Sono colpito dal fatto che nel dibattito sul futuro del #PD di tanto in tanto venga evocato lo spettro di Corbyn. Nella maggior parte dei casi non dalla sinistra, ma dai "riformisti". /1
Eppure Corbyn è un fenomeno quintessenzialmente britannico, l'equivalente in politica di HP Sauce. Le sue radici sono nel radicalismo democratico di Tony Benn, più Levellers che Marx. Lontano anni luce dalla cultura del PCI o di qualunque altra cosa della sinistra italiana. /2
Quando ne scrissi per @rivistailmulino nel 2015: rivisteweb.it/doi/10.1402/81… lo feci non per indicare un modello alla sinistra italiana, ma per segnalare un tema: la Terza Via stava entrando in crisi. Nel paese dove era nata. /3
Quale fu la reazione di quelli che a quei tempi consideravo più vicini a me politicamente, oltre che miei interlocutari naturali? Accusarmi di essere Corbynista. Quem Iuppiter vult perdere dementat prius. /4
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"Non ci può essere democrazia senza proprietà e mercato. Proprietà e mercato vogliono dire capitalismo. Ma il capitalismo contrasta con la democrazia". Questo, in estrema sintesi, il problema posto da Michele Salvati in suo libro di qualche anno fa: mulino.it/isbn/978881513… . /1
Questo è anche il problema cui deve dare una risposta la sinistra riformista, quella cioè che accetta la proprietà privata, il mercato e il metodo democratico, ma vuole difendere l'eguaglianza. /2
Ovviamente una discussione seria di questo problema e della sua possibile soluzione non può prescindere da una descrizione realistica dei fenomeni cui si allude usando i termini impiegati nella formulazione del problema stesso. /3
Interessante rileggere dopo tanti anni il saggio su "Liberalismo vecchio e nuovo" incluso in questo notissimo libro pubblicato per la prima volta nel 1981.
Bobbio commenta la rinascita dell'interesse per il liberalismo nella sinistra italiana, prendendo spunto dalla ripubblicazione del saggio sulla libertà di John Stuart Mill curato da Giulio Giorello e Marco Mondadori per @ilSaggiatoreEd. Un libro che fece scandalo.
Bobbio invece se ne compiace, guarda con favore alla riscoperta del liberalismo inteso come difesa della libertà dalle interferenze. Dice che è una cosa buona che la sinistra accetti questo contributo del pensiero liberale e lo faccia proprio.
A nice box, isn’t it? Neapolitan, hand painted, has recently surfaced from old stuff which originally belonged to my great grandfather Aniello Salzano. #memories 1/1 @MariuzzoAndrea@AntonioBanfi1@GioB1974
The real surprise was its content though: photos, letters, documents, newspapers cuttings. All related to the life of Umberto, the last son of my grandfather. 1/2
He studied agriculture in Naples, went to Libya to work as an agronomist. When Italy entered In the war on the side of Germany and Japan, Umberto joined the army. He was in Greece. 1/3
Stefano Folli oggi @repubblica su #Renzi e il #PD. Mette in risalto la debolezza di #Conte, la sua inconsistenza politica. Ma quale sarebbe l’alternativa? #governo
La risposta a questa domanda la troviamo su @Corriere, in una delle “cronache renziane” di Maria Teresa Meli: un cambio di #maggioranza, per includere Forza Italia, affidando la Presidenza del Consiglio a #Draghi. #governo
L’ipotesi di un #governo#Draghi sorretto dalla stessa #maggioranza attuale più Forza Italia dovrebbe fare i conti con due ostacoli, non insuperabili, ma neppure trascurabili a mio avviso. Breve thread. 1/1
Breve thread. Dopo la pubblicazione di questo commento di Mario #Draghi@FT in Italia si sono levati da ogni parte appelli all’uomo della provvidenza. Un pessimo segnale, a mio avviso. 1/1 #Coronavirus ft.com/content/c6d2de…
Non aiuta #Draghi, che è intervenuto in un dibattito internazionale, mettendo in gioco la sua autorevolezza di economista e di civil servant. Le sue parole hanno un peso maggiore se non vengono interpretate come quelle di una persona che porta avanti l’interesse italiano. 1/2
Non aiuta la classe dirigente del nostro paese, che sta affrontando una crisi di proporzioni colossali, forse la più grave dalla fine della seconda guerra mondiale. Delegittimare ancora una volta la rappresentanza politica, invocando l’uomo della provvidenza, è sbagliato. 1/3