Negli ultimi tempi ho cominciato a rileggere, alla luce del ruolo ormai conclamato di radicali (ed ex) come pacchetto di mischia dell'agenda globalista, svolte apparentemente incomprensibili della storia radicale.
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Per esempio, nel 1979 Pannella iniziò di punto in bianco una campagna contro la fame nel mondo che a me e a molti altri risultò incomprensibile, soprattutto in contrasto con il programma che i radicali, entrati in Parlamento, avevano perseguito fino ad allora.
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Alla luce degli sviluppi successivi, questa svolta anticipa chiaramente il ruolo centrale che la cooperazione, le ONG e la carità pelosa ha assunto nell'agenda globalista.
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Per qualche motivo è la Bonino, fino ad allora personaggio secondario che si era segnalata soprattutto per la battaglia abortista, a diventare di lì a poco il principale riferimento di quest'ala "internazionalista" dei radicali.
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Dato che (come mi è stato confermato da testimoni diretti) già negli anni '70 i radicali erano finanziati in funzione anticomunista da agenzie del governo USA, è molto probabile che i radicali siano diventati nuovamente agente di esperimenti sociopolitici.
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Ricordo la Bonino quasi vantarsi dalla Gruber di essere finanziata "da Soros": quella che sembrava una boutade corrisponde invece verosimilmente a una realtà consolidata del ruolo dei radicali nel tempo, che se riletto corrisponde molto bene all'"agenda".
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Anche i temi libertari che più o meno chiunque della mia generazione ha abbracciato (obiezione di coscienza, antiproibizionismo, eutanasia, aborto) si sono rivelati tasselli di questo ruolo disgregatore.
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Non a caso, al dunque i radicali si sono sostanzialmente schierati con l'ortodossia vaccinista, in apparente contraddizione con il loro passato libertario.
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Credo che la contraddizione sia però solo apparente, perché il velo filo rosso dell'azione radicale è l'"agenda". E rileggerne la storia aiuta a capire meglio in cosa consista.
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Trovo spesso che le letture parallele siano illuminanti. Mi è capitata su una bancarella "Harvest of sorrow", il libro di Robert Conquest sulla collettivizzazione dell'agricoltura sotto Stalin. La lettura, spesso angosciosa, del testo offre spunti interessanti.
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L'elemento più attuale, secondo me, è che un regime fortemente ideologizzato continua a perseguire la sua ideologia a dispetto delle conseguenze non solo umane, ma economiche e sociali che questo comporta.
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Il regime bolscevico riteneva necessario collettivizzare l'agricoltura. L'intero partito condivideva questa necessità, dividendosi al massimo sui tempi e i modi. Di fatto, i bolscevichi provarono più volte a spingere il processo dal 1917 al 1930.
Due annotazioni sull'Afganistan e sull'immagine superficiale di un luogo primitivo, abitato da abitanti feroci e violenti che è diffusa in Occidente.
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L'Afganistan è antichissimo. Kandahar è al centro di una provincia dell'impero achemenide ed è città di fondazione ellenistica, Alessandria Aracosia. Il nome Kandahar viene da Iskandar, arabo-persiano per "Alessandro", passato a Skandar (ricordate Scanderbeg?) e Kandar.
Ṭālibān è plurale persiano (lingua di cultura dell'Asia musulmana) dell'arabo ṭālib 'studente': è un movimento di studenti di scuole coraniche. Ed è bene ricordare che il diritto musulmano è l'unico diritto, insieme a quello romano, che abbia creato un edificio giuridico.
Ancora sull'omofobia: il sito militante omofobia.org (che non tende certo a minimizzare) è in grado di citare in tutto 876 episodi dal 2012 a oggi (cioè meno di cento l'anno).
Ma se andiamo a leggere l'elenco, ci accorgiamo della natura di questa "emergenza"
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Ci sono gli atti la cui origine omofobica è stata smentita: tra i suicidi continua a risultare il caso del diciottenne Orlando, anche se la matrice omofobica è stata scartata. Incollando i dati su un foglio Excel emerge l'estrema rarità di casi di una qualche gravità.
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In particolare, gli omicidi sono in tutto 30 (tre l'anno): sempre dando per scontato che il movente principale sia stato l'omofobia.
@EntropicBazaar Poi nel caso Capua l'assoluzione dall'accusa di procurata epidemia (in parte per mancanza di prove, in parte per prescrizione) si accompagna a un quadro abbastanza desolante, di incroci personali e familiari con l'industria farmaceutica.
@EntropicBazaar Più esattamente, c'è stato un'accusa dimostrata di creazione artificiale di epidemia per vendere vaccini dagli USA all'Arabia Saudita.
Quel che non è stato provato è che in Italia si tentasse di fare una cosa analoga, malgrado molte intercettazioni.
@EntropicBazaar La Capua aveva querelato l'Espresso per diffamazione, ma il giudice ha deciso che non c'è stata diffamazione: i dati riportati erano veri, anche se nel processo le accuse non sono state considerate sufficienti per una condanna.
Qualche informazione biografica su Ursula von der Leyen aiuta a capire meglio le dinamiche classiste e familiste della politica europea e dell'UE.
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Ursula è nata nel 1958 a Bruxelles. Non per caso, ma perché il padre Ernst Albrecht era incredibilmente fra i primi funzionari dell'allora CECA, partecipò alla redazione dei trattati di Roma e divenne poi capo di gabinetto del primo commissario alla concorrenza.
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Fino a 12 anni Ursula vive a Bruxelles, frequentando ovviamente la... scuola europea! Questo la rende perfettamente francofona.
Nel frattempo, finito l'incarico europeo, Ernst Albrecht si trasferisce con la famiglia ad Hannover, dove diventa amministratore della Bahlsen.
Una piccola storia vera che ci aiuta a capire che cosa non fare nella crisi dell'UE.
Nel 1940 gli occupanti tedeschi della Polonia obbligarono tutti gli ebrei di Łódź di risiedere in una zona della città trasformata in ghetto.
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Affidarono la direzione del consiglio ebraico a Mordechai Chaim Rumkowski. Rumkowski pensò che il modo migliore per sopravvivere per gli ebrei di Łódź fosse di produrre intensamente in modo da essere utili per l'economia tedesca.
Per anni andarono avanti così.
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Ogni tanto i tedeschi chiedevano di deportare una quota di ebrei, e Rumkowski collaborava a scegliere i più inadatti al lavoro, convinto che valesse la pena sacrificare alcuni per salvare gli altri.
I selezionati erano portati a Chełmno e uccisi in camere a gas mobili.