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Cari amici, qualora non fosse ancora chiaro bisogna abbandonare l'ormai osceno termine "sinistra", oggi associato alla ancor più oscena paccottiglia liberale e liberal (nel senso americano del termine) del PD ma anche della c.d. "sinistra radicale" di Boldrini, Fratoianni, etc.
Se è vero - come è vero - che questa "sinistra" paccottiglia no border e politicamente corretta ha abbandonato qualsiasi residuo di (VERO) socialismo, bisogna congedarsi urgentemente anche dal tentativo di distinguere tra QUESTA "sinistra" e un'ideale VERA sinistra.
Gettare via l'acqua sporca della sinistra e salvare il bambino del socialismo.
Socialismo per me vuol dire sovranità della decisione politica (preferibilmente democratica) sugli automatismi dell'economia transnazionale.
Socialismo per me vuol dire sovranità della decisione politica (preferibilmente democratica) sugli automatismi dell'economia transnazionale.
Socialismo non vuol dire prevalenza della comunità sul singolo individuo-atomo (come direbbero i liberali) ma bene della comunità come garanzia di un'esistenza libera e dignitosa di CIASCUNO, sia come singolo che nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità.
Ciò posto, il vero socialista - a mio avviso - non può che essere universalista e internazionalista. Cosa significa? Significa riconoscere A TUTTI pari dignità (senza negare differenze etniche e culturali) come diritto di autodeterminarsi NELLA LORO PATRIA (salvo persecuzioni).
Non riconoscere il diritto ad immigrare (salvo palesi persecuzioni, per accertare le quali non può bastare dirsi gay o lesbica), solo quello a emigrare.
Il tutto nel quadro di un dialogo internazionale che cerchi "la pace e la giustizia tra le nazioni", "in condizioni di parità".
Il tutto nel quadro di un dialogo internazionale che cerchi "la pace e la giustizia tra le nazioni", "in condizioni di parità".
Nello stesso tempo occorre scuotere (metaforicamente, s'intende) i legaioli tipo, logorati dalla loro contraddizione: da una parte intuiscono che i rapporti comunitari si stanno dissolvendo e che lo Stato non è più in grado di proteggere l'esistenza libera e dignitosa del singolo
dall'altra parte non comprendono pienamente l'origine dell'attacco e continuano a sproloquiare di "tutta colpa della sinistra" (non è tutta colpa della sinistra ma è colpa dei LIBERALI, inclusa la sinistra e inclusa la vecchia Lega che è viva e lotta con noi!)
e "tutta colpa dello statoladro" o "tutta colpa dei burocrati" (un po' come dare la colpa al maggiordomo se lo chef si svende i TUOI strumenti migliori per preparare i cibi e i TUOI ingredienti più genuini per mettersi i soldi in tasca e ti prepara una sbobba immangiabile).
Bisogna deridere senza pietà questi ingenui, quando tirano fuori fantasmi del passato che gli hanno ficcato in testa i maggiordomi del circo mediatico e del circo politicante della Seconda Repubblica per nascondere l'oppressione delle oligarchie finanziarie transnazionali.
Tra l'altro.
La dicotomia destra-sinistra in cui viene incanalata l'attuale passione "sportivo-identitaria" dei tifosi dell'una o dell'altra, è solo un paravento dietro cui si cela un PARTITO UNICO LIBERALE dell'élite finanziaria transnazionale (i politicanti che votiamo sono solo camerieri).
