#17novembre 2017 muore all’ospedale Maggiore di Parma, nel reparto detenuti, Totò Riina, capo di Cosa Nostra fino al suo arresto nel 1993. La sua carriera criminale fu prematura, già all’età di diciannove anni si ritrovò a scontare una pena di dodici anni di carcere... 
per l’omocidio di un coetaneo, avvenuto durante una lite. Dopo il carcere continuò nelle sue attività criminali con a fianco Liciano Liggio, un altro dei grandi nomi della storia mafiosa italiana. Arrestato di nuovo si diede alla latitanza e iniziò a scalare le gerarchie...
di Cosa Nostra. Nella “seconda guerra di mafia” la fazione a cui faveva capo Riina uccise circa 200 mafiosi fino a quando, nel 1982, si insediò in Sicilia una Commissione mafiosa composta interamente da capimandamento fedeli a Riina...
In questa storia si intrecciano anche intrighi politici, Totò Riina diede il suo appoggio alla fazione andreottiana della Democrazia cristiana in Sicilia, eliminando gli avversari di Vito Ciancimino, suo referente politico. Nel 1979 fu ucciso Michele Reina...
segretario provinciale della DC, nel 1980 il presidente della regione Piersanti Mattarella e mel 1982 Pio La Torre, segretario regionale del PCI. In un secondo momento Riina legò i suoi affari a un altro uomo politico della DC, Salvo Lima...
il quale si adoperò per influenzare la Corte di Cassazione del maxiprocesso di Palermo in modo tale da annullare sentenze di ergastolo ai danni di boss mafiosi. Non ce la fece e per questo Cosa Nostra lo uccise nel marzo del 1992...
Proprio nel ‘92 Riina si rese responsabile delle tremende stragi di Capaci e via D’Amelio. Un anno dopo, grazie a un collaboratore di giustizia, venne arrestato e messo in carcere a regime di 41-bis, dove avrebbe dovuto scontare ventisei ergastoli.
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