Il problema di #BrainDrain italiano in 2 grafici (ht @Tagliapietra_S). I ricercatori 🇮🇹 sono i secondi più premiati con grants ERC, ma meno del 40% dei vincitori è di stanza in università 🇮🇹. Di questi temi abbiamo scritto con @APRForum e @Tortugaecon qui media.algebris.com/algebris_polic… 
🇮🇹 storicamente ha una bassa % di popolazione con istruzione terziaria, e in particolare sotto-produce capitale umano nelle aree che guideranno crescita e sviluppo in futuro (e.g. STEMs ICT). Ciononostante spendiamo solo ~0.3% PIL su istruzione terziaria
Inoltre, in Italia fare l'università "non paga": dati OCSE mostrano che il tasso di rendimento interno dell'investimento in istruzione terziaria in 🇮🇹 è molto basso. Per questo indicatore siamo penultimo nell'OCSE (appena davanti alla Turchia)...
...a cui si aggiunge il fatto che il tasso di occupazione dei laureati in rapporto alla popolazione in età da lavoro in 🇮🇹 è basso (e lo è dalla prima metà degli anni 2000, segno di un problema strutturale più che di una sofferenza congiunturale legata alle varie crisi).
🇮🇹 soffre inoltre di una mobilità intergenerazionale educativa bassissima: sempre usando dati OCSE possiamo vedere che per qualcuno i cui genitori non abbiano terminato il ciclo secondario superiore la probabilità di finire l'università è meno del 10%...
...e la probabilità di raggiungere un livello di istruzione superiore a quello dei genitori è meno del 40% (nei paesi dell'Eurozona del "nord" arriviamo al 70%). Insomma, il sistema scolastico non è efficace a contrastare le disuguaglianze di opportunità, piuttosto il contrario.
Gli studenti se ne accorgono: dati PISA mostrano che gli studenti italiani eccellenti che provengono da un contesto socio-economico svantaggiato hanno ambizioni molto più modeste di quanto sarebbe giustificato dai loro risultati accademici...
...e dati ISTAT (citati nel paper sopra) suggeriscono che laureati provenienti da un background familiare di istruzione più elevata siano anche più propensi a trasferirsi all'estero dopo la laurea. Tutti questi elementi rafforzano le disuguaglianze esistenti invece che mitigarle.
