Come già ha fatto Luigi Di Maio (“Gli italiani devono sapere la verità, tra gli azionisti dei principali giornali troviamo proprio i Benetton”), anche Vito Crimi dice che “i padroni delle autostrade” sono “ben presenti negli assetti societari di tante testate giornalistiche”. 1/5 
In entrambi i casi, sia il ministro Di Maio sia il sottosegretario Crimi, parlano della presenza dei Benetton nell’azionariato dei quotidiani per screditare la stampa, per suggerire ai cittadini che i giornali che criticano il M5s sono di proprietà o al servizio dei Benetton. 2/6
Ecco, per usare le parole di Luigi Di Maio, "Gli italiani devono sapere la verità": i Benetton non sono azionisti di nessun quotidiano. Qui nella foto c'è la struttura di "Edizione", la holding della famiglia Benetton con tutte le partecipazioni: non c'è alcun giornale. 3/6
I Benetton avevano una partecipazione in Rcs (Corriere), che è stata venduta alcuni anni fa. E due piccole partecipazioni, circa il 2%, nel Sole 24 Ore e nel gruppo Caltagirone (il Messaggero) che però, come noto e visibile nell'ultimo bilancio, sono state cedute un anno fa. 4/6
Sono informazioni pubbliche, accessibili a chiunque. Ma le fake news del governo hanno uno scopo preciso: delegittimare i giornali che sono fuori linea. È gravissimo che a diffondere informazioni false sia proprio Vito Crimi, che è il sottosegretario con delega all’editoria. 5/6
In un paese normale se dopo una tragedia nazionale come quella di Genova dei ministri lanciassero accuse gravi sulla base di affermazioni false, verrebbero costretti alle dimissioni per palese incompetenza o malafede. In un paese normale sarebbe la stampa a sollevare il caso. 6/6
