Come ormai già tutti sapete, nel corso della notte una nuova e violentissima fase esplosiva ha avuto inizio sulle isole Hunga Tonga-Hunga Ha'Apai, nella zona meridionale dell'oceano Pacifico. Ecco un piccolo thread riassuntivo 🧵👇

La fase esplosiva è iniziata con la formazione di un'imponente colonna eruttiva che ha superato abbondantemente i 20 chilometri di altitudine. I valori delle analisi satellitari parlano addirittura di 30 km, una quota mai raggiunta negli ultimi anni!

Per confermare o smentire questa quota ci vorranno ore o giorni di lavoro, per il momento le analisi satellitari hanno registrato nella parte superiore della colonna una temperatura di -43°C, il che corrisponde ad un'altitudine di 30 km.

L'esplosione iniziale ha generato un'onda d'urto che si è propagata per migliaia di chilometri, un fenomeno incredibile che è stato immortalato anche dalle immagini satellitari, potete infatti vederlo come un'onda che si espande oltre la colonna eruttiva:

Questa violenta fase esplosiva sta generando una serie di boati che possono essere uditi fino in Australia, in Nuova Zelanda, alle Fiji, in Nuova Caledonia e alle isole Vanuatu.

Questo video per esempio è stato registrato alle Fiji, ad una distanza di quasi 700 km dal luogo in cui sta avvenendo l'eruzione vulcanica. Nonostante si tratti di un valore molto elevato, i boati possono essere uditi molto fortemente.

Per capire realmente la potenza di un'eruzione di questa portata osservate attentamente quest'immagine satellitare in cui è possibile ammirare sia la formazione dell'imponente colonna eruttiva e sia l'onda d'urto generata dall'inizio della fase esplosiva

All'interno della colonna eruttiva carica di ceneri, lapilli, vapore acqueo e ghiaccio, l'attività elettrica ha prodotto una quantità di fulmini a dir poco impressionante, pensate che già solo l'attività minore di ieri aveva fatto registrare 191.300 fulmini in 21 ore.
In questo breve video per esempio, si possono ammirare tutti i fulmini che sono stati rilevati durante la fase più intensa dell'attività esplosiva. Secondo alcune analisi sono stati rilevati circa 63.000 fulmini in 15 minuti.

Nonostante l'eruzione sia iniziata nel tardo pomeriggio, ovvero al tramonto, grazie alle analisi satellitari sappiamo che la colonna eruttiva ha raggiunto un'estensione laterale in atmosfera di almeno 668 chilometri.
Questo video è molto difficile da analizzare proprio perché l'eruzione è avvenuta nel tardo pomeriggio, nonostante ciò sappiamo che la colonna eruttiva ha completamente coperto il cielo in praticamente tutte le isole del Regno di Tonga.

La violenta fase esplosiva è riuscita perfino a produrre un significativo tsunami che ha interessato gran parte delle isole Tonga. Le onde più alte hanno raggiunto valori compresi tra gli 1,5 e i 2 metri, al momento non sappiamo se ci sono vittime.

Le informazioni in merito ai danni provocati dallo tsunami sono molto scarse, per avere un quadro più chiaro della situazione nelle Tonga dobbiamo aspettare ancora qualche ora, nel caso comunque vi teniamo aggiornati.

Le onde generate dallo tsunami hanno raggiunto anche l'Australia, la Nuova Zelanda, la Nuova Caledonia, le isole Vanuatu, le Fiji e perfino le Hawaii. In queste nazioni le onde più alte non hanno superato valori di qualche centimetro, di conseguenza non hanno provocato disagi.

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15 Jan
Lo #tsunami generato dall'eruzione in corso alle Hunga Tonga-Hunga Ha'Apai sta lentamente attraversando l'intero Pacifico: Hawaii, Alaska, Stati Uniti, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Isole Fiji ecc. Fortunatamente parliamo di onde alte pochi centimetri, quindi nessun danno.
P.s. localmente onde così piccole potrebbero comunque produrli dei danni, per "nessun danno" intendiamo scenari ben più importanti e pericolosi. Anche onde così contenute possono infatti provocare disagi non da poco, mai sottovalutare uno tsunami.
Come ci segnala @virgo1972_, ecco le prime immagini dello tsunami che sta interessando anche le coste della California:
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14 Jan
Ecco le prime spettacolari immagini della nuova fase esplosiva iniziata nel corso della giornata di ieri sulle isole Hunga Tonga-Hunga Ha'Apai, nella zona meridionale dell'oceano Pacifico. Ancora una volta questo tipo di attività è causata dall'interazione tra il magma e l'acqua.
Nonostante si tratti di un video di scarsa qualità, nella sua parte centrale è possibile osservare come si sviluppano i pericolosissimi flussi piroclastici che avanzano sulla superficie dell'acqua a velocità molto sostenute. Stiamo assistendo ad una fase esplosiva davvero intensa
L'imponente colonna eruttiva che si è generata con l'inizio della fase esplosiva - è visibile sulla parte destra del video principale - ha raggiunto una quota di circa 17-18 chilometri, ovvero la stratosfera. Essa è ricca di vapore acqueo, ghiaccio e gas.

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13 Jan
Ricordate la spettacolare eruzione in corso sulle isole disabitate di Hunga Tonga-Hunga Ha'Apai? E bene, dopo una settimana di relativa calma, oggi è iniziata una fase fortemente esplosiva, la più intensa dall'inizio dell'eruzione!

L'imponente colonna eruttiva che si è sviluppata nel corso delle ultime ore ha prodotto una quantità di fulmini a dir poco impressionante, stiamo parlando di oltre 86.000 fulmini in pochissime ore.

I mareografi posti sulle isole più vicine ci stanno inoltre mostrando una variazione anomala del livello del mare, il che vuol dire che l'evento ha probabilmente innescato un innocuo (?) e localizzato tsunami alto non più di qualche centimetro. Image
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13 Jan
Il 13 gennaio di centosette anni fa, un violentissimo #terremoto di magnitudo 7.0 colpì il centro Italia, più precisamente una particolare zona della Piana del Fucino, nel cuore dell'Abruzzo. La scossa provocò una delle catastrofi più importanti del nostro paese. #Avezzano 👇🧵 Image
La scossa del 13 gennaio del 1915 provocò una vera e propria catastrofe che seminò morte e distruzione in tutto l’Abruzzo, con danni meno significativi ma comunque importanti che si estesero in ben cinque regioni: Lazio, Molise, Campania, Marche e Umbria. Image
Concentrandoci sull’area più colpita sappiamo che il terremoto del 13 gennaio ha causato danni gravissimi in una particolare zona che si estende per circa 380 km² e che comprende città come Avezzano, Gioia dei Marsi, Ortucchio e Pescina, quattro località quasi del tutto distrutte ImageImageImage
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11 Jan
L'undici gennaio di 329 anni fa avveniva il #terremoto più forte della storia sismica recente del nostro paese. Stiamo parlando di un fortissimo terremoto di magnitudo 7.3 che nel 1693 colpì la zona orientale della #Sicilia, una zona che venne completamente devastata. 👇🧵
Nel corso della serata dell'11 gennaio del 1693, un fortissimo terremoto di magnitudo 7.3 colpì tutto il settore orientale della Sicilia, una delle regioni con la più elevata pericolosità sismica del nostro paese.
La scossa dell'11 gennaio fu però soltanto il culmine di una sequenza sismica iniziata all'alba del 9 gennaio con una forte scossa che provocò ingenti danni in una vasta area che va da Ragusa a Catania.
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11 Jan
Un forte #terremoto di magnitudo 6.6 (USGS) è avvenuto alle ore 02:07 italiane al largo delle coste occidentali di #Cipro, nella zona orientale del Mar Mediterraneo. La scossa ha avuto un ipocentro ubicato a 19 km di profondità ed è stata fortemente avvertita in tutta l'isola.
La scossa di questa notte è stata debolmente avvertita anche in gran parte dell'Egitto, ad Israele, in Libano, nella zona occidentale della Siria, in quella meridionale della Turchia e sporadicamente anche in Grecia.
L'epicentro esatto del terremoto dista circa 35-40 chilometri dalle coste occidentali di Cipro, una distanza importantissima in quanto ha evitato che si verificassero danni troppo gravi. Al momento infatti, non abbiamo notizie di feriti, vittime o crolli importanti.
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