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Ozymandias ⚗️ @Mr_Ozymandias
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La Convenzione di #Minamata.
È del gennaio 2013 il primo trattato internazionale, che riunisce 140 Paesi nel mondo, attuo a prevenire il rilascio di mercurio nell'acqua e nell'aria.
Il mercurio è classificato tra le 10 sostanze chimiche che maggiormente minacciano la salute umana
Questa legge internazionale prende il nome da uno degli episodi più noti di inquinamento ambientale, avvenuto nel 1956, a #Minamata, città della Prefettura di #Kumamoto, in Giappone.
Il #metilmercurio venne rilasciato nelle acque reflue dall'industria chimica Chisso Corporation.
Il metilmercurio arrivò nella baia di Minamata e nel mare di Shiranui, portando ad un accumulo di mercurio nei pesci, nei crostacei e nei molluschi.
Questo portò all'avvelenamento graduale degli abitanti del luogo, principalmente i pescatori della zona.
A marzo del 2001 le vittime ufficialmente riconosciute in questo disastro furono 2.265, di queste 1.784 ne fu accertato il decesso. Circa 10.000 persone hanno ricevuto invece un risarcimento dalla Chisso Corporation. Il mercurio fu la causa della cosiddetta "Malattia di Minamata"
La Malattia di Minamata è una sindrome di natura neurologica.
Essa provoca atassia, una progressiva perdita del coordinamento muscolare, parestia alle mani e ai piedi, indebolimento del campo visivo, danni all'udito sino ai disordini mentali, paralisi, coma e morte.
Oltretutto una forma congenita della malattia può essere trasmessa al feto in gravidanza.
Achim Steiner, direttore del Programma Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) definisce tale convenzione la risposta globale ad un inquinante le cui proprietà pericolose sono note da secoli.
Il mercurio è un neurotossico, ha proprietà notoriamente diverse rispetto ad altri metalli pesanti: liquido a temperatura ambiente, valorizza con molta facilità accumulando quantità nocive in aria, in mare e in terra.
Il suo utilizzo ha avuto il suo picco massimo nel 19° secolo.
È la stessa UNEP che stima la presenza di circa 350.000 tonnellate di mercurio rilasciate da attività umane. La presenza di mercurio nei primi 100 metri superficiali di mare è 12 volte superiore rispetto a quelli dell'Oceano Artico, rispetto ai valori dell'età preindustriali.
Come già precedentemente detto, il fattore di rischio più alto è registrato nell'accumulo nei pesci e nei molluschi, fonte nutritive della popolazione umana. La percentuale di assorbimento varia in base al grado di cottura dell'alimento stesso.
Tutto ciò è una premessa fondamentale per arrivare al punto focale di questo thread: ad oggi non ha alcun senso confrontare il mercurio ingerito attraverso gli alimenti, rispetto a quello presente nei vaccini iniettati.
Il "Global Advisory Committee on Vaccine Safety" (GACVS) è una commissione incaricata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (#OMS) per la verifica della sicurezza nei #vaccini. Ma adesso andremo a vedere come essa non abbia agito totalmente in buona fede sul mercurio.
La "United States Environmental Protection Agency" (EPA) è l'agenzia governativa per la protezione ambientale e quella della salute umana, la quale non ha mai fissato alcun valore di soglia raccomandata per il metilmercurio ma bensì un valore di riferimento per il mercurio.
Tale valore di riferimento si riferisce unicamente al mercurio assimilabile dal corpo umano per ingestione di pesce. Come potete immaginare, dalle informazioni sino ad ora lette, tale valore è abbastanza incerto perché dipende da molti fattori (cottura dell'alimento ad esempio)
Detto questo, l'autorevole GCVS (che ricordiamo essere istituito direttamente dall'OMS) in riferimento al metilmercurio nei #vaccini fa riferimento alla cosiddetta "soglia raccomandata" dell'EPA di fatto INESISTENTE!
Ma cio che lascia ancora più perplessi sono altre dichiarazioni
Secondo il GCVS il mercurio assimilato non verrebbe in alcun modo accumulato nell'organismo umano, ma smaltito attraverso le feci in un arco di tempo variabile tra i 3 e i 7 giorni. Se riflettete, ignorano di fatto la Malattia di Minamata è gli effetti avuti nel disastro accaduto
Paul G. King, nel recensire il rapporto del GACVS, affermò che non esiste in letteratura scientifica, tra il 2002 e il 2012, un dato qualitativo della prova che il mercurio possa essere smaltito nelle feci in un bambino a cui è stato somministrato un vaccino contenente thiomersal
Il #thiomersal è sicuramente un termine già noto, tutt'ora anima ancora diversi dibattiti sul tema dei #Vaccini. È una sostanza organica di sali di mercurio, contiene il 49,55% di mercurio.
Nell’organismo viene metabolizzato e scomposto in etil-mercurio e tiosalicilato.
Per tutti quei #vaccini in cui è impossibile la replicazione dell’agente infettante, in quanto esso è inattivato o attenuato, si ricorrere all'utilizzo di un adiuvante, per ottenere una risposta immunitaria.
Il thiomersal è stato uno dei principali adiuvanti utilizzati.
Voglio mettervi alla prova: effettuando una ricerca associando il #thiomersal ai #vaccini correte il rischio di trovarvi a siti che sbandierano, inequivocabilmente, notizie come queste.
Sappiate solo che non solo viene tutt'ora utilizzato ma è nota la sua tossicità neurologica.
Il thiomersal è attualmente usato ancora oggi in alcuni #vaccini (fig.1) mentre vi è certezza della tossicità neurologica e della cancerogenicità del metil-mercurio (fig. 2).
Sulla propaganda, che puntualmente si combatte ogni giorno, lascio a voi le conclusioni del caso.
Gli attuali studi sono condotti principalmente su ratti e scimmie (il DNA umano e delle scimmie è identico al 99.4%) e dimostrano che il processo di accumulo del mercurio, nei reni e nei tessuti cerebrali, è rilevabile dall'ottavo giorno di somministrazione.
Tornano alla revisione del rapporto compiuto dal GACVS, Paul G. King nota un altro aspetto fondamentale: l'assenza di fonti che citino la tossicità del mercurio.
Ad oggi pare abbastanza assurdo come un conclamato veleno possa essere ancora tollerato e accettato in un vaccino.
La negazione da parte dell'industria farmaceutica e della comunità scientifica circa la pericolosità e la tossicità del mercurio è un vile atto che non dove essere tollerato in alcun modo. Frasi come "c'è più mercurio in una scatoletta di tonno" rappresenta la morte della scienza
Quale può essere dunque il limite accettabile per una dose di mercurio iniettata, tollerata da un bambino, senza provocare alcun danno al suo organismo?
La risposta deve essere, solo e semplicemente zero per un metallo altamente tossico riconosciuto tale per secoli.
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