Thread by @FabbioSabatini

Cosa comporta la crisi di governo per #Italexit?

(thread lungo e inadatto ai social per capire cosa succede adesso)

Spoiler: cose brutte.

Quando la crisi sarà formalizzata, si apriranno 3 scenari (ciascuno con qualche variante minore):

1/

1) Elezioni in autunno.
2) Alleanza Pd-5 stelle ed elezioni al primo litigio.
3) Governo tecnico ed elezioni in primavera.

Vediamo cosa comportano.

2/

1) Le consultazioni sono molto rapide, Mattarella scioglie le camere entro il 20 o il 26 agosto e si vota domenica 20 o 27 ottobre. Salvini trasforma le elezioni in un referendum sull'euro e in ottobre la Lega supera il 40% alleandosi con FdI.

3/

Il monocolore leghista (con qualche puntino di FdI) gestisce la sessione di bilancio coerentemente con le sue posizioni anti-euro.

Qui si potrebbe obiettare: ma il nuovo governo non avrà il tempo per gestire la sessione di bilancio!

4/

Il 27/9 bisogna approvare la nota di aggiornamento del Def, il 15/10 bisogna presentare il documento programmatico di bilancio alla Commissione europea, il 20/10 la legge di bilancio deve andare in Parlamento e il 31/12 deve essere approvata.

5/

ilpost.it/2019/08/09/cri…

Ma, come ha spiegato bene @SMerler, la Lega sa che l'unica data davvero vincolante è il 31/12. Dunque procediamo: la nuova legge di bilancio finanzia *tutte* le promesse leghiste in deficit, che supera il 3%, e il governo sfida apertamente l'Europa.

6/

https://twitter.com/SMerler/status/1159853526551543808?s=20

Gli investitori temono il doppio rischio di default e ridenominazione del debito in una valuta inferiore, la lira: i nostri titoli di Stato diventano carta straccia, lo spread va alle stelle, siamo travolti dalla crisi finanziaria e perdiamo accesso ai mercati internazionali.

7/

Il monocolore leghista (coi puntini) ci guida fuori dall'€ e, come previsto, prende il controllo della Banca d'Italia, per finanziare la spesa in deficit obbligando l'autorità monetaria a comprare i titoli del debito mediante l'emissione di lire.

8/

ilfoglio.it/economia/2019/…

Variante 1a) Il monocolore leghista (coi puntini) non fa in tempo a gestire la sessione di bilancio. Si va all'esercizio provvisorio, e scattano gli aumenti dell'Iva ordinaria dal 22 al 25,2% e dell'Iva agevolata dal 10 al 13% stabiliti dal governo Conte.

9/

Il governo ne approfitta per fomentare ulteriormente i sentimenti anti-euro e lo scenario descritto al punto 1) è solo rinviato di pochi mesi, alla finanziaria successiva.

10/

2) Si forma una nuova maggioranza in Parlamento, con l'alleanza di Pd e M5S. A quanto pare un pezzo consistente di Pd sta lavorando a tale ipotesi da mesi. Perfino i renziani, storicamente contrari, sembrano vacillare adesso.

11/

Il governo, a trazione 5 stelle, è moderatamente anti-euro. Abbaia contro l'Europa, ma non morde e rispetta le regole fiscali, libero dalla necessità di finanziare la cosiddetta flat tax (che non è flat, ma pazienza).

12/

La transizione disintegra il Pd, unica grande forza europeista del paese, e resuscita temporaneamente i 5 stelle, che hanno sempre demonizzato l'euro e l'Europa. I più opportunisti del Pd si riciclano nei 5 stelle, moderandone le posizioni anti-euro.

13/

Lo spread si mantiene su livelli accettabili e la nostra collocazione nell'euro non viene messa davvero in discussione, ma Pd e 5 stelle si disintegrano rapidamente lasciando il campo completamente libero alla Lega.

14/

Al primo litigio consistente tra Pd e 5 stelle il governo cade e la Lega trasforma le elezioni in un referendum sull'euro. Il nuovo governo, monocolore leghista (coi puntini), agisce di conseguenza e si torna al paragrafo finale del punto 1.

Usciamo decisi dall'euro.

15/

3) Pd e 5 stelle non si alleano, ma danno sostegno "esterno" a un governo tecnico che gestisca la sessione di bilancio. I tecnici pongono diligentemente rimedio ai disastri creati dai gialloverdi attirando su di sé l'odio dei populisti di ogni specie.

16/

Pd e 5 stelle arrancano, tutti incolpano l'Europa di tutto, le elezioni di primavera divengono un referendum sull'euro e lo spread si impenna già prima del voto. La Lega supera di slancio il 40% e il suo monocolore a pois ci guida deciso fuori dall'euro.

17/

Variante 3a) Il governo tecnico non ottiene la fiducia, ma rimane in carica fino alle elezioni e gestisce comunque la sessione di bilancio. Nel caso in cui nessuno voglia prendersi la responsabilità di sostenere la legge di bilancio, si va all'esercizio provvisorio.

18/

L'esito delle elezioni di primavera è lo stesso di cui sopra e il governo leghista a pois ci porta fuori dall'euro.

19/

Questi scenari catastrofici un tempo sarebbero stati impensabili. Ora sono probabili, anche se la maggior parte degli italiani non se ne è ancora resa conto. Non è scontato che si realizzino, ma per evitarli sono necessarie due piccole rivoluzioni.

20/

Una dal lato dell'offerta politica: l'opposizione rinasce e costruisce un'alternativa culturale, civile e politica, soprattutto in termini di politica economica, riempie il dibattito con nuove idee, soluzioni e una visione del futuro del paese.

21/

E una dal lato della domanda: i democratici (in senso lato) delusi, apatici e distratti comprendono il rischio di trasformarci in uno stato autoritario fuori dall'€ e lontano dalle democrazie occidentali, prendono a seguire la politica, magari a partecipare, almeno a votare.

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Post scriptum: il thread si trova srotolato qui facebook.com/fabio.sabatini
Grazie infinite per la pazienza.