Thread by @987mies

(1/) Faccio una doverosa premessa: non condanno gli stati d'animo che, in queste ore, stanno portando migliaia di miei fratelli e sorelle, disperati e angosciati per il futuro, a manifestare per le strade. Considero questo stato permanente di agitazione la triste e inevitabile

(2/) conseguenza della linea scelta da questo governo scellerato. Linea dettata, nella migliore delle ipotesi, dall'insipienza e dall'incapacità, e invece perseguita, nella peggiore, allo scopo di indurre un livello di esasperazione tale da giustificare una svolta formalmente

(3/) autoritaria nella gestione della "crisi". Se però osservo gli eventi da questa seconda, plumbea prospettiva, trovo miope l'aspettativa che l'opposizione - e parlo dell'unica opposizione, cioè la Lega - si metta alla testa delle rivolte di piazza.

(4/) In questi giorni ho sommessamente assunto una posizione scettica nei confronti non del partito nel suo complesso, ma delle scelte comunicative di @matteosalvinimi, ripetendo, che in questa fase avrei voluto vedere davvero il Capitano sguainare la spada di Alberto

(5/) (da Giussano), ma non per guidare l'assalto ai forni, quanto piuttosto per dimostrare al suo popolo sofferente che la strada da perseguire è ancora - almeno per il momento - quella delle vie democratiche e delle istituzioni. È per questo motivo che

(6/) che ho apprezzato l'atto del governatore @M_Fedriga e l'annuncio del ricorso al TAR contro il DPCM ammazzaristoranti: sono, a mio avviso, il segnale che da quelle parti è stata compresa la necessità di presidiare politicamente il malcontento e fornirgli un riferimento

(7/) democratico, parlamentare. Il segnale è: "sappiamo che state soffrendo, siamo con voi, ma la strada è ancora quella democrazia". Il motivo, amici miei, è molto semplice: abbiamo un solo colpo in canna, quando si varca il Rubicone.

(8/) L'Opposizione in testa alle proteste di piazza significa una e una cosa sola: che quella stessa Opposizione non ha un altro posto dove stare. Altrimenti? Facciamocelo spiegare da uno che di queste cose ne capiva:

(9/) Mi sono preso la libertà di aggiornare l'intervista del Presidente Cossiga ('Pace all'anima sua... se ce l'aveva', direbbe Tex Willer), ma credo che il senso sia chiaro: siamo al bivio. C'è da capire se questo stato di incontestabile sospensione della Costituzione

(10/) - che peraltro non inizia con la pandemia, ma vi trova semplicemente un solido motivo di accelerazione - sia una fase disfunzionale da cui si possa tornare indietro, o se invece rappresenti l'istituzionalizzazione di una nuova forma di governo, alternativa

(11/) alla Repubblica Parlamentare. In altre parole, è già il 1925 oppure no? Se non lo è, e noi ci comportassimo come se lo fosse, l'autogol sarebbe clamoroso, consegnandoci legati mani e piedi a chi, notoriamente, considera la Democrazia un fastidioso ostacolo

(12/) al compimento del "nostro" bene. Tenete i nervi saldi, perché la Storia sta passando per le vie delle nostre città. E proprio la Storia dovrebbe insegnarvi come funzionano queste cose.

In ogni caso, vi voglio bene.