Oggi come a marzo. Niente terapia né monitoraggio domiciliare e poi ricovero tardivo in ospedale. È il metodo perfetto per far lievitare la mortalità da Covid.
Il pilastro della terapia precoce domiciliare del Covid è l’idrossiclorochina.
Perché il Prof Cavanna e tanti medici che hanno curato i malati di Covid a domicilio insistono sull’efficacia dell’idrossiclorochina? Perché hanno ricevuto la testimonianza di centinaia di persone da loro curate, che febbricitanti e senza respiro sono rinate dopo averla assunta.
Cavanna è generoso con l’AIFA che non autorizza i medici a prescrivere l’#idrossiclorochina ai malati di Covid, ma lancia un appello: “Se giudichiamo il farmaco non efficace, togliamo una possibilità di cura precoce”.
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Mentre era malato di COVID-19, il presidente Trump ha preso un antiacido, la Famotidina.
Alcuni farmaci che neutralizzano l'acidità di stomaco, come la #famotidina, sono associati a una gravità ridotta del #Covid19.
Si è visto che la Famotidina, che blocca il recettore dell'istamina-2 sulle cellule, è correlata a un ridotto rischio di intubazione o morte dei pazienti a causa di COVID-19.
Uno studio precedente pubblicato nel 1996 ha dimostrato che la Famotidina potrebbe ridurre la replicazione virale dell'HIV e un'analisi computazionale più recente pubblicata a maggio ha anche suggerito che il bloccante dell'istamina potrebbe avere alcune proprietà antivirali...
Se a marzo avessero ricoverato i paucisintomatici, la pressione sugli ospedali, già insostenibile, sarebbe stata 10 volte tanto. Invece, al tempo, se sintomatico al Covid19 venivi trascurato, fatto macerare nelle complicanze...>
...fino all’insufficienza respiratoria, per poi finire con un alta probabilità in TI, se posti liberi, e di morire.
Oggi questo giochetto al massacro non si può più fare, e in ospedale finiscono anche molti debolmente sintomatici.>
Questo è il motivo per cui gli ospedali si intasano.
Non siamo nelle stesse condizioni di marzo, sono solo cambiate le regole per il ricovero in ospedale. Solo casi gravi a marzo, anche casi lievi oggi.>
Fabio Dragoni, con l’articolo di oggi su La Verità centra il punto.
Uccidendo il metodo Piacenza hanno eliminato la possibilità di somministrare efficaci cure precoci domiciliari per i covid sintomatici, che avrebbero ridotto le ospedalizzazioni e gli aggravamenti.
L’estensione su tutto il territorio nazionale del metodo Piacenza avrebbe impedito l’allarme sociale che oggi sta suscitando la ripresa de contagi, con il pericolo di intasamento degli ospedali e delle terapie intensive.
Il metodo Piacenza l’ha ucciso l’AIFA, vietando la somministrazione di un farmaco, l’idrossiclorochina, dopo la pubblicazione di uno studio su Lancet, risultato ufficialmente falsato.
“Quando gli storici futuri avranno chiarito che cosa era veramente in gioco nella pandemia, questo periodo apparirà come uno dei momenti più vergognosi della storia italiana e coloro che lo hanno guidato e governato come degli irresponsabili privi di ogni scrupolo etico”.
Agamben
“Una società che vive in un perenne stato di emergenza non può essere una società libera. Noi di fatto viviamo in una società che ha sacrificato la libertà alle cosiddette «ragioni di sicurezza» e si è condannata per questo a vivere in un perenne stato di paura e di insicurezza”.
“L’umanità sta entrando in una fase della sua storia in cui la verità viene ridotta a un momento nel movimento del falso. Vero è quel discorso falso che deve essere tenuto per vero anche quando la sua non verità viene dimostrata”.
Agamben
L'Europa ha dato all'Italia circa il 28% di 750 miliardi, esattamente 208,8 miliardi di cui:
127,4 miliardi di prestiti e 81,4 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto.
1/n
Tutti a cantare vittoria, ma quello che i media mainstream spudoratamente e vergognosamente non ci dicono è che i soldi, diciamo regalati, quelli che ci interessano di più, non sono 81,4 miliardi ma molto meno.
2/n
Questi fondi sono disponibilità che Bruxelles raccoglierà attraverso l'emissione di titoli del debito, garantiti dalla Commissione, cui concorrono tutte le nazioni europee in base alla loro percentuale di contribuzione.
3/n