La dichiarazione di Frau #Merkel oggi, secondo cui l’epidemia è solo al suo inizio, è importante per il Consiglio UE. Una breve recessione, anche profonda, non richiede grandi fondi. Ma una recessione lunga richiede trasformazioni strutturali del modello produttivo e sociale. 1)
Prefigurando un nuovo lockdown, Merkel sposta la fine dell’emergenza, mentre le anomalie statistiche tedesche sui dati delle vittime lasciavano dubbi sull’effettivo andamento dell’infezione. 3) 
Grandi disparità tra le ordinanze dei Länder e polemiche che la cancelliera ha definito orgiastiche, nascondono una forte tensione tra motivazioni economiche e sanitarie. 4)
Se la crisi sarà più grave è protratta di quanti tutti sperassero, i soldi disponibili non saranno sufficienti e bisognerà riflettere sui finanziamenti necessari sia su scala nazionale sia su quella europea. Si dovrà dunque parlare anche di nuovi strumenti finanziari. 5)
Una revisione di produzioni just-in-time porterà al rimpatrio nell’UE di produzioni outsourced in Asia. Le European supply chains (nelle quali l’Italia ha accumulato vantaggi di costo) potrebbero essere una chiave della ripartenza e della trasformazione produttiva europea 6)
A McDonald che nel luglio 1930 gli chiedeva quale fosse la sua ricetta contro la crisi Keynes disse. “Sono favorevole a quasi tutti i rimedi, chiunque li abbia proposti. Alcuni sono migliori di altri ma [...] l’atteggiamento imperdonabile è quello di chi fa nulla.
Temo i principi. Siamo schiavi di saggi principi generali.” E aggiunse: “ci comportiamo come se l’intervallo di tempo tra una posizione di equilibrio e l’altra sia corto, ma sappiamo che può essere tanto lungo da contenere il declino e la caduta delle nazioni.”
