Stasera voglio parlarvi della comunità #LGBT di rifugiati in #Libia...
Ma c'è un problema:
In Libia non ci sono comunità LGBT, perché è pericoloso solo pensare ad una cosa del genere.
Ci sono, però, molti rifugiati omosessuali.
(SEGUE)
Perché?
Perché in moltissimi paesi l'omosessualità è illegale. Si finisce in prigione, o peggio.
Così le persone scappano, cercando un luogo dove poter essere se stesse e vivere in pace. Dove poter amare senza essere considerati criminali ed essere condannati...
A morte, come accade in Mauritania, Pakistan, Afghanistan, Qatar, Emirati, Brunei (il Sudan ha eliminato la pena di morte per gli omosessuali solo 3 mesi fa), oppure alla prigione, come succede in 68 paesi su questa terra. Compresa la Libia.
Lo sapevate?
Quando Mohammed (il nome è di fantasia, la storia è vera) fu arrestato assieme al ragazzo che amava pensò "Mi uccideranno", perché in Sudan c'era ancora la pena di morte.
Non c'erano prove, fortunatamente, ma i due ragazzi vennero torturati e chiusi in carcere per quasi un anno.
Al termine di questo orrore, Mohammed decise di fuggire. Attraversò il deserto, arrivò in Libia, si imbarcò, venne catturato, chiuso in un lager.
UNHCR conosce la sua storia. Ma Mohammed è ancora lì. Assieme a tanti ragazzi che oggi si nascondono dai libici.
Due mesi fa a Tripoli è stata messa in prigione una ragazza poche ore dopo il parto. La sua colpa era di non avere un marito.
Immaginate cosa farebbero a Mohammed...
Per questo non esiste una comunità LGBT in Libia.
Questi ragazzi e ragazze sono invisibili. E sono tanti. Si fidano di me e mi raccontano le loro storie.
A me, che sono qui, in Italia, a guardare serie televisive come #TheHandmaidsTale e a dirmi che dopotutto non sono troppo lontane dalla realtà, per chi la realtà la vede.
"Perché sei scappato?" possiamo chiedere ai rifugiati abbandonati in Libia.
Le risposte sono sempre sconvolgenti: per non morire, per poter andare a scuola, per poter amare, per poter essere... io.

FINE

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7 Oct
I #bambini che avete abbandonato in #Libia non vanno a scuola, non mangiano tutti i giorni, muoiono di malattie curabilissime e subiscono violenze di ogni tipo.
Ce ne sono tanti. Piccolissimi.
(THREAD) Image
Non scrivo molto nella chat delle mamme della classe di mia figlia. I problemi, lì, ormai mi sembrano quasi un dono.
Vorrei che i genitori dei bimbi in Libia avessero gli stessi problemi di supplenti che non arrivano e riunioni di classe.
Invece i genitori dei bimbi abbandonati dall'ONU in Libia hanno figli che moriranno a breve perché non c'è un chirurgo che li operi e che non parlano più dopo essere stati violentati a 9 anni.

Questo è.
Read 4 tweets
25 Aug
Questo thread si intitola #SCARPE.
Ma non ha nulla di futile.

Liliana #Segre racconta che ad #Auschwitz i nazisti assegnavano ai prigionieri scarpe spaiate e di misure diverse. Sadismo. Si camminava nella neve con una scarpa con il tacco ad un piede ed uno stivale all'altro...
... oppure si doveva lavorare per 20 ore con due ciabatte diverse. Ma questa non è una foto del 1944. È stata scattata un mese fa, in #Libia.

La volete proprio sapere la storia di queste scarpe e del ragazzo che le ha indossate per più di un anno?
La storia inizia nel Mediterraneo, quando una motovedetta della #cosiddettaGuardiaCostieraLibica (pagata da noi italiani!) cattura un gommone di rifugiati.

Nel gommone c'è gente che ha tentato il mare già 5 volte. C'è anche il giovane Sebastian...
Read 9 tweets
19 Aug
#Abdulwahab era uno scrittore, come me. Ma nato in Darfur.
Voleva vivere in un posto privo di guerre. Come vorremmo tutti.
Ieri è morto, nel Mediterraneo. Cercando di raggiungere un luogo dove poter scrivere in pace. Dove poter vivere in pace.
Assieme ad #Abdulwahab sono morte altre 44 persone.
5 erano #bambini. Nati sotto una guerra e morti sotto una guerra.
Read 4 tweets
16 Jul
C'è Cris su questa barca. Lo conoscete, ha 16 anni ed è un anno che ve ne racconto la storia. È il mio fratellino e potrebbe morire.
Con lui ci sono altri 20 minori eritrei. Una barca di bambini in fuga dall'orrore.
Diffondete i nostri appelli, vi prego.
#Malta percepisce un mucchio di soldi per gestire una SAR enorme. Ma poi lascia affogare bambini con diritto di asilo in Europa.
Vi sembra normale?
Perché il Governo italiano le ha ceduto la sua zona SAR?
Tempo fa, Cris mi scrisse questo.
Cercavo di non farlo salire su una maledetta barca. Ci riuscii.
Ieri invece ci è salito, senza avvisarmi.
Adesso la possibilità che muoia mi distrugge.
Read 14 tweets
25 Jun
Una barca di legno è stata appena salvata da #OceanViking.
Tra polemiche e luoghi comuni, gli italiani fanno un grave errore di fondo: non si chiedono CHI SONO queste persone.
A qualcuno non interessa, è vero, ma gli altri possono saperlo leggendo questo thread.
Il mio amico Cris, 16enne che fa parte degli #abbandonatiDaUNHCR, dalla Libia ha appena riconosciuto i suoi amici nella foto e mi sta raccontando le loro storie.

Userò tutti nomi di fantasia, ma le storie sono vere.
Karl era nel lager di Zawiya, quello per cui la Corte Penale dell'Aja ha emesso condanne verso i carcerieri, che torturavano, stupravano e uccidevano rifugiati.
UNHCR ha dato lui un numero, ma non lo ha evacuato né aiutato.
Sopravvissuto ad anni di inferno, ieri ha preso il mare
Read 8 tweets
20 Jun
Per la #giornatamondialedelrifugiato vorrei raccontarvi tante cose.
Ma mi concentro su una: la totale mancanza di #dirittiumani che annichilisce la vita degli umani.
Per farlo, vi racconto storie di casa nostra (Segue)
L'Italia, come denuncio da un pezzo, organizza e svolge deportazioni di umani nei lager della Libia.
Le parole sono importanti.
Deportazioni
Lager
Non uso queste parole a cazzo. Le ho studiate, ho parlato con le vittime, so esattamente cosa scrivo.
(Segue)
Negli ultimi anni c'è stata, in Italia, una vera e propria Resistenza. Attivisti e avvocati hanno detto NO, hanno iniziato a denunciare casi di ignobili deportazioni in Libia in cui i colpevoli sono italiani.
(Segue)
Read 10 tweets

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