#2aprile#Russia#Ucraina Scrivendo questo thread ho dato un occhio, non senza timore, agli hashtag di tendenza e come accade da giorni e giorni non ce n'è nessuno che riguarda la #Guerra
Timore confermato. Come ho scritto spesso chi chiede più guerra per concludere la
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la guerra, dimentica il meccanismo delle "crisi dimenticate" in virtù del quale lentamente l'attenzione sui conflitti (ma anche su carestie e catastrofi naturali) scema nell'opinione pubblica mentre il contemporanea ciclo dell'iperinformazione, come una centrifuga, passa al
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successivo "news cycle". L'oblio favorisce il prosieguo della guerra, cioè morte e distruzione. Per questo è spaventosa quanto risibile la risposta "stiamo vincendo" (e quindi dateci altro tempo per vincere) rivolta a chi invece chiede con urgenza vere trattative di pace.
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Prima delle notizie dal campo, credo meriti una riflessione il tema dello scontro economico tra Russia e Occidente, quest'ultimo ha imposto durissime sanzioni a Mosca (per regime change o per fermare la guerra?) la quale sta reagendo in maniera simmetrica. 4/15
Risultato? La globalizzazione per come l'abbiamo conosciuta in questi anni rischia di scomparire. Andiamo verso un mondo più diviso politicamente di quanto già lo fosse e MOLTO più diviso economicamente.
5/15 nytimes.com/2022/03/30/opi…
Più "autarchia" ma presumibilmente anche una globalizzazione a zone (ricordate il blocco geografico ai dvd?). La visita di Lavrov in Cina e India - Paesi che non aderiscono alle sanzioni - è il tentativo di creare lungo l'asse dei BRICS una zona di
6/15 en.wikipedia.org/wiki/BRICS
commercio e cooperazione che solo in parte (versante cinese in particolare) si sovrapponga con quella a guida statunitense. Il rischio evidente è quello di "scossoni" prima di arrivare a nuovi equilibri in un mondo ad oggi al massimo storico delle interdipendenze economiche
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Per esempio, la Russia (privata di Ikea come di Mercedes) potrebbe annunciare il blocco all'export di prodotti agricoli (in primis il grano, quello sui semi da olio è già scattato) verso Paesi classificati come ostili (tra cui l'Italia che ha importato 153mln kg grano 2021)
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Dopo il gas, Mosca si avvia probabilmente a chiedere
anche il pagamento in rubli per le forniture di materie prime cruciali per l'export. Il motivo è sicuramente sostenere il valore della moneta locale (che venerdì ha toccato il suo massimo da 5 settimane a questa parte) ma
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anche tentare - presumibilmente - di cercare un sistema di transazioni alternativo al dollaro. Per capirci dal 1974 tutte le transazioni per gli acquisti di petrolio sono in moneta unica, il dollaro ("petroldollaro") questo per garantire, semplifico, una uniformità nei pagamenti
e nel rapporto con le fluttuazioni del cambio. Quando Lavrov discute con l'India di transazioni in rupie e in rubli, evidentemente pensa ad un sistema alternativo a quello che si regge sul dollaro (in parte minima sull'euro) nei commerci internazionali. Una mossa non facile
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ma che avrebbe un senso in un mondo dove eventualmente si dovessero creare delle sotto zone di scambio commerciale al posto di un unico mercato globale. Come le sanzioni, da un lato, rinunciare alle esportazioni dall'altro è arma a doppio taglio, per questo
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Bisognerà capire come si riassesteranno i flussi di commercio globale. Per esempio, il gas russo (da cui l'Europa dipende al 40% con picchi del 55, Germania) andrà in Cina quando verranno completati i nuovi gasdotti? E/o se l'Europa troverà fonti alternative?
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Venendo ai fatti sul campo, mi interessa ragionare sulla narrazione: dopo le dichiarazioni della Difesa russa sulla fase 2 (riposizionamento delle truppe) per un paio di giorno alcuni hanno parlato di bluff (come se muovere migliaia di uomini e mezzi in sicurezza fosse
13/15
cosa semplice) ora si parlava invece di rotta, fuga, sconfitta. Mi colpisce una narrazione approssimativa che (in buona fede di certo) finisce solo per dare ragioni alla guerra o meglio alla sua possibilità di auto-risolversi, negando tra l'altro la nebbia della battaglia.
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Sul campo si operano ritirate strategiche, raggruppamento e riorganizzazione delle truppe non solo ritirate e basta (pur possibili). E poi c'è la propaganda e la disinformazione. Pensiamo al caso di ieri a Belgorod, l'Ucraina smentisce, Zelensky non conferma e non smentisce
ma è plausibile che l'attacco sia stato portato dagli elicotteristi di Kyev che in anni di Donbass si sono specializzati nel volo radente (e che avevano tutto l'interesse a colpire non solo un bersaglio "grosso" e scenico, il fumose fiamme) ma anche a
Fermare i rifornimenti per le truppe (gli 8 serbatoi si stima potessero alimentare 6500 mezzi). Certo - ricordiamolo - ucraini e russi condividono quel tipo di elicotteri Mi-24 quindi non possono quelli essere univocamente identificati come en.wikipedia.org/wiki/Mil_Mi-24
Velivoli dell'una o dell'altra parte. Venendo ad oggi, gli attacchi confermati dalla Difesa russa su raffineria Kremenchuk, basi aeree di Dnipro e Poltava sembrano essere passi preliminari rispetto allo spostamento di truppe da nord verso sud-est (refocus strategico da aree
popolate a territorio) per stringere in una sacca le truppe ucraine (la loro aliquota più specializzata) da nord e da sud-est. Per questo sono importanti Izium e gli attacchi di oggi per limitare rifornimenti e supporto aereo. Vale ovviamente la massima per cui ogni piano
di battaglia è valido fino a che si spara il primo colpo (aiutatemi a ricordare il nome del generale che lo disse! Patton?). E i piani di battaglia ce li possiamo solo immaginare. Quindi cautela nelle analisi.
Unica certezza in guerra sono le vittime civili
fine thread
#Afghanistan#3aprile una decisione storica dell'Emirato che è anche un salto nel buio. La produzione di Oppio viene messa al bando, assieme al commercio, consumo, produzione di hashish, eroina, metanfetamine, tablet-k, oltre all'alcool (ma non è questa una novità). Quindi? 1/16
Sembra lo schema del 2000 quando il Mullah Omar mise al bando l'oppio (all'epoca non c'erano metanfetamine T-K ne parlo dopo) ma firmò un accordo con l'@UNODC che avrebbe dovuto garantirli 150 milioni $ in aiuti per 10 anni rompendo l'isolamento Internazionale dell'Emirato
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L'accordo venne definito il più grande successo nella storia della lotta alla droga ma fallí (ne parlo in dettaglio nel mio "Kabul Crocevia del mondo" per tema droga vedi anche "Corrispondenze Afghane" e "Missione Incompiuta") sia x gli errori dell'Onu sia perchè i talebani 3/16
#31marzo#Russia#Ucraina#Guerra cominciamo con un tema che mi sta molto a cuore e che mi sta constando attacchi da vari politologi, ex-virologi e strateghi come briciola89, peperoncino06 o FrancoScaldabagno 🙂 cioè il clima culturale che come una cappa sta soffocando
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il nostro Paese. Difendiamo (giustamente) il diritto dell'Ucraina ad essere democrazia occidentale ma poi neghiamo legittimità ad opinioni diverse (in primis quelle sulla pace) quasi specchiandoci nelle critiche che facciamo al "nemico". È così che se un professionista 2/20
Come @insinnaflavio dice una cosa condivisa dagli italiani (lo provano i sondaggi) e dal Papa, cioè più scuole, più ospedali, più case popolari, meno armi diventa filo-russo cioè amico del nemico. È una deriva che mi fa inorridire e che dovrebbe preoccupare tutti 3/20
#30marzo Quello che gli opinionisti con l'elmetto e i soldati da scrivania dimenticano è che le guerre non risolvono i problemi ma li complicano e fanno danni a lungo termine. Casa di scuola l' #Afghanistan ormai riprecipitato nel baratro del passato: 1) scuole
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vietate (superiori) alle ragazze nonostante la promessa di riapertura il 23 marzo dopo il nowruz 2) obbligo per le donne di accompagnatore maschile per salire a bordo di un aereo 3) obbligo della barba per i dipendenti pubblici 4) restrizione su canali radiotv stranieri
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È il segno della definitiva vittoria dell'ala militare su quella diplomatica dentro il movimento talebano. Conseguenze: 1) possibile frattura interna e guerra civile 2) la frattura emersa a livello locale nel Pashir tra capo polizia e governatore ha portato alla riconquista
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#27marzo#Russia#Ucraina#UkraineRussiaWar Ricorderete che da giorni dico che gli 🇺🇸 stanno interpretando il conflitto in 🇺🇦 come un modo per liberarsi di Putin (cosa che non favorisce nè trattative nè pace) In una visita altamente simbolica (più vicino di cosî alla guerra 1/15
Non poteva andare) @POTUS l'ha detto chiaramente "Putin non può restare al potere". La precisazione della Casa Bianca è stata una toppa peggiore del buco: "Non vogliamo regime change a Mosca". Ora immagino che si punterà il dito contro il Biden rintronato e naif (figura inventata
dalla destra americana che tanto piace a certa stampa nostrana). A mio modesto avviso non è cosí. Da prima dell'inizio di questo conflitto, gli Usa stanno dando battaglia nell'infosfera con pilotate fughe di notizie dell'intelligence (riscattatasi dopo anni di fallimenti 3/15
#25marzo partiamo da #ItaliaMacedoniadelNord che è in tendenza, fisiologico direte, insomma l'Italia che finalmente (pur senza volerlo) boicotta i mondiali e lo sfruttamento dei lavoratori stranieri in Qatar è pur sempre una notizia. In realtà dopo un mese di guerra i segni 1/15
della "fatica" da conflitto sono già evidenti. L'opinione pubblica pare già stanca del carico mediatico (troppo spesso emozionale più che informativo) che ricevuto in dosi massicce e il pericolo è che si passi la soglia invisibile verso l'oblio, la transizione accaduta
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in Afghanistan, Siria, nella stessa ucraina (Donbass 2014) e in dozzine di altri conflitti scivolati inesorabilmente dalla prima pagina alla categoria delle "crisi dimenticate". Del resto nella centrifuga dell'iperinformazione contemporanea, l'ultima notizia scaccia 3/15
#24marzo#russia#UcrainaRussia#Ucraina qual è la sintesi di un mese di guerra? Semplice, tragicamente semplice: più di mille civili uccisi, oltre 1600 feriti. Milioni di profughi. Gli opinionisti con l'elmetto che spingono per un'ulteriore escalation bellica 1/10
spesso dimenticano di ricordare il vero prezzo della guerra, di ogni guerra: morti e feriti innocenti. Li danno per scontati, giustificandoli in nome del peggio che potrebbe arrivare. E intanto il peggio si incarna in una guerra che un mese dopo è in totale stallo quindi si 2/10
avvia ad essere un conflitto impantanato secondo il modello afghano, nel cuore d'Europa. Questa guerra d'attrito che si evolve in guerra di guerriglia non ha una soluzione militare, è evidente. Unica uscita: raggiungere un accordo negoziale, e presto. A questo punto del 3/10