Proviamo a capirci qualcosa sul cosiddetto "caso #Lazio", che esiste e sottolinea un conflitto procedurale che andrebbe risolto il prima possibile, ma - al momento - non sembra ancora possedere i crismi del complotto: né anti-Lazio, né pro-Lazio.
L'impiccio nasce a causa del fatto che la Lazio fa processare i suoi test al Laboratorio Futura Diagnostica di Avellino, invece che ai laboratori Synlab come fanno l'UEFA e molte squadre di serie A. Il motivo lo spiega Lotito oggi su Repubblica.
Dunque il 26 ottobre, prima della trasferta a Bruges, Immobile risulta positivo ai test molecolari Synlab-UEFA. Prima leggerezza del club: febbricitanti, Strakosha e Lucas Leiva non si sottopongono ai test perché già esclusi in partenza dal gruppo-squadra che giocherà a Bruges.
Seconda leggerezza Lazio, di tipo comunicativo: passeranno cinque giorni prima del primo comunicato ufficiale sulla questione. Nel frattempo la Lazio non darà alcuna spiegazione sulla mancata convocazione dei giocatori coinvolti.
30 ottobre: giro di tamponi dei laboratori di Avellino che rileva 7 positività tra giocatori e staff. La Lazio ne dà notizia con un comunicato ufficiale il giorno dopo, senza però fare i nomi (si presume tra di loro ci siano Strakosha e Luis Alberto, non convocati per Torino).
Il 31 ottobre il laboratorio di Avellino effettua un secondo giro di tamponi e conferma la negatività di tutti i rimanenti giocatori - compresi dunque Immobile e Leiva, che vengono convocati per Torino (ed entreranno nel secondo tempo).
Il 2 novembre, antivigilia dello Zenit, doppio giro di tamponi: uno per l'UEFA (Synlab); un altro, 90 minuti dopo, per Avellino. Il giorno dopo l'UEFA comunica otto positività nel gruppo-squadra, tra cui Immobile, Lucas Leiva e Strakosha. Ma ad Avellino...
...ma ad Avellino i risultati sono ben diversi. Dice il direttore Massimiliano Taccone: "Due giocatori che per loro erano positivi, da noi erano negativi". Immobile invece rileva una "lievissima positività".
Com'è possibile questa discrepanza tra Avellino e i laboratori Synlab? Sarebbe "colpa" del gene N; o meglio della sua amplificazione, il modo in cui viene ingrandito per essere processato (il metodo usato da Synlab sarebbe più sensibile).
(I geni analizzati sono tre: gene N, gene E e gene RdRp. Quest'ultimo è il diretto responsabile del Covid-19 e la Lazio sottolinea come sia risultato sempre negativo, a differenza degli altri due che individuano virus appartenenti ai coronavirus, ma non necessariamente Covid-19)
3 novembre: seconda leggerezza Lazio, che fa allenare martedì pomeriggio Immobile nonostante sia risultato positivo per l'UEFA. Il Messaggero scrive che...
E si va avanti: in vista di Lazio-Juve la Lazio fa riesaminare i tamponi contestati (più di quelli di Lazzari e Anderson) al Campus Biomedico di Roma: Immobile, Leiva e Strakosha risultano ancora positivi. Ma ad Avellino...
...ma ad Avellino risultano tutti e tre negativi! Come dichiara il direttore sanitario Ivo Pulcini: "Tutti a disposizione di Inzaghi già da domani". Pulcini aggiunge che i test di Avellino prevalgono su quelli "rapidi" effettuati a Roma.
Morale della favola: la FIGC o la Lega intervengano il prima possibile per uniformare tutti i test almeno delle 20 squadre di serie A, facendoli svolgere sempre agli stessi laboratori (possibilmente quelli Synlab a cui si rivolge l'UEFA).

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