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Parigi. Un uomo di 45 anni, impiegato da 20 anni presso la Prefettura, si è recato al lavoro nascondendo un coltello dalla lunga lama, con cui ha ucciso una collega. Dopodiché è riuscito ad accoltellare a morte altri 3 poliziotti durante la breve fuga bfmtv.com/police-justice…
Parigi. Secondo molte fonti, l'autore della strage alla #Prefecture sarebbe originario della Martinica (Antille francesi) e, secondo alcune di esse, si sarebbe convertito all'Islam 2 anni fa, sposando una donna musulmana che ora è in stato di fermo
Parigi. Secondo una fonte, l'autore della strage alla #Prefecture avrebbe ucciso la sua superiore, che stava indagando su di lui per comportamenti sospetti (si cita il fatto che non volesse salutare più le donne) manifestatisi dopo la conversione all'Islam actu17.fr/paris-un-homme…
Parigi. Una quinta persona (una donna) è stata assalita dall'autore della strage alla #Prefecture che avrebbe cercato di sgozzarla, procurandole ferite alla gola e alle mani, ma senza riuscirci
Parigi. La recente conversione all'Islam dell'autore della strage presso la #Prefecture è ormai confermata da tutte le fonti tio.ch/dal-mondo/cron… ma resta indeterminata la sua implicazione nel movente, che è ancora ignoto. Di certo, è stato un attacco premeditato.
Parigi. Alcune fonti riportano che la moglie dell'autore della strage presso la #Prefecture avrebbe raccontato che la notte prima della strage il marito avrebbe "avuto delle visioni e udito delle voci" e avrebbe pronunciato frasi "confuse" ansa.it/sito/notizie/t…
Parigi. Le indagini sull'autore della strage alla #Prefecture sono state assegnate all'anti-terrorismo bbc.co.uk/news/world-eur…

Impressiona constatare come la conversione all'Islam abbia trasformato, in soli due anni, un tranquillo impiegato in un assassino.
Parigi. Secondo J.F.Ricard, procuratore dell'Antiterrorismo, l'autore della strage alla #Prefecture era musulmano da una decina di anni, ma si era radicalizzato di recente, dopo il contatto con gruppi salafiti, e aveva premeditato la strage franceinter.fr/justice/attaqu…
Parigi. Secondo il procuratore Ricard, le autopsie dei 4 agenti uccisi nella #Prefecture, in soli 7 minuti, "attestano una scena di estrema violenza" rfi.fr/france/2019100…
Nelle settimane successive al massacro perpetrato da un terrorista islamico presso la Prefettura di Parigi, la Francia è stata sommersa da una serie di polemiche sul problema dell'estremismo, che almeno hanno avuto il merito di far cadere qualche ipocrisia. Provo a riassumerle.
Anzitutto è stato chiarito che l'assassino si era radicalizzato di recente, per cui aveva smesso di parlare alle donne e aveva giustificato la strage di Charlie Hebdo. Salutò la moglie dicendo: "Segui il nostro amato profeta Maometto e medita il Corano" tg24.sky.it/mondo/2019/10/…
Si sarebbe potuto pensare a un caso isolato, ma diverse fonti hanno confermato che in Francia è in atto da tempo l'espansione della predicazione di estremisti islamici (di solito Salafiti) sui social e nelle periferie, per cui proliferano gli schedati S huffingtonpost.it/giuseppe-corse…
Il senso d'assedio e sconfitta (l'assassino era un poliziotto con accesso a dossier segreti) hanno spinto il presidente Macron a dichiarare guerra, non contro una religione, ma la sua degenerazione, definita "Idra islamista": un mostro velenoso e insidioso lefigaro.fr/politique/atta…
Il ministro degli Interni C.Castaner ha cercato di rispondere alle accuse di negligenza chiedendo di denunciare segni di radicalizzazione, la cui lista scade nel ridicolo: la barba lunga, il rifiuto di contatti con le donne, l'ostentazione della preghiera europe1.fr/politique/chri…
I social si sono scatenati contro Castaner con #BalanceTonMusulman #SignaleTonMusulman esagerando in iperboli es. il richiamo alla stella gialla. Ma non tutti i musulmani sono islamisti e comunque i segni di radicalizzazione sono molteplici e ripetuti marianne.net/politique/c-es…
All'improvviso, il dibattito ha cambiato direzione quando un Consigliere regionale dell'RN di M.Le Pen ha chiesto a una donna con l'hijab in gita col figlio di lasciare l'aula del Consiglio, in quanto ne violava la laicità europe1.fr/politique/vide… A ragione, ma sbagliando i modi.
L'immagine del bimbo che piange abbracciando la madre allontanata ha scatenato le consuete invettive contro l'islamofobia, facendo dimenticare la strage della Prefettura (che pure aveva creato il clima di tensione) e il principio stesso della laicità lopinion.fr/edition/politi…
Pensare che sarebbe bastato guardare al Belgio: se i genitori sono presenti a scuola come ospiti (una festa) non devono rispettare la laicità dell'istituzione, che invece vale anche per loro se partecipano alle attività scolastiche (accompagnare le gite) rtbf.be/info/regions/d…
Ulteriore colpo di scena, ieri un francese di 84 anni ha assaltato a colpi di fucile una moschea a Bayonne, ferendo seriamente due anziani che stavano andando a pregare m.huffingtonpost.fr/entry/claude-s… Un attacco molto grave, che ha scatenato reazioni diverse da quello della Prefettura
Apriti cielo! Dopo l'attentato di Bayonne non ci sono stati i consueti appelli alla calma e alla riflessione diffusi per le stragi degli islamisti, ma c'è chi si è precipitato a denunciare il clima di "odio": parolina insidiosa che reclama censure
Nel frattempo, lo scorso 29 ottobre, il Senato della Repubblica ha approvato una mozione a favore del divieto di esibire simboli religiosi da parte di chiunque stia svolgendo un servizio pubblico, incluse le mamme accompagnatrici nelle gite scolastiche
Negli stessi giorni, 100 personalità francesi di cultura o confessione musulmana, progressiste e femministe sottoscrivono un documento di denuncia della natura oppressiva e oscurantista dell'hijab
marianne.net/debattons/trib… Vale la pena tradurne alcuni passaggi
"Da 30 anni la Francia è dilaniata dal dibattito dell'hijab indossato da alcune francesi di fede islamica. Poiché il loro numero aumenta grazie alla propaganda dei predicatori estremisti, l'argomento è molto serio. Sono state già dette tante cose in proposito e molte sono false"
"Occorre sapere che i musulmani non concordano sull'hijab. Anzitutto non è un dovere religioso, come il digiuno nel Ramadan o le cinque preghiere. Non è neanche un simbolo religioso, perché l'Islam rifiuta ogni forma di feticismo. L'Islam è vissuto nei cuori, non sulle teste"
"D'altronde, non esistono i musulmani, ma alcuni musulmani con certe pratiche e interpretazioni, sicché differenze e conflitti si perpetuano dal VII secolo"

Considerare l'Islam un tutt'uno, che si fa coincidere con l'Islamismo, è l'errore alla base del concetto d'Islamofobia.
"Noi, francesi musulmani firmatari di questo appello, dichiariamo che l'hijab altro non è che l'ostentazione di un'idea retrograda, oscurantista e sessista del Corano. Velare le donne significa stigmatizzare la loro presenza nello spazio pubblico"
"Velare le donne significa assegnare ad alcune cittadine l'ignobile identità di persone assoggettate al presunto desiderio maschile, proprio mentre il nostro paese lotta tutti i giorni di più per la parità di genere e contro la sessualizzazione delle donne. Perciò lo rifiutiamo!"
"Gli autori del manifesto dei 90 [dove denunciano la proibizione dell'hijab nelle istituzioni come reazione indiscriminata al terrorismo islamico lemonde.fr/idees/article/…] sono i primi a generalizzare parlando di alcuni ossessionati dai corpi femminili come di tutti i musulmani"
"Non sono LE musulmane a portare l'hijab, ma ALCUNE musulmane soltanto, ossia coloro che propugnano una lettura patriarcale e falsamente letterale del Corano. ALCUNI/E musulmani/e che rifiutano l'intelligenza della fede, ovvero l'alleanza della fede con la ragione critica"
"ALCUNI/E musulmani/e vogliono inchiodare l'Islam alla vita dei beduini nel deserto del VII secolo, estraendone l'uso dell'hijab, di cui peraltro il Corano non parla, per farne un sesto pilastro della fede, da imporre a tutti gli altri e le altre musulmani e musulmane"
Tutte queste parole sono rimaste inascoltate dalla Sinistra di Mélenchon (France Insoumise), Hamon (Génération.s), Laurent (PCF) che hanno aderito a una grande manifestazione che si terrà domenica 10 all'insegna dello slogan "Stop all'Islamofobia!" liberation.fr/debats/2019/11…
Islamofobia è un'espressione in voga, ma soffre di gravi fallacie.

Anzitutto, opera una generalizzazione indebita, in quanto pretende di considerare 1,5 miliardi di persone, distribuite dalla Mauritania alla Malesia e storicamente divise in una serie di sette, come un tutt'uno.
Inoltre, la nozione d'islamofobia si basa sulla falsa analogia con l'antisemitismo, di cui banalizza le immani sofferenze che ha provocato paragonando a esse le ripetute guerre (alternate a lunghi periodi di pace e complicate da alleanze trasversali) tra Cristianesimo e Islam
È questa falsa analogia che spiega la generalizzazione indebita di prima, perché l'antisemitismo si basa sulla superstizione delle razze umane e l'islamofobia viene spesso associata al razzismo, come se l'essere musulmani fosse un dato naturale, che poi non esiste. Che delirio!
La nozione d'islamofobia si basa inoltre su un abuso storico. Infatti, pur risalendo ad alcuni studi antropologici d'inizio XX s., la sua diffusione è dovuta alla propaganda di Khomeini che la usò per stigmatizzare ogni critica all'operato del suo regime factuel.afp.com/non-le-terme-i…
In questo modo si spiega anche come la nozione d'islamofobia venga usata spesso per stigmatizzare le critiche a una qualche tradizione, dottrina o simbologia musulmane, invocando un reato di lesa maestà inconcepibile in una democrazia liberale aeon.co/essays/why-rel…
Dopo questo détour, apparirà in tutta la sua assurda crudeltà la notizia delle minacce e degli insulti di cui sono stati ricoperti alcuni firmatari del manifesto dei 100 musulmani progressisti, accusati d'islamofobia dai loro aggressori marianne.net/societe/insult…
Alle adesioni di Mélenchon, Hamon e Laurent per la manifestazione "contro l'islamofobia" si aggiunge quella di Besancenot (Nouveau Parti Anticapitaliste) che riassume i cliché di una Sinistra che non pensa, da far rivoltare Marx e Engels nella tomba
Degna di nota e plauso è la decisione del @partisocialiste di non aderire alla manifestazione del 10 novembre in quanto "si dissocia da alcuni degli organizzatori e dagli slogan che dipingono le norme sulla laicità come liberticide" parti-socialiste.fr/resolution-ado… huffingtonpost.fr/entry/le-ps-ne…
La manifestazione "contro l'islamofobia" del 10 novembre si è tenuta in più città della Francia, avvalorando tutte le critiche mosse nei suoi confronti sin dall'inizio, come mostra questo thread per cui la Sinistra conferma la sua vocazione da utile idiota
Contro i tentativi degli islamisti francesi di delegittimare le leggi repubblicane in nome di una fantomatica persecuzione è di grande giovamento questa testimonianza di una donna francese di origini marocchine, Hanane Pernel, raccolta da @LEXPRESS lexpress.fr/actualite/soci…
"Primavera 1989. Avevo 13 anni e vivevo in Marocco, sin dalla nascita, come una tranquilla adolescente circondata dalla madre e da fratelli e sorelle. Mio padre invece viveva a Parigi con la sua seconda moglie. Un privilegio che la legge marocchina concede ai maschi"
"In casa parlavamo molto della Francia e, senza conoscerla, sentivo di amarla, ma non per la bellezza del suo paesaggio o per la sua storia, tutte cose di cui sapevo ben poco, ma perché ospitava mio padre e perciò lo teneva lontano da noi"
"Come potrei descrivere mio padre? Per essere gentili, diciamo che era un conservatore, intendendo con ciò che era attaccato alle tradizioni e alla religione per i privilegi che gli garantivano in qualità di maschio"
"La concezione che mio padre aveva delle donne era chiara: esse avevano diritto all'esistenza solo nella misura in cui fossero restate al servizio dei loro famigliari maschi (padri, fratelli o mariti). Perciò la sua assenza era essenziale per la mia libertà e il mio benessere"
"Dunque, era il 1989, avevo 13 anni e mi venne annunciato che mio padre voleva che lo raggiungessimo a Parigi. Rimasi sconvolta all'idea di andare a vivere con lui, mentre amici e parenti si vantavano con tutti del fatto che saremmo partiti per la Francia"
"Giunta a Parigi, di questa città meravigliosa che faceva sognare i miei amici non vedevo che i muri dell'appartamento di mio padre, comprendendo presto che dovevo essere al suo servizio. Uscivo di rado e per poco tempo, sempre con l'hijab: una 13enne non deve mettersi in mostra"
"L'unica boccata d'aria fresca per me fu la scuola superiore. Mio non avrebbe voluto mandarmi, però l'obbligo scolastico vale fino ai 16 anni e dovette rassegnarsi. Fu grazie alla scuola pubblica che potei fare esperienza per la prima volta della libertà"
"Anzitutto, la libertà di togliere l'hijab [che è vietato nelle scuole francesi espresso.repubblica.it/internazionale…], quindi la libertà di pensiero e di comportamento, di ridere e giocare con i miei coetanei, di conoscere delle ragazze libere ed emancipate"
"Alcune di queste ragazze erano di origini magrebine e per me rappresentavano la speranza che un giorno sarei divenuta come loro. Riflettevo inoltre sul fatto che non si rendevano conto della fortuna di essere nate in un paese libero come la Francia"
"Certo, a 16 anni tornai ostaggio di mio padre e dovetti interrompere gli studi. Tuttavia, un seme era stato piantato e la mia forza di volontà fece il resto: ero intenzionata a emanciparmi, a cogliere l'opportunità che la Francia offriva di vivere come una donna libera"
"In Francia sono riuscita a incontrare degli uomini, a trovare lavoro, a viaggiare e a sposare la persona che amo e che condivide i miei stessi valori. Oggi abbiamo due figlie fieramente francesi che si sentono anche molto legate al Marocco della loro mamma"
"Abitiamo a Parigi, nel 19° arrondissement, dove la propaganda islamista ha lentamente cambiato la popolazione, specie quella femminile, presso la quale l'hijab si è diffuso, diventando la normalità per le donne musulmane che si vedono, ad esempio, all'ingresso delle scuole"
"Abbiamo iscritto le nostre figlie alla scuola pubblica per proteggerle. Ripensando alla boccata d'aria fresca che fu per me, ci aspettiamo infatti che entrando a scuola le mie figlie vengano risparmiate da ogni influenza delle religioni e delle loro superstizioni"
"Mentre il nostro quartiere cambia, con le religioni che invadono lo spazio pubblico e i fedeli che ostentano la loro appartenenza, nella scuola questa invasione deve fermarsi. Ne va della libertà di coscienza che tanti come me non possono vivere a casa. È questa la laicità!"
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