1- Ho letto il pezzo di @mannocchia e lo condivido. Come penso sia condiviso da qualunque collega abbia lavorato in questi mesi in Ucraina. Il pacifismo della manifestazione di Roma è avulso dal contesto ucraino, triste e cinico.Diventa qualcosa ancor più grottesco, visto da qui-
https://twitter.com/StefaniaBattis4/status/1589193077998043136
2- dall’#Ucraina. Sembrano due mondi totalmente divergenti. Uno è la realtà, il mondo dell’orrore, delle città al freddo, dei missili e della resistenza, dei massacri e dei proclami deliranti di un establishment, quello russo, ormai lanciato verso i peggiori incubi distopici di -
3 -realtà che pensavamo superate. #Mosca è il male nel suo stato più puro ed elementare, basta guardare la tv russa. Ma i pacifisti chiudono gli occhi, parlano di ‘negoziare’, di trattative. Di ‘stop alle armi’, come se la bacchetta magica di questi Topolini apprendisti stregoni
4- potesse congelare tutto e far scendere arcobaleni colorati e sorrisi. No,non funziona così,cari pacifisti, la pace non si raggiunge con gli arcobaleni ma con il diritto e anche con il diritto di resistenza, e quando si scende nel dettaglio non sapete neanche cosa significhino-
5- quelle parole. Non lo sapete perché non esistono se non nelle vostre menti. Negoziare cosa? Meno massacri, meno civili uccisi, meno crimini di guerra? Meno violazioni dei diritti umani? Il mondo dei ‘pacifisti’ scesi in piazza a Roma, per la maggior parte è un mondo di ingenui
6 -di qualunquisti e di persone che mentono a sé stesse. Praticano l’autoinganno perché non vogliono accettare la realtà.
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