.
La copertura di nubi basse e nebbie che insiste sul Mediterraneo occidentale è figlia sia della compressione causata dal promontorio che dall'avvezione calda nei bassi strati.
Siamo a dicembre, il soleggiamento è ai minimi e le notti sono molto lunghe. La perdita di calore dopo il tramonto è forte, soprattutto nei bassi strati (pianura). In presenza di forte compressione la dispersione risulta intensa nei primissimi strati (0-300 m), mentre in quota
...è controbilanciata dalla continua pressione (moti discendenti) esercitata dal promontorio. Da qui le minime molto alte osservate negli ultimi 3 giorni anche oltre i 2000 metri di quota. La fascia che divide le due zone si definisce "fascia di inversione termica".
L’inversione termica è figlia dell’alta pressione ed è, in parole semplici, quel processo per il quale dopo una determinata quota la temperatura, anziché diminuire con l’altezza, tende a salire. Un evento ricorrente in presenza di anticicloni nei mesi autunnali e invernali.
L’inversione termica divide due masse d’aria diverse: quella negli strati più bassi (fresca e umida) da quella negli strati più alti (mite e secca). L’assenza di turbolenza, e quindi rimescolamento, agevola la formazione di strati di inversione.
In questi giorni, quindi, pianure e mare sono al di sotto dello strato di inversione, risultando quindi più freddi rispetto alle quote superiori. Ma le nubi basse e le nebbie che si osservano hanno una matrice diversa...
Nelle valli dell'interno le nebbie sono per lo più da irraggiamento, vale a dire causate dall'iniziale dispersione di calore cui è seguita una rapida condensazione dell'umidità presente nei bassi strati.
Nel Mediterraneo, invece, la copertura di nubi basse è figlia di un costante afflusso d'aria mite che, scorrendo al di sopra di una superficie più fredda e umida (il mare, o meglio, la massa d'aria immediatamente al di sopra di esso) si solleva condensandosi (avvezione).
Quando il promontorio comincia a indebolirsi (come oggi) lo strato di inversione può cominciare ad alzarsi di quota o a indebolirsi, consentendo maggior turbolenza. La copertura che sta interessando anche aree continentali (ad esempio la Toscana), è segno di ciò.
Interessante notare, infine, come la parte orientale del Mediterraneo sia sgombra da nubi. In questo caso, sul lato sud orientale dell'anticiclone, scorrono masse d'aria più fredda e instabile (frontale).
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Se fosse estate...
Tra il 29 dicembre 2021 e il 2 gennaio 2022 gran parte d'Europa sarà sotto l'influenza di un enorme promontorio anticiconico di matrice subtropicale. 1/n
Nonostante questo tipo di promontori possa presentarsi anche in inverno, l'evento previsto dai modelli risulta decisamente anomalo.
Geopotenziali: all'apice l'altezza geopotenziale raggiungerà i 5840 metri sul Mediterraneo occidentale e i 5700-5800 m tra Inghilterra e Francia.
Valori che risulterebbero, sull'Europa centro occidentale, più alti del normale perfino in estate.
Temperature: alla quota isobarica di 850 hPa (1500-1600 metri circa) attesi valori fino a 15-16 °C tra Piereni, Francia meridionale e Nord Italia.
L'immenso ghiacciaio Thwaites è il più monitorato e "temuto" al mondo, infatti da alcuni anni mostra instabilità crescente e bilanci di massa negativi (fusione>accumulo). Negli ultimi giorni si leggono notizie relative ad un suo possibile collasso, vediamo di fare ordine.
Di cosa parliamo (1). Il Thwaites è il singolo ghiacciaio più grande del mondo, con un bacino di 192.000 chilometri quadrati e uno spessore dagli 800 ai 1200 metri. Fa parte della “West Antarctic Ice Sheet” (calotta antartica occidentale).
Stato dell’arte (4). Il ghiacciaio da alcuni anni mostra segni di instabilità dovuti alla sempre più massiccia intrusione di acque calde al di sotto della piattaforma (ice shelf).
Particolari importanti (thread).
Foehn sulle Alpi ben descritto dalle nubi alte disposte con asse NO-SE. Nubi basse sull'alto versante tirrenico e sulla Liguria richiamate da un piccolo vortice sul golfo di Genova. 1/n
Questa configurazione è quanto di più tipico ci si può aspettare in attesa di un fronte freddo.
Fronte che, come già accennato, non produrrà significativi effetti sull'Italia, se non un temporaneo calo delle temperature in montagna.
L'anticiclone tenderà ad indebolirsi sia sul Mediterraneo che sull'Europa nord occidentale, lasciando spazio, specie dal 23-24 dicembre, a umide e miti correnti atlantiche. Stavolta sarà un'alternanza tra masse d'aria subtropicale oceanica e polare marittima.
Fourier, Tyndall e Arrhenius tra il 1824 e il 1896 dimostrarono, rispettivamente, che senza la CO2 la temperatura del pianeta sarebbe stata molto più fredda, che esistevano gas serra e che le emissioni di CO2 di origine antropica avrebbero potuto riscaldare il clima terrestre;
Tra il 1920 e il 1925 si cominciano a sfruttare industrialmente i giacimenti di petrolio negli USA e negli stati del Golfo Persico, inizia l’era dell’energia a basso costo per tutti;
Arriva il..."caldo".
Le ultime emissioni modellistiche indicano, nei prossimi giorni, il progressivo assorbimento del vortice sul Mediterraneo e il probabile rinforzo su gran parte d'Europa di un vasto anticiclone. Rinforzo ben visibile dall'animazione sottostante. 1/n
Cosa comporta? L'anticiclone si formerà a causa di un flusso d'aria subtropicale che prima si porterà verso il nord Atlantico e successivamente si distribuirà sull'Europa centrale. Correnti calde in quota e compressione manterranno le T ben al di sopra della norma.
Faranno ovvia eccezione le zone di valle interessate da inversione termica.
Tramonto sul vortice e su una nuova perturbazione.
A sud del golfo del Leone il vortice ormai in fase di completo dissolvimento, sulle Isole Britanniche la saccatura che domani (sabato) si porterà sulle Alpi e successivamente (domenica/lunedì) sul Mediterraneo...occidentale! 1/n
La saccatura attesa per domani, infatti, favorirà la formazione di un cut-off (vortice isolato in quota) sull'Europa centrale (sx) che anziché portarsi verso ovest si getterà in moto retrogrado verso il Mediterraneo occidentale (dx).
Ancora una volta la causa dell'isolamento del vortice va ricercata nel rinforzo di un'alta pressione tra isole britanniche e Mare del Nord, a sua volta "figlia" di una circolazione occidentale fortemente disturbata.