#20aprile#Russia#Ucraina Prima di entrare nel racconto quotidiano. Una premessa: la verità su questa guerra, come su tutte le altre, è che ne sappiamo molto poco, quasi nulla, nonostante l'impressione di avere tante informazioni. L'unico sforzo onesto che ci resta fare
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come cronisti è provare a mettere insieme brandelli di verità e di verosimile, moltiplicare le fonti, scremare la propaganda, aspettare (anche a costo di perdere il trend e l'hashtag di tendenza) prima di avventurarci in giudizi. Mi viene in mente la lezione di Deridda che
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diceva di non essere compatibile con il sistema della televisione perchè lo chiamavano alle 3 per avere un suo commento nel tg delle 6 e lui aveva bisogno di più tempo per riflettere e dire cose sensate.
Ieri il capo-mediatore ucraino ha scritto che la battaglia del Donbass
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non è una serie Netflix e che a morire sono persone in carne ed ossa. E' proprio quello che invece sta passando anche per via del mantra "armi-armi" che ha portato Zelensky a dire che se avesse avuto più armi avrebbe già vinto ( tra l'altro questa continua escalation verbale
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che a mio avviso lo sta indebolendo nella sua immagine di leader "occidentale", avvicinandolo sempre più a Uk e Usa minando rapporti con l'Europa). La narrazione ansiogena della guerra ci spinge a credere a quello che ci fa piacere credere placando le nostre (fondate) paure.
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Ci spinge a credere che la battaglia del Donbass sarà il duello all'alba dietro il muro del cimitero, con il quale si risolverà la disputa tra il Buono, il Brutto e il Cattivo. Ieri scrivevo che la battaglia non è ancora cominciata, lo ribadisco anche oggi, nonostante le
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dichiarazioni di Zelensky e di Lavrov. Mi ripeto siamo in fase preliminare fatta di spostamento truppe, fuoco di sbarramento di artiglieria - in pura dottrina sovietica - e bombardamento con missili che russi conducono da settimane mirando a depositi carburante (logistica)
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e piste aeree ma che da ieri hanno cominciato a colpire "concentrazioni"di truppe ucraine nella zona di Sloviansk e Izium, presumibilmente per interdire la loro attività sulla M03 che è la rotta logistica russa da Belgorod verso il Donbass via Kharkiv.
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Se non vi fidate di me (sul fatto che sia cominciata l'offensiva) guardate le mappe di @TheStudyofWar di ieri e di oggi (data di pubblicazione, si riferiscono al giorno precedente). Sono praticamente sovrapponibili. Al di là della cartografia nella sua analisi il (Serio) ISW
7/15
parte da un'assunzione, la sintetizzo: Putin ha fretta e vuole chiudere entro il 9 di maggio questa fretta incide sull'efficacia delle operazioni. E' un'altra di quelle assunzione (presumibilmente di fonte intelligence occidentali) come nei primi giorni "Vogliono la guerra
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lampo, prendere Kiev e cambiare governo". Ora a mio avviso il tema del 9 maggio non si pone (avranno il trofeo del corridoio di terra verso la Crimea, con la caduta vera o in parte di Mariupol) quello che voglio mettere in evidenza è che nella nebbia della battaglia anche
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gli esperti veri (pochi) fanno analisi basate su dati ma anche su assunzioni soggettive che sono necessarie ma limitano l'affidabilità delle stesse. Insomma alla fine è bene non dimenticare mai la logica della guerra: annichilire il nemico quindi morte e distruzione.
10/15
Con il tavolo negoziale ormai scomparso dai radar, questo conflitto - l'ho scritto un mese fa e lo ripeto - è destinato a durare mesi. Non illudiamoci in una soluzione a breve, illusione che è funzionale al PUB e all'acritica accettazione della guerra come soluzione
11/15
Più passa il tempo più aumentano i rischi di un'ulteriore escalation e per quanto Lavrov abbia escluso il ricorso al nucleare in Ucraina, quando si combatte in un Paese con tante centrali nucleari già di per sé è un fattore di alto rischio. Inoltre l'espansione della guerra
12/15
è dietro l'angolo. La Russia continua ad avvertire (anche con note diplomatiche) l'Occidente che le forniture di armi all'ucraina possono portare ad un confronto militare diretto. Questo è il ponte aereo verso Rzeszow in Polonia, C-17 presumibilmente
13/15
carichi di armi che poi vengono portati oltre frontiera. Sorvolando sull'opportunità di fornire armi all'Ucraina, il tema è che questa linea logistica (realisticamente, una volta entrata in territorio ucraino) è una potenziale fonte di incidenti che con Nato/Usa
14/15
Infine uno spaccato di Russia nel lavoro della brava @EJ_Burrows andata in uno sperduto villaggio a raccontare la storia di un caduto in Ucraina. L'essenza del giornalismo in questo thread (in inglese)
15/15
#21aprile#Russia#Ucraina la situazione sul campo è ancora invariata, a riprova di quello che dico da giorni (la battaglia del Donbass non è cominciata) salvo alcune novità a Mariupol. Ma cominciamo dalle vittime civili perennemente dimenticate quando guerra viene narrata
1/15
con epicismo di maniera, dimenticando che la guerra è solo fango, sangue, merda (e pidocchi aggiungeva Orwell che in guerra c'era stato). Gli ucraini innocenti uccisi sono 2,224 morti, quelli feriti 2,897 (5 milioni quelli fuggiti all'estero). Ma la guerra sta facendo
2/15
altre vittime, lontano dal cuore dell'Europa, ma sempre nella stessa categoria: gli innocenti, i poveri. La Banca Mondiale parla di catastrofe umanitaria per la crescita dei prezzi dei generi alimentari che rischia a sua volta di innescare
3/15 bbc.com/news/live/worl…
#19maggio#Russia#Ucraina ieri scrivevo che l'offensiva in Donbass non è cominciata, lo ribadisco anche oggi. Il ministero alla difesa ucraino e il presidente Zelensky ritengono il contrario cioè che sia cominciata un'offensiva su vasta scala
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Il ministero alla Difesa russo nel suo briefing di ieri sera ha detto di aver completato il raggruppamento delle truppe in vista dell'offensiva. Ora, premesso che in guerra la prima vittima è la verità e che ognuna delle parti conduce anche una infowar, direi che da un lato
2/20
l'Ucraina ha interesse ad alzare il livello dell'emergenzialità nella sua comunicazione perchè come obiettivo ha quello di avere e presto nuove forniture di armi (in particolare artiglieria campale, radar e carri) dall'altro la Russia mantiene la linea del Cremlino cioè che
3/20
#18aprile#ucraina#RussiaUkraineWar#Russia molti sono convinti che l'offensiva in Donbass (quella che il ministero alla Difesa russo chiama seconda fase dell'operazione speciale) sia già cominciata. Personalmente non credo sia così. Penso invece che siamo in una fase
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preparatoria a giudicare dagli attacchi missilistici russi su basi, piste e depositi di carburante. Si sta cercando di limitare il supporto aereo e la logistica per le truppe ucraine mentre in contemporanea si stanno riorganizzando ambo le parti: da un lato i russi devono
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ricostituire i BTG (Battel Tactical Group che sono delle unità di 800/1000 uomini che aggregano specialità multiple, chiave della recente riforma delle forze armate) dopo il ritiro dal nord-est;
3/25 graphics.reuters.com/UKRAINE-CRISIS…
#17aprile#BuonaPasqua con il grande @maurobiani che, come sempre, riassume lo stato delle cose ma risarcisce anche uno strappo, l'attenzione "distorta" data ad uno dei momenti+toccanti della via crucis, la partecipazione di due donne, due amiche, una russa, l'altra ucraina
1/10
Distorta perché se n'è parlato sí - correggetemi se sbaglio - ma non per suo valore spirituale, in quanto oggetto di polemica tra dell'Ucraina (le tv di quel Paese non hanno trasmesso la via crucis) e Santa Sede. Una polemica che ha raggiunto livelli a mio avviso tristi
2/10
Prendo ad esempio, tweet di un ex-diplomatico ucraino che dice del Papa: "Hai un solo lavoro nella vita: tracciare una linea tra bene e male e non lo fai!". La colpa di Francesco? Non aver indicato Putin come colpevole delle sofferenze dei profughi ucraini e siriani.
3/10
#16aprile La guerra è orrore. Punto. Epicizzarla, renderla romantica, ammantarla di giustizia è una pericolosa mistificazione. Leggete questa storia.
Un'azienda americana sta fornendo all'Ucraina un sofisticato (ma non infallibile) sistema
1/11 washingtonpost.com/technology/202…
di riconoscimento facciale. Tra le altre cose, viene utilizzato per identificare i soldati russi caduti. Il software scannerizza il volto, poi richiama fonti aperte (tipo social media) e un database interno (sulla cui legittimità si dibatte da tempo negli Usa) riuscendo così
2/11
a dare un nome ai soldati russi caduti. L'articolo racconta come, fatta l'identificazione, vengano contattate le famiglie a cui arrivano le foto dei corpi (fatti a pezzi da una mina, carbonizzati da un'esplosione, mutilati dai proiettili).
Gesto umanitario? No PsyOps
3/11
#15aprile un hashtag non di tendenza ma universale #rifugiati prodotto principe della #guerra assieme alle vittime civili e alla devastazione
Questa foto l'ho scattata a gennaio mentre ero in giro per l'Italia a presentare il mio "Kabul, Crocevia del Mondo"
Come tanti durante
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i drammatici giorni della fuga da Kabul ho provato a dare@una mano. Dopo mesi sono riuscito a trovare amici afghani nell'inconsueto scenario di un paesello italiano. Erano arrivati in 10, ne ho trovato 11 visto che è venuta al mondo la piccola "Luce" (traduco dal farsí) che su
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Padre mi presenta orgoglioso. La mamma di sotto cucinava perchè l'ospite è sacro per gli afghani e devi mettere in tavola per lui tutto quello che hai.
Il papà, intanto, avvertito all'ultimo minuto per via della mia impossibilità di pianificare qualsiasi cosa si era incamminato
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