Intensa ondata di freddo in arrivo da venerdì, ma restano incertezze sulla successiva evoluzione (thread).
Tra il 12 e il 16 febbraio l'Italia verrà investita da masse d'aria di origine siberiana che saranno accompagnate da forti venti orientali. C'è chi ama chiamarlo "Buran".
Il primo impulso, quello che possiamo definire "più probabile" dovrebbe raggiungere il clou tra il 13 e il 14 febbraio con forti venti e temperature in drastica diminuzione. Il calo termico sarà improvviso e marcato, quindi non fatevi cogliere di sorpresa. Image
Per quanto riguarda la neve la questione va trattata con particolare prudenza. Ad oggi, tra il 13 e il 14 febbraio, i modelli prospettano nevicate, anche significative, su buona parte del centro-sud (eccezion fatta per la Toscana) anche a quote basse o di pianura.
Il fenomeno "neve", però, è particolarmente incerto in quanto legato alla posizione che assumerà il minimo di pressione sul Mediterraneo una volta raggiunto dall'aria fredda. Quindi l'invito è quello di seguire giornalmente i servizi meteo e le allerte (istituzionali).
A seguire, diciamo dal 15-16 febbraio in poi, l'evoluzione di fa più incerta. Inutile ipotizzare scenari, poiché il calendario recita l'8 febbraio e la distanza temporale è eccessiva. Nell'immagine sottostante l'ampiezza dell'incertezza relativamente alle temperature. Image
Ma perché arriverà il freddo?
Il "motore" è sempre il vortice polare, completamente disgregato dal riscaldamento stratosferico del 5 gennaio. Nell'immagine sat, cerchiato in nero, il vortice che sbloccherà la massa d'aria fredda "chiusa" nell'area azzurra. Image
Tra mercoledì e giovedì il vortice transiterà, all'interno di una saccatura, sull'Italia sospinto dalle correnti occidentali che da giorni interessano la nostra Penisola. Una volta portatosi sui Balcani comincerà a richiamare i venti di origine continentale verso l'Italia.
Grazie alla risalita di masse d'aria subtropicale sull'Iberia, il flusso occidentale (sx) verrà spezzato (dx) e deviato verso nord. Ciò consentirà di perdere in vorticità relativa e guadagnare in vorticità planetaria, col rinforzo di un imponente anticiclone sulla Scandinavia. ImageImage
Anticiclone senza il quale non potremmo avere un ingresso d'aria fredda così intenso.

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10 Feb
Ok, ci siamo.
Di seguito l'animazione (by meteociel.fr) dell'ingresso dell'aria fredda di matrice polare-contientale prevista dal modello ECMWF tra venerdì e domenica (temperature a 1500 metri circa).
Thread 1/n
La massa d'aria in ingresso, essendo di matrice di continentale, risulterà molto pesante e secca, ciononstante non macheranno le precipitazioni. Il motivo è mostrato sotto: cerchiata in nero la saccatura che probabilmente andrà formandosi venerdì. Image
La saccatura evolverà in un vortice che si occluderà tra Corsica e Sardegna. A "lavorare" sarà sopratutto il fronte caldo (in rosso) e il settore caldo (area racchiusa tra il fronte freddo e quello caldo). ImageImage
Read 9 tweets
19 Jan
In Siberia in questi giorni è talmente freddo da fare notizia, cosa del tutto anomala visto che in pieno inverno l’equazione Siberia-Freddo dovrebbe essere tanto ovvia quanto scontata. Eppure il gelo è così intenso da rimbalzare nelle news di mezzo mondo.
Foto: © sivtseva9452
Innanzitutto il freddo anomalo non va avanti da alcuni giorni, ma da quasi un mese. Da metà dicembre le temperature si mantengono costantemente al di sotto delle medie e probabilmente raggiungeranno il picco la prossima settimana.
A Verchojansk, in Jacuzia, dove l’estate scorsa si toccarono i 38 °C, la colonnina di mercurio è precipitata quasi a -60 °C. Un'escursione prossima ai 100 °C.
Read 14 tweets
11 Jan
Stratwarming e possibili conseguenze (Thread)
In questo post cercherò di rispondere, in maniera sintetica e spero chiara, alle domande che mi sono arrivate nei giorni scorsi.
1°: cos'è lo Stratwarming
2°: cosa dobbiamo aspettarci, in linea generale, per le prossime settimane.
Lo stratospheric warming è un riscaldamento forte e improvviso della parte di atmosfera compresa, all'incirca, tra i 10 e i 50 km di altezza. Per motivi ancora del tutto non chiari la stratosfera polare si scalda fino a provocare una "rottura" del vortice polare stratosferico.
In presenza di eventi stratosferici di tipo "major" il vortice polare stratosferico viene temporaneamente sostituito da un'alta pressione, che lo costringe a decentrarsi o addirittura a scindersi in due o tre lobi differenti.
Read 13 tweets
26 Dec 20
Lunga fase di maltempo in arrivo (Thread)
A partire da lunedì 28 dicembre, e almeno fino all'Epifania, l'Italia dovrà fare i conti con frequente maltempo. Responsabile l'ampia area ciclonica che si intravede dal satellite. Vediamo le conseguenze. 1/n
Il 28 dicembre sarà una giornata molto perturbata, a tratti tempestosa. Nevicate anche abbondanti interesseranno Alpi, Appennino Settentrionale e Pianura Padana centro occidentale (in Particolare Emilia e Lombardia). Neve, ma a quote di montagna, anche in Abruzzo. 2/n
Sul resto d'Italia piogge diffuse, in particolare sulle regioni peninsulari e sui versanti tirrenici con probabile burrasca di Libeccio e mareggiate lungo le coste esposte. Violente raffiche attese sui rilievi. 3/n
Immagine by windy.com
Read 6 tweets
31 Oct 20
Due regioni attive che se ne vanno (destra), due che arrivano (sinistra).
#solarcycle25
Giustamente...
Il sole alterna, all'incirca ogni 11 anni, cicli di attività caratterizzati da un picco (massimo) e una valle (minimo). Le macchie solari sono il segnale per poter osservare questa periodicità. Quando ce ne sono tante si va verso un picco relativo di attività
... quando sono poche o assenti si viaggi verso un minimo. A livello energetico le variazioni per la Terra sono quasi impercettibili, tuttavia durante i massimi possono verificarsi tempeste magnetiche (flares o brillamenti) che talvolta generano disturbi nelle comunicazioni
Read 5 tweets
31 Oct 20
Estratto di una news che verrà pubblicata la prossima settimana.

Autorevoli studi (vedi sotto) hanno riscostruito l’andamento dell’estensione della banchisa artica non solo negli ultimi secoli, ma anche nel corso di millenni. Uno su tutti è stato pubblicato su Nature nel 2011.
Lo studio mostra, come noto, una certa alternanza (ciclicità) tra periodi di maggior e minor espansione. Tuttavia anche un occhio inesperto, osservando l’immagine sovrastante, non può non notare come negli ultimi decenni si sia raggiunto un punto di rottura molto preoccupante.
Read 4 tweets

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