1/18 La discussione sul #bonuscultura, introdotto dal governo Renzi nel 2016 e rimasto intatto per tutte le successive variegate compagini governative, è sintomatica dello stato confusionale della politica e soprattutto della sinistra. #Thread@GPGiampi
2/18 Parliamo di un bonus di 500 euro una tantum per i diciottenni, fruibile tramite una app che ne consente la spendibilità per una serie di beni “culturali” in senso lato, dal libro al biglietto per il concerto.
3/18 Le critiche a questo sistema a pioggia erano legate sia alla fruizione, consentita per ogni fascia di reddito (della famiglia ovviamente) che, soprattutto, per la facilità di frode, cioè per la possibilità di acquistare beni o servizi e poi rivenderli monetizzando il bonus.
4/18 Nonostante questo, come detto, il bonus è rimasto intatto anche a fronte delle giravolte governative che si sono succedute, per un motivo ovvio: nessuno voleva prendersi la responsabilità di toglierlo, per paura di perdere i voti molto ambiti di qualche diciottenne.
5/18 Ora il governo Meloni, dopo aver annunciato la sua eliminazione, probabilmente per lo stesso motivo (i voti) sta parlando di “rinominarlo”, limitando per fasce reddituali la sua fruizione, facendo quindi qualcosa che sembra “di sinistra”.
6/18 I fedelissimi di Renzi lo difendono da destra sostenendo che non è una mancia ma un incentivo alla cultura, cioè non tanto ai neo 18enni ma al settore, omettendo di affrontare l’aspetto delle frodi, per le quali sono invece così sensibili riguardo al reddito di cittadinanza.
7/18 Quelli che nel PD criticavano la misura contro Renzi adesso la difendono contro Meloni, per dire lo straniamento dalla realtà per la convenienza del momento.
Staremo a vedere, ma il tema ovviamente è più ampio e va affrontato.
8/18 Se è una misura per il settore, è sbagliata e non dovrebbe essere giustificata dal fatto che va a vantaggio dei e delle 18enni. Se invece come dovrebbe lo scopo è far fruire cultura, sarebbe molto più semplice offrire a tutte le giovani e i giovani direttamente la cultura...
9/18 ... senza tema di frode, ad esempio con abbonamenti nominativi gratuiti a teatro, ingressi completamente gratuiti ai musei, e-book scaricabili gratuitamente e non trasferibili. E poi ricollegando la cultura alla scuola, che è il primo luogo in cui deve essere fruibile.
10/18 I primi libri che dovrebbero essere gratuiti sono quelli scolastici, mentre oggi lo sono solo alla primaria.
Quindi anche alla secondaria di primo e secondo grado, indistintamente, senza fasce di reddito e differenze fra istituti.
11/18 E ugualmente, visto che il diritto allo studio deve essere garantito a tutte e tutti, e visto che a scuola bisogna anche arrivarci, trasporti gratuiti o a prezzo simbolico per gli studenti fino alle superiori, sempre senza fasce di reddito.
12/18 In questo caso lo scopo è anche quello di fare in modo che venga incentivato il trasporto pubblico e ridotto quello privato, e se anche le famiglie abbienti mandano a scuola gratis i figli con i mezzi invece che accompagnarli, è un vantaggio ambientale per tutta la società
13/18 Infatti le famiglie abbienti dovrebbero contribuire alla spesa comune con le tasse, non con gli abbonamenti, tasse che dovrebbero essere realmente progressive.
14/18 Nella felice ER, ad esempio, la gratuità del trasporto, sbandierata, è limitata ad una soglia ISEE di 30.000 euro che inevitabilmente, essendo una soglia, lascia fuori famiglie comunque in difficoltà, costringendole all’acquisto di abbonamenti annuali a prezzi proibitivi.
15/18 Ma al di là delle inevitabili ingiustizie (ad esempio chi non dichiara certi redditi magari rimane dentro la soglia ma guadagna molto di più di chi è costretto a dichiarare tutto e rimane fuori) è proprio il concetto ad essere sbagliato.
16/18 Ai giovani e alle giovani bisogna garantire i servizi primari, quindi i libri e i trasporti, sono i genitori che devono mettere la differenza a seconda dell’effettivo reddito e contribuire proporzionalmente alla fruizione dei servizi.
17/18 Così sarà comunque la famiglia più benestante a dare una mano, indirettamente, a chi sta peggio, ma saranno anche incentivati i trasporti più ecologici rispetto alle auto, senza fare i conti in tasca al vicino.
18/18 Questo dovrebbe essere “di sinistra”, questo intendeva Enrico Berlinguer quando diceva “chi ha tanto paghi tanto, chi ha poco paghi poco e chi non ha nulla non paghi nulla”.
Perché la differenza la fanno le tasse, non le soglie ISEE.
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1/13 #Qatargate: è stata sospesa ogni collaborazione del Parlamento europeo con il #Qatar ed è stata revocata la carica di vicepresidente a Eva Kaili, eurodeputata greca del gruppo dei socialisti. Basterà a ristabilire l'onore all'Istituzione calpestata? @yes_political@SmvRomano
2/13 Negli ultimi giorni si sono susseguite dichiarazioni di condanna verso i gravissimi atti di corruzione che vedono coinvolti alcuni eurodeputati, i loro assistenti, nonché rappresentanti di sindacati ed esponenti di #ONG europee. Il Parlamento è dichiarato "sotto attacco".
3/13 Nell’esprimere il proprio stato di “shock” e dispiacere - fra l’altro per gli effetti che questo clamoroso caso avrà sull’immagine del Parlamento europeo -, i deputati si dicono intenzionati a rafforzare le normative dell'Unione per il contrasto alla corruzione.
A seguire la giornata di oggi al #Senato ti è salita l'incazzatura? L'ansia? La preoccupazione? È giusto, l'importante è non lasciarsi sopraffare. Prendi tutto quanto e incanalalo nel prossimo passo: facciamo opposizione, insieme. 1/4
Trova una manifestazione per una causa in cui credi, la più vicina a te, ce ne sono moltissime: i motivi per scendere in piazza sono tanti e le persone non hanno mai smesso di farlo. E se non ce ne sono, organizziamoci. 2/4
Segui le persone che ti danno fiducia in questo momento, poche o tante che siano. Ascolta i loro discorsi e partecipa alla discussione.
Hai trovato un'ancora nelle parole di #LilianaSegre? Riascolta i suoi interventi, leggi i suoi libri. E così altri e altre come lei. 3/4
Nel #Piemonte guidato da #FratellidItalia inizia lo smantellamento dei diritti delle donne, il cui corpo è sempre campo di battaglia politico. L’#aborto è aggredito con una delibera che stanzia un finanziamento di 460mila euro di soldi pubblici ad associazioni anti-abortiste. 1/5
La giunta piemontese ha infatti istituito il 10 ottobre il “Fondo Vita Nascente”, definita dall’associazione "Più di 194 voci" una “mancetta patriarcale erogata con il finanziamento pubblico”. 2/5
Questo finanziamento andrà a sovvenzionare enti e organizzazioni private della galassia no-choice, che potranno stanziare in maniera del tutto arbitraria pagamenti alle donne che decideranno di non interrompere la gravidanza. 3/5
Prima chiamata a raccolta di disponibilità per il progetto di cui avevamo parlato in campagna elettorale.
Il numero (verde) è quello che conoscete: 3477676501. Scrivete su WA per segnalare disponibilità, soluzioni o proposte, per denunciare ritardi o situazioni critiche. @Ciwati
"Che cosa farai dopo le elezioni?
La mia risposta è: farò Clima.
Sottotitolo: soluzioni politiche per il cambiamento.
E lo farò per i primi 100 giorni dopo il voto, i primi 1000, i primi 10000 e fin quando ce ne sarà bisogno.
Raccoglierò e promuoverò informazioni, ricerche, leggi, modelli stranieri, norme che fanno spazio all’energia pulita, rinnovabile. Alla ricerca. Al climate proofing, che vuol dire integrare le misure contro il cambiamento climatico nello sviluppo di progetti infrastrutturali.
I decreti sicurezza vanno aboliti (D.L. 113/18 e D.L. 53/19), insieme alla Legge Bossi-Fini, introducendo meccanismi di ingresso regolari, promuovendo un unico sistema di asilo europeo. Garantire il diritto di salvare vite in mare.
Ripristiniamo il Modello SPRAR che prevede pieno coinvolgimento degli enti locali, inserimento lavorativo e abitativo, trasparenza sui fondi e controlli.