1/n Si conoscerà domani, all'ora di pranzo, il nome del successore di Boris #Johnson alla guida dei #Tories, e di conseguenza alla testa del governo del #RegnoUnito.
2/n Il Guardian parla espressamente di maratona elettorale che "è sembrata durare cinque anni anziché cinque settimane".
Candidati Conservatori desiderosi di rilevare #BoJo al N° 10 di Downing Street? Otto.
O meglio, 8 quelli riusciti a guadagnare il supporto di 20 parlamentari
3/n #Tories, come richiesto dal regolamento interno di queste particolari "primarie".
Al termine delle cinque votazioni che hanno impegnato i soli eletti, sono rimasti in piedi due candidati: Rishi #Sunak e Liz #Truss.
4/n #Sunak è l'enfant prodige della politica 🇬🇧. Forse un po' troppo prodige, per piacere a tutti.
A meno di 40 anni ha avuto tra le mani la combinazione della cassaforte del Regno di Sua Maestà. Lui, origine indiane e africane, ex Cancelliere dello Scacchiere, è l'uomo
5/n individuato dai retroscenisti inglesi come il vero sicario di #BorisJohnson, il regista della congiura che ha spodestato il primo ministro.
Non che a BoJo sia mancata la prontezza di spirito: tutti sanno che farà di tutto per tornare in sella (l'uomo è un combattente nato),
6/n ma nel frattempo ha salutato la compagnia ostentando una certa sportività. Ai Commons si è congedato citando Arnold Schwarzenegger in "Terminator 2". Il suo "Hasta la vista, baby", è qualcosa che resterà.
7/n Quanto a #Sunak, il "palazzo" Conservatore lo ha individuato come il prescelto, ha ottenuto più voti di tutti i candidati tra i parlamentari #Tories in ogni turno di votazioni, ma i circa 200mila iscritti al partito (votano da inizio agosto) sembrano pensarla diversamente
8/n secondo i sondaggi. Forse pesano i tanti scivoloni di questa campagna elettorale. Ha violato, come Boris, le restrizioni imposte dal governo in tema di lockdown. Anni fa si è lasciato scappare di non avere amici nella "working class" e, cosa ben più grave, la moglie, la ricca
9/n designer di modoa, Akshata Murty, avrebbe eluso il pagamento di milioni di £ in tasse sfruttando un artificio legale.
Si capisce perché la favorita dei sondaggi sia Liz #Truss, attuale ministra degli Esteri. Ha impostato una campagna elettorale stile #Thatcher, la sua eroina:
10/n giù le tasse, schiaffi ai sindacati, e il sogno di ripercorrere le orme della Lady di Ferro, fin dentro a Downing Street.
Qualcosa mi dice che #Truss abbia ancora molta strada da fare per equipararsi all'inossidabile Margaret. Difficilmente, ad esempio, Thatcher sarebbe
11/n caduta nel tranello (al netto delle smentite 🇬🇧) di una vecchia volpe come il ministro russo #Lavrov. Con questi a chiedere a #Truss: "Il Regno Unito riconosce la sovranità russa su Rostov e Voronezh?". Risposta di Truss: "Mai". Peccato si tratti già di province russe.
12/n Qualora i pronostici della vigilia venissero confermati, martedì 6 settembre Liz #Truss si recherà insieme a Boris #Johnson fino alla tenuta reale di #Balmoral, nell'Aberdeenshire, in #Scozia. Lì, per la prima volta non a Buckingham Palace o nel Castello di Windsor (dietro
13/n consiglio medico: meglio non strapazzare la sovrana), la 96enne Regina le conferirà l'incarico di guidare un Regno, forse mai come oggi, così Disunito. steadyhq.com/it/dangelodario
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1/10
🚨🇮🇱🇮🇷🇱🇧 Documenti pensati per restare segreti. Diapositive di piani ambiziosi, forse arditi, per cancellare lo Stato Ebraico dalle mappe. Verbali salvati su un computer che mai avrebbe dovuto finire tra le mani dei soldati israeliani. E invece, nel bel mezzo di una perquisizione in un centro di comando sotterraneo di Hamas a Khan Younis, nelle profondità di Gaza, ecco l'IDF nell'atto di scoprire informazioni esplosive, alcune così gravi da mettere nuovamente sotto accusa il lavoro dell'intelligence; altre capaci di riscrivere (almeno in parte) la storia della pianificazione degli attacchi del 7 ottobre rispetto al coinvolgimento dei nemici di Israele.
E allora: quali sono le novità più importanti? 👇
2/10
🚨🇮🇱🇮🇷🇱🇧 Iniziamo dai fatti. I verbali, recuperati in un'operazione risalente allo scorso gennaio, riguardano 10 riunioni di pianificazione tenute da un piccolo gruppo di leader politici e militari di Hamas. Ad ognuna di queste riunioni ha preso parte Yahya #Sinwar in person. Le informazioni provengono da 30 pagine di dettagli precedentemente non divulgati. Ma anche da lettere, registrazioni, presentazioni illustrate. A confermare l'autenticità dei documenti e la pratica di tenere traccia delle riunioni all'interno di Hamas è stato - tra gli altri - Salah al-Di al-Awawdeh, ex componente dell'ala militare dell'organizzazione terroristica, ora analista con sede ad Istanbul.
3/10
🚨🇮🇱🇮🇷🇱🇧 I primi riferimenti all'azione che avrebbe poi avuto luogo il 7 ottobre del 2023 vengono registrati molto tempo prima dell'attacco.
Nel gennaio del 2022 i leader di Hamas discutono della necessità di evitare di essere trascinati in scaramucce minori. Il motivo è chiaro: occorre concentrarsi su quello che i protagonisti definiscono in più di un'occasione il "grande progetto" di Yahya Sinwar.
🚨🇮🇱🇱🇧 Clamoroso. Si parla di decine di feriti tra i membri di #Hezbollah a #Beirut e in tutto il #Libano. Le ricetrasmittenti dei componenti dell'organizzazione terroristica filo-iraniana sarebbero esplose contemporaneamente per effetto di un hackeraggio eseguito a distanza. Il Blog apre la diretta.
2/n 🚨🇮🇱🇱🇧 Al-Arabiya citando una fonte della sicurezza libanese: #Hezbollah sta invitando la sua gente ad abbandonare le radioline dopo le esplosioni simultanee di diverse ricetrasmittenti. Potremmo essere in presenza di un attacco ad alto tasso tecnologico orchestrato da #Israele pensato per far saltare il coordinamento dell'organizzazione terroristica filo-iraniana. Anche in prospettiva di una guerra.
3/n 🚨🇮🇱🇱🇧 Immagini cruente dal #Libano. Molte delle quali non pubblicabili. Una fonte di #Hezbollah al quotidiano qatariota Al-Arabi Al-Jadeed: "#Israele ha hackerato le radio degli operativi di Hezbollah e le ha fatte esplodere; si tratta della più grave violazione di intelligence fin qui registrata".
🚨🇺🇸 Dinastia Cheney. Una promessa per fermare Trump. Kamala Harris e il rapporto con gli Ultimi Repubblicani (incluso George W. Bush)
1/8
Il 26 dicembre 2020, la magia del Natale avvolge ancora Casa #Cheney. Ma Liz resta pur sempre la figlia di un Vicepresidente. E da terza repubblicana più alta in grado della Camera degli Stati Uniti sono pensieri cupi quelli che affollano la sua mente. Forse mai così cupi.
🇺🇸 2/8
Insieme a Phil, suo marito, un passato al Dipartimento di Giustizia, ha trascorso le vacanze lavorando a un documento che ritiene di massima importanza. Perché è chiaro che Joe #Biden ha vinto le elezioni. È chiaro, sì, ma a Donald #Trump, il leader del suo partito, non sembra interessare.
🇺🇸 3/8
La questione si trascina da settimane. Ma da qui a poco tempo non si tratterà più di spararla grossa su un social, di infiammare questa o quell'altra platea. Il passaggio del testimone incombe. La transizione da un'amministrazione americana all'altra è là da venire. Si tratta ora di assicurarsi che tutto avvenga in maniera pacifica. D'altronde non è per questo che Liz Cheney si trova nel suo studio il giorno dopo Natale?
🇸🇦 Mohammed bin Salman e il Gioco del Trono: gli intrighi di corte, l'anello avvelenato, il golpe. Dentro i segreti del Regno saudita - 1^ PARTE
1/11
È un fatto: non si può prescindere dalla figura di Mohammed bin Salman per capire il Medio Oriente. Quello di ieri, quello di oggi, soprattutto quello di domani. Poche ore fa, la BBC ha presentato uno straordinario documento sull'uomo più potente del Regno saudita, il Principe della Corona, l'erede al trono di Re Salman. Lo ha fatto beneficiando delle rivelazioni del più importante dissidente saudita in esilio, un uomo vicinissimo al rivale per eccellenza di MBS, suo cugino, Mohammed bin Nayef, oltre che ai vertici degli 007 occidentali. E allora sul taccuino hanno fatto capolino alcune domande: chi è Mohammed bin Salman? Un "riformista" o un assassino? Un impostore o un visionario? Un alleato dell'Occidente o un suo nemico? Dal documentario della BBC trae ispirazione un approfondimento del Blog in due puntate denso di retroscena.
Altre anticipazioni sono forse superflue: benvenuti al Gioco del Trono. E buona lettura.
🇸🇦 2/11
Narra la leggenda che per estrarre dalle dune un Regno a propria immagine e somiglianza Ibn Saud attinse da carisma e abilità fuori dal comune. Una taglia imponente per incutere terrore ai nemici, valore in battaglia per meritare il rispetto dei propri, e talento politico in eccesso, per riunire innumerevoli tribù, rigorosamente sotto il proprio tacco.
🇸🇦 3/11
Giunto in età da pensione, chiamato ad indicare un erede, Saud optò da tradizione per il primogenito: unica garanzia di sangue puro.
Ma 22 mogli e 45 figli maschi imposero il pagamento di un dazio, la ricerca di una soluzione ingegnosa, pena la messa a repentaglio di già fragili equilibri coniugali, per ragioni facilmente intuibili.
Di qui la pensata: una volta scomparso il primogenito, il passaggio di testimone sarebbe avvenuto per via orizzontale. Non di padre in figlio, ma da un fratello all'altro, così da concedere una chance più o meno all'intera stirpe. Le madri espressero consenso, il compromesso fu raggiunto.
Eppure nemmeno una spartizione di potere così peculiare potrebbe spiegare oggi la presenza sul trono saudita del 26esimo figlio del Fondatore. Figurarsi l'influenza nazionale e regionale della sua discendenza diretta, ovvero del 38enne divenuto nel frattempo talmente celebre da essere riconosciuto (e temuto) al pronunciare tre semplici lettere: emme, bi, esse, semplicemente Mohammed bin Salman.
🚨🇻🇪Attenzione, importante. Il Consiglio Nazionale Elettorale dichiara Nicolas #Maduro vincitore delle elezioni presidenziali in #Venezuela con 5.150.09 di voti e il 51,20% contro il 44,02% (4.445.978 di voti) di Edmundo González. Estrema attenzione adesso alla possibile reazione della piazza, dinanzi a quello che appare l’ultimo colpo di mano del dittatore.
2/n
🚨🇻🇪Prime dichiarazioni di Nicolas #Maduro da Palazzo Miraflores dopo la comunicazione del risultato elettorale: “Non hanno potuto con le sanzioni, con le aggressioni, con le minacce, non hanno potuto ora e non potranno mai con la dignità del popolo del #Venezuela”.
3/n 🚨🇻🇪🇨🇱 Il #Cile è il primo Paese a mettere ufficialmente in discussione il risultato delle elezioni in #Venezuela. Il presidente #Boric annuncia che non riconoscerà i risultati fino a quando non saranno resi verificabili con la messa a disposizione dei verbali dai seggi.