🇺🇸 La nuova incriminazione per #Trump rischia di danneggiare la sua immagine in vista delle primarie repubblicane? Secondo i primi sondaggi no. Secondo YouGov, il 14% degli elettori delle primarie repubblicane sostiene che questa vicenda migliori la loro opinione su Trump.
Per tre elettori delle primarie repubblicane su quattro infatti la principale preoccupazione riguardo all’incriminazione è che questa abbia motivazioni politiche, mentre pochi danno priorità ai rischi per la sicurezza nazionale.
In generale gli elettori delle primarie repubblicane considerano infatti la vicenda dei documenti riservati trovati nella residenza di Trump molto meno pericolosa rispetto agli altri cittadini statunitensi.
L’80% di coloro che probabilmente voteranno alle primarie repubblicane ritiene inoltre che Trump, anche in caso di condanna, dovrebbe avere la possibilità di essere Presidente
YouGov, che ha svolto il sondaggio nei giorni a cavallo dell’incriminazione, registra un netto vantaggio di Trump nelle primarie repubblicane, in linea con quello indicato da altri istituti nei giorni precedenti.
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La storia della discesa in campo di Silvio #Berlusconi è anche una storia di #sondaggi - inusuali, premonitori, spifferati, screditati - a partire dal 1993, quando già alcune indagini mostrano la grande popolarità del futuro premier.
Nell’ottobre 1993, ad esempio, su La Stampa esce un sondaggio sui personaggi presi a modello dai giovani. Fra gli industriali, dopo Agnelli (primo col 45% delle scelte) c’è Proprio Berlusconi, col 16%. Occhetto, che sarà leader del centrosinistra, è molto indietro fra i politici.
Non è la prima indagine di questo tipo in cui compare Berlusconi. A luglio la Stampa pubblica un sondaggio di Abacus sugli italiani più noti e apprezzati. Berlusconi - ancora nella categoria “economia” - è noto al 93,1% degli italiani e in popolarità surclassa ogni politico.
In quasi 30 anni da protagonista della politica italiana Silvio #Berlusconi ha affrontato molte elezioni: ecco le sue sette vittorie elettorali più importanti.
1. Quelle del 1994 sono le prime elezioni politiche di Silvio Berlusconi, con Forza Italia primo partito (21%) e il centrodestra che supera il centrosinistra di oltre 8 punti alla Camera. #Berlusconi otterrà il suo primo, seppur breve, incarico da Presidente del Consiglio.
2. Nel 1997 il centrodestra guidato da Forza Italia (primo partito col 29,8%) strappa Milano al sindaco leghista Formentini, vincendo al ballottaggio contro il centrosinistra. Gabriele Albertini diventa il primo sindaco di Forza Italia nella città natale di #Berlusconi.
🇺🇸 1. Il controllo della Camera e del Senato non è ancora certo, e in attesa degli ultimi dati si può dire che i repubblicani abbiano avuto una performance sotto le aspettative degli ultimi giorni.
🇺🇸 2. Alla Camera ci si aspettava di passare da una maggioranza Dem di 8 seggi a una repubblicana fra i 25 e i 40 seggi, ma in questo momento non è neanche chiaro chi avrà la maggioranza.
Lo scenario più probabile è una maggioranza risicata Rep (5-10).
🇺🇸 Il primo dato che emerge è che i Repubblicani sono avviati verso un recupero di circa 3 punti rispetto al 2020. L'unica eccezione è la Florida, dove c'è stata una disfatta per i Democratici.
Insomma, un'onda repubblicana, più che uno tsunami.
🇺🇸 Questo si traduce in un vantaggio Repubblicano nelle proiezioni sulla Camera che si è assottigliato rispetto a quello di inizio serata.
Lo scenario più probabile vede i Rep recuperare circa 15 seggi, lievemente sotto le attese.
🇺🇸 A minuti potrebbero arrivati i primi risultati ad alimentare il famigerato "Needle" del @nytimes, che indica una proiezione in tempo reale della probabilità per i due partiti di ottenere il controllo delle due camere e i risultati dei singoli stati.
@nytimes 🇺🇸 È live il #Needle del @nytimes, che indica che i repubblicani hanno il 76% di chance di ottenere il controllo della Camera, mentre il Senato vede un testa a testa con i democratici lievemente favoriti.
🇺🇸 Queste le singole proiezioni sulle corse del Senato per il @nytimes. Fra le 7 corse più competitive (N.H., Ariz, Nev, Pa, Ga, N.C., Wis) i Democratici hanno bisogno di vincere almeno 4 stati per mantenere il controllo del Senato.