Stratwarming e possibili conseguenze (Thread)
In questo post cercherò di rispondere, in maniera sintetica e spero chiara, alle domande che mi sono arrivate nei giorni scorsi.
1°: cos'è lo Stratwarming
2°: cosa dobbiamo aspettarci, in linea generale, per le prossime settimane.
Lo stratospheric warming è un riscaldamento forte e improvviso della parte di atmosfera compresa, all'incirca, tra i 10 e i 50 km di altezza. Per motivi ancora del tutto non chiari la stratosfera polare si scalda fino a provocare una "rottura" del vortice polare stratosferico.
In presenza di eventi stratosferici di tipo "major" il vortice polare stratosferico viene temporaneamente sostituito da un'alta pressione, che lo costringe a decentrarsi o addirittura a scindersi in due o tre lobi differenti.
Intorno all'alta pressione costituita i venti cominciano a soffiare in senso orario, risultato quindi invertiti rispetto all'andamento antiorario tipico della condizione ciclonica. Nota: nella stratosfera polare in estate domina l'alta pressione, in inverno la bassa pressione.
Forte riscaldamento di tutta la colonna d'aria e inversione dei venti sono due elementi fondamentali per poter dire di essere di fronte ad un evento stratosferico di tipo "maggiore". Se uno di questi manca, anche solo parzialmente, il fenomeno potrebbe non aver alcun effetto.
Eccoci al secondo, importante, passaggio. Una volta che siamo di fronte ad un evento conclamato è necessario che questo riesca a influenzare anche il vortice polare troposferico, cioè quello che influenza direttamente le sorti meteorologiche alle nostre latitudini.
Non sempre accade! In media osserviamo 1 episodio di stratwarming ogni 2-3 anni, ma a volte senza (o quasi) conseguenze in troposfera, per questo è sempre necessaria molta prudenza anche in caso di eventi conclamati.
Quando la vorticità negativa (alta pressione) riesce a trasferirsi verso il basso anche il vortice polare troposferico viene fortemente disturbato e come il suo collega stratosferico può subire uno spostamento dalla sua sede (displacement), o può scindersi in più parti (split).
Eccoci all'ultimo step. Una volta che il vortice polare troposferico è stato influenzato, non è sconato che le discese di aria fredda interessino "fazzoletti" di territorio come il Mediterraneo centrale. La posizione delle onde, infatti, dipende da numerosi altri fattori.
Quindi, cosa dobbiamo aspettarci?
Quest'anno, a differenza di altri episodi del passato, alcuni elementi circolatori a scala emisferica suggeriscono che anche l'Europa e il Mediterraneo possano essere interessati da un numero di irruzioni fredde superiore alla norma.
Questo non significa che da qui a fine febbraio assisteremo a ondate di freddo quotidiane! Significa che avremo una maggior probabilità di irruzioni d'aria fredda e di nevicate a bassa quota. Episodi che si alterneranno, in virtù della variabilità meteorologica, a fasi più miti
Adesso che l'evento è conclamato e che il vortice polare troposferico è coinvolto, l'unica cosa seria e ragionevole da fare è quella di seguire via via i possibili scenari senza cadere in inutili e a-scientifiche esagerazioni.
Infine: no, lo stratwarming non ha nulla a che vedere con il riscaldamento climatico, è un fenomeno del tutto naturale. Al massimo si può discutere se il CC possa averne limitato gli effetti al suolo negli anni in termini di freddo. Ma è comunque complesso da dimostrare
• • •
Missing some Tweet in this thread? You can try to
force a refresh
Lunga fase di maltempo in arrivo (Thread)
A partire da lunedì 28 dicembre, e almeno fino all'Epifania, l'Italia dovrà fare i conti con frequente maltempo. Responsabile l'ampia area ciclonica che si intravede dal satellite. Vediamo le conseguenze. 1/n
Il 28 dicembre sarà una giornata molto perturbata, a tratti tempestosa. Nevicate anche abbondanti interesseranno Alpi, Appennino Settentrionale e Pianura Padana centro occidentale (in Particolare Emilia e Lombardia). Neve, ma a quote di montagna, anche in Abruzzo. 2/n
Sul resto d'Italia piogge diffuse, in particolare sulle regioni peninsulari e sui versanti tirrenici con probabile burrasca di Libeccio e mareggiate lungo le coste esposte. Violente raffiche attese sui rilievi. 3/n
Immagine by windy.com
Due regioni attive che se ne vanno (destra), due che arrivano (sinistra). #solarcycle25
Giustamente...
Il sole alterna, all'incirca ogni 11 anni, cicli di attività caratterizzati da un picco (massimo) e una valle (minimo). Le macchie solari sono il segnale per poter osservare questa periodicità. Quando ce ne sono tante si va verso un picco relativo di attività
... quando sono poche o assenti si viaggi verso un minimo. A livello energetico le variazioni per la Terra sono quasi impercettibili, tuttavia durante i massimi possono verificarsi tempeste magnetiche (flares o brillamenti) che talvolta generano disturbi nelle comunicazioni
Estratto di una news che verrà pubblicata la prossima settimana.
Autorevoli studi (vedi sotto) hanno riscostruito l’andamento dell’estensione della banchisa artica non solo negli ultimi secoli, ma anche nel corso di millenni. Uno su tutti è stato pubblicato su Nature nel 2011.
Lo studio mostra, come noto, una certa alternanza (ciclicità) tra periodi di maggior e minor espansione. Tuttavia anche un occhio inesperto, osservando l’immagine sovrastante, non può non notare come negli ultimi decenni si sia raggiunto un punto di rottura molto preoccupante.
Situazione che dal 2011 ad oggi è ulteriormente peggiorata.
Link:
Prima del docile e lineare Olocene, la Terra ha vissuto un interglaciale particolarmente mite ed instabile, denominato Eemiano. Un periodo durato all’incirca 15.000 anni che ha visto il suo picco termico tra 125K e 120K anni fa.
L’Eemiano, oltre ad essere climaticamente avvincente, è molto e utile per comprendere l’entità dell’attuale fase di riscaldamento.
Circa 135000 anni fa il pianeta cominciò ad uscire dal penultimo massimo glaciale e lo fece, come spesso accade nelle fasi di transizione, in maniera molto rapida.
Una tempesta simil-tropicale (TLC) è in fase di formazione sul mar Ionio. Il sistema ciclonico lambirà l'estremo Sud Italia tra oggi e domani, per poi impattare violentemente sul Peloponneso tra venerdì e sabato. #TLC #HurricaneLikeSystem
Di seguito le piogge attese sul Pelponneso venerdì. Valori a fondo scala sulle 24 ore
Per domani, sullo Ionio, attese raffiche oltre i 100 km/h in rotazione intorno al minimo ciclonico.
Quando si parla di Poli è bene conoscere le tre formazioni di ghiaccio principali: banchisa (pack-sea ice), piattaforma di ghiaccio (ice shelf) e calotta (ice sheet). 1/1
Image by Hannes Grobe
La banchisa è uno strato di ghiaccio spesso da alcune decine di centimetri fino a 2-3 metri che si forma per congelamento superficiale delle acque marine. In alcune zone è soggetto a stagionalità (fusione e ricongelamento), mentre in altre è “perenne”. 2/2
Negli ultimi anni, a causa dell’aumento del cambiamento climatico, la superficie occupata stabilmente dal pack e il suo spessore sono diminuiti drasticamente al Polo Nord, in particolare nei mesi estivi ed autunnali (nel grafico settembre).