Il New York Times che collabora con Bellingcat, una copertura della CIA, per scovare il leaker dei #Pentagon_Leak, per vantarsene pubblicamente, mentre sorvolano sulle effettive informazioni contenute nel falso scoop, è solo l'ultima prova che i “media liberi” sono una buffonata.
E la casta dei “giornalisti” applaude come fosse la cosa più normale del mondo. “Oh! Il NYT ha appena condotto una caccia all’uomo in collaborazione con una copertura della CIA su qualcuno che ha fatto trapelare file del Pentagono? Dategli un Pulitzer! Noi siamo i media liberi!”
Immagina se un media russo collaborasse coi propri servizi di sicurezza che danno la caccia a un informatore. Sarebbe visto come un crimine e la prova che la #Russia è un inferno totalitario. Ma se il NYT lo fa per il regime statunitense, è giornalismo coraggioso ed eroico.
Il NYT ha una lunga tradizione da propagandista CIA, come le bugie sulle armi di distruzione di massa di Judith Miller (ora al Tablet Mag di Jacob Siegel). Quelli che ancora fanno la faccia sorpresa di Pikachu quando gli dici che Bellingcat è una copertura della CIA sono comici.
Francesco Santoianni racconta come, oltre cento anni fa, l'Europa venne trascinata in una guerra apocalittica anche grazie a una bugia sapientemente orchestrata dai servizi (e dai giornali) inglesi: “I soldati tedeschi mozzano le mani ai bambini belgi!”
L’autorevolezza della notizia fu garantita dal «Rapporto Bryce», redatto nel dicembre 1914 dal “Comitato per indagare le voci sulle atrocità in Belgio” istituito dal primo ministro inglese Herbert Asquith e diretto dal visconte Lord James Bryce.
Nel Rapporto venivano descritte le mostruose atrocità commesse dai soldati tedeschi in Belgio (persone stuprate, crocifisse, impalate, accecate… donne sgozzate e/o con mammelle amputate… e, soprattutto, bambini con mani mozzate) e divenne, in poche settimane, un best seller.
Nelle importazioni agricole dall’#Ucraina, la Slovacchia ha trovato una “pericolosa concentrazione” di un pesticida vietato, e distruggerà un carico di 1.500 tonnellate di grano ucraino contaminato da clorpirifos, un pesticida proibito nell’Unione Europea. t.me/LauraRuHK/4464
Il grano ucraino è stato al centro dei media nel conflitto tra Mosca e Kiev.
L’anno scorso, Bruxelles ha consentito importazioni agricole esentasse dall’Ucraina, presumibilmente per aiutarla a raggiungere i suoi clienti in Africa e in Medio Oriente.
Una vasta parte del grano esportato, invece, è finita nell’UE, in particolare negli stati membri orientali.
Ma contro il grano low-cost ucraino che ha inondato i mercati, gli agricoltori bulgari e rumeni, per esempio, hanno bloccato le strade nei loro paesi la scorsa settimana.
Se mai qualcuno scriverà la storia di questi anni, dovrà descrivere, tra le altre cose, quel crimine che è stata la distruzione della donna; annichilire una creatura magica, potente, affascinante, ineffabile, certamente “pericolosa”.
Penso alle dee, alle eroine dell’Odissea: a Penelope, Circe, Atena, Nausicaa. O le Scritture dei monoteismi: Eva e Maria, Lia e Rachele, Giuditta e Betzabea, Fatima. Donne potenti, capaci di guidare l’anima nell’abisso e nel labirinto, di risvegliarla e liberarla.
E ora osservate cosa è stato fatto alla donna in appena 50 anni: una parodia grottesca delle più laide tendenze maschili; un essere impotente e senza identità; volgare, misera, sguaiata, debole. Una polluzione maschile che la sporca, la negazione del misterico femminile.
DOCUMENTI DEL
PENTAGONO CREATI PER UNA CAMPAGNA DI DISINFORMAZIONE?
Il New York Times, che aveva pubblicato articoli basati su questi documenti, invece di proteggere la fonte ha collaborato con Bellingcat, organizzazione finanziata dall’intelligence UK/USA, per identificarla.
Dal momento che l’opinione pubblica si fida sempre meno dei media di regime e preferisce dare credito a chi si batte per la verità, anche pagando un prezzo altissimo, come Chelsea Manning, Assange, Snowden e altri, la disinformazione ora viene fatta in modo più sofisticato.
Una volta convinto il pubblico sull’autenticità delle informazioni contenute nei documenti del Pentagono e sulla credibilità della fonte, che ora ha pure un nome e un cognome, si possono veicolare narrazioni che il governo USA ha tutto l’interesse a disseminare.
vi spiego perché la censura di @facebook è spazzatura.
Stamattina pubblico su #facebook questa tabella:
La tabella è reale, viene dal sito del FMI e Facebook non ci può fare niente: Cina, India, Russia e altri paesi “emergenti” stanno sfondando il culo agli Stati Uniti, mentre l'#Ucraina fa un brillante -3% imf.org/external/datam…
Facebook mi dà dell'impostore, e solo per questo meriterebbe un'azione legale. In più mi sanziona (“sanzionare” è una mania dei bimbiminkia americani) con tutte le loro “restrizioni”.
L’accusa con cui la Corte dell’Aia ha chiesto l’arresto di #Putin si basa su un dossier compilato dall’Università di Yale, finanziata dal Dipartimento di Stato, che ha raccolto i dati sui “bambini deportati in #Russia” cercando informazioni su Google.
Il giornalista americano Jeremy Loffredo entra in uno dei gulag russi in cui, secondo la Corte Penale Internazionale, Putin ha deportato con la forza bambini e ragazzi ucraini per “rieducarli” con frustate e torture. E magari mangiarsene uno ogni tanto.
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Immaginate la sorpresa di Loffredo quando ha incontrato ottanta giovani studenti di Conservatorio di Donetsk e Lugansk portati in salvo dai russi e messi in grado di proseguire i loro studi musicali. 2/