1/ All’inizio del XX secolo, c’erano solo due piccole “nubi”, come le chiamava Lord Kelvin (William Thomson) all’orizzonte della fisica. L’incoerenza tra meccanica newtoniana e l’elettromagnetismo di Maxwell e la strana forma dello spettro della radiazione da corpo nero.
2/ Tuttavia le nubi si rivelarono tutt’altro che semplici da dissipare: la prima richiese l’introduzione relatività ristretta da parte di Albert Einstein mentre la seconda portò alla formulazione della meccanica quantistica grazie a Max Planck.
3/ Il lavoro di Planck sulla radiazione di corpo nero segna l’inizio della fisica quantistica e apparve nel 1900. Nel 1905 Einstein pubblicò la teoria speciale della relatività . Contemporaneamente spiegò l’effetto fotoelettrico applicando la teoria quantistica alla luce.
4/ Nel 1923 Paul Dirac arrivava a Cambridge dopo aver completato i suoi studi in matematica all’Università di Bristol per dedicarsi alla fisica non trovando lavoro come ingegnere a causa della crisi economica in cui versava l’Inghilterra dopo la fine della Prima Guerra Mondiale.
5/ A Cambridge Dirac era affascinato dalla relatività ma si interessò ai lavori di Werner Heisenberg sulla cosiddetta ”meccanica quantistica”. L’impatto di Heisenberg su Dirac fu molto forte: nel suo isolamento sviluppò i propri lavori in modo autonomo.
6/ Il periodo 1925-1933 della vita di Dirac è conosciuto come ”il periodo eroico”. Egli divenne rapidamente uno dei fisici teorici più importanti della storia: I suoi lavori, costituirono le ”fondamenta” di gran parte dello sviluppo successivo della sica teorica.
7/ Non appena seppe di essere stato ammesso a Cambridge, Dirac chiese di poter lavorare sotto la supervisione del Professor Ebenezer Cunningham, un esperto di teoria elettromagnetica e di relatività ma non fu accettato dal docente (!!)
8/ Dirac fu assegnato al Professor Ralph Fowler principale esponente che manteneva frequenti contatti con il circolo di Niels Bohr e con i principali centri di ricerca in Germania.
9/ Sotto la supervisione di Fowler, Dirac iniziò ad addentrarsi nella nuova teoria quantistica che conosceva solo super cialmente ed a studiare i modelli atomici sviluppati alcuni anni prima da Bohr e Sommerfeld. Solo sei mesi dopo pubblicò il suo primo lavoro su rivista.
10/ Dirac in soli otto anni passò dall’essere un completo sconosciuto a ricevere il Premio Nobel formulando la meccanica quantistica in modo indipendente dai suoi colleghi tedeschi elaborò l”algebra quantistica”.
11/ La sua teoria ingloba le due formulazioni conosciute della teoria quantistica: matriciale di Werner Heisemberg ed ondulatoria di Erwin Schroedinger raggiungendo poi la formulazione matematica defnitiva con John von Neumann.
12/ Il più grande risultato di Dirac fu l’quantistica relativistica dell’elettrone e la formulazione dell’interazione radiazione-materia. Dalle equazioni di Dirac nacque l’antimateria e il modo di spiegare e descrivere come la radiazione interagisca con la materia.
13/ In seguito dalla combinazione dell’ equazione quantistica relativistica dell’ elettrone e della teoria quantistica della radiazione nacque l’ elettrodinamica quantistica: che spiega come interagiscono elettroni e antielettroni con la luce e tra di loro.
14/ Dirac, infatti, fu il primo a parlare di scambi di fotoni nel processo di interazione tra particelle e a menzionare concetti come massa e carica effettive e tecniche di rinormalizzazione.
15/ Tutti conoscono la formula E=mc^2 di Einstein mentre l’ equazione di Dirac continua ad essere poco conosciuta: si tratta di un’equazione concisa ingannevolmente semplice (sono 4 equazioni differenziali in campo complesso).
16/ Nel 1905 Einstein introdusse il concetto di quanti di luce (fotoni) con energia ed impulso determinati. L’ esperimento che mise chiaramente in evidenza la natura corpuscolare della luce, fu condotto nel 1923 dal fsico statunitense Arthur H. Compton.
17/ Contemporaneamente all’esperimento di Compton, Louis di Broglie introdusse ipotesi sulla natura duale della materia, la cosiddetta dualità onda-particella. I risultati di Compton non si potevano spiegare infatti con la semplice teoria ondulatoria della luce.
18/ Compton spiegò la variazione della lunghezza d’ onda della radiazione dispersa, considerando il processo come una collisione elastica tra il fotone (particella) incidente e l’elettrone del blocco di grafite.
19/ Dirac applicò la sua formulazione della meccanica quantistica all’esperimento di Compton: e fu capace di riprodurre la lunghezza d’ onda della radiazione dispersa, e la sua intensità ma con una piccola discrepanza.
20/. Quando si rese conto che le sue previsioni non coincidevano con i dati di Compton, segnalò che questa discrepanza. Poco tempo dopo Compton gli scrisse dicendogli che le nuove misurazioni realizzate a Chicago confermavano completamente la sua teoria.
21/ Dirac ricevette poi una lettera da Enrico Fermi che gli faceva notare che in “un suo lavoro ha sviluppato una teoria dei gas ideali basandosi su principi di esclusione di Pauli. Vorrei richiamare la sua attenzione su un lavoro simile che ho pubblicato agli inizi del 1926.”
22/ Dirac si scusò con Fermi, riconoscendo di aver visto il suo lavoro, ma di non avergli prestato particolare attenzione: a partire da quel momento, l’analisi statistica di particelle come gli elettroni fu nota come statistica di Fermi-Dirac.
23/ Anni dopo, nel 1947, lo stesso Dirac introdusse i termini ”fermioni” e ”bosoni” per riferirsi alle particelle che soddisfacevano le statistiche di Fermi-Dirac e di Bose-Einstein, rispettivamente.
24/ Il 2 gennaio 1928, la rivista Proceedings of the Royal Society ricevette un articolo intitolato ”La teoria quantistica dell’elettrone”, presentato da Fowler e firmato da Dirac.
25/ In esso, Dirac scriveva: In questo lavoro si vede come la mancanza di completezza delle teorie precedenti (equazione di Klein-Gordon e teoria di Pauli sullo spin) sia dovuta al fatto che non sono consistenti con la relatività.
To be continued...

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23 Feb
Come promesso, riprendo il thread di ieri sull’equazione di #Dirac 👇🏻👇🏻👇🏻
26/ L’ equazione di Dirac rispettava invece i principi fondamentali della teoria quantistica. In particolare, ”Lo stato iniziale di un sistema, determina completamente lo stato dello stesso in un istante successivo”.
27/ Questo significava che l’ equazione d’onda doveva essere un’equazione di differenziale di primo ordine nel tempo: in tal modo, la funzione d’ onda in un qualsiasi istante determinava la funzione d’ onda in un istante successivo.
Read 33 tweets
20 Feb
1/ Di che colore è il tramonto su #Marte? L’atmosfera terrestre è più spessa e densa di a quella marziana quindi la maggior parte della diffusione atmosferica si verifica quando la luce del sole colpisce le molecole d'aria (la foto è mia ed è stata scattata sulla Terra 🙂) 👇👇👇
2/ La diffusione di Rayleigh governa la dispersione della luce sulla Terra: la probabilità è maggiore quando la lunghezza d'onda del fotone è confrontabile con le dimensioni della molecola su cui incide. Inoltre la diffusione avviene in tutto l’angolo solido (tutte le direzioni).
3/ Quindi quando il sole è alto nel cielo, lunghezze d'onda corrispondenti al rosso (che sono le più lunghe nello spettro visibile) non si diffondono molto mentre le lunghezze d'onda blu (che sono le più corte) tendono a diffondersi con grande probabilità.
Read 12 tweets
11 Feb
1/ Dopo l’acqua e il biossido di carbonio, il metano (CH4) è il terzo gas per importanza nei riguardi dell’effetto serra. Il metano è una molecola composta da 5 atomi quindi presenta molte possibilità di vibrazioni molecolari.
2/ Gli stiramenti dei legami C–H cadono intorno alla lunghezza d’onda dei 3000 nm. In questa regione assorbe anche il vapore acqueo che si trova in maggiore quantità quindi non hanno grande rilevanza per l’effetto serra.
3/ Le vibrazioni di flessione variano l’angolo H–C–H e cadono intorno ai 7700 nm, all’estremità della finestra dell’acqua e, anche per l’elevata intensità di assorbimento, risultano importanti per l’effetto serra.
Read 26 tweets
6 Feb
1/ Il contributo dell’effetto serra su temperatura del pianeta si apprezza facendo il bilancio energetico della Terra espresso in W/m2. Dividiamo l’intensità I0=1370 W/m2 per 4/come se zone illuminate e ombra parziale e totale assorbissero una radiazione solare di 342 W/m2. 👇👇
2/ Dei 342 W/m2 di radiazione solare, 235 W sono effettivamente assorbiti mentre gli altri 107 sono riflessi nello spazio. Questa frazione, 107/342≈0.3, corrisponde all’albedo. L’atmosfera gioca un ruolo cruciale nel ridurre la quantità di radiazione che arriva alla superficie.
3/ 77 W/m2 (il 22%) sono riflessi nello spazio e non contribuiscono al riscaldamento della Terra che a sua volta emette 390 W/m2 di radiazione IR. Di questa 40 W/m2 sfuggono nello spazio e gli altri 350 vengono assorbiti o riflessi dalle nubi, aerosol e gas.
Read 28 tweets
30 Jan
1/ A parte una piccola quantità che arriva dall’attività geologica, l’energia ricevuta dalla superficie della Terra viene dal Sole trasportata dalla radiazione elettromagnetica composta per circa 43% di luce visibile, un 5% di ultravioletto e il resto (52%) infrarosso. 👇👇👇
2/ Alla distanza Terra-Sole l’energia che arriva è di circa 1370 W/m2 (costante solare I0). Questo valore non è costante e varia leggermente in relazione alle macchie solari. Le variazioni sono circa l’1 per mille per il visibile e nell’IR; con maggiori variazioni nell'UV.
3/ La quasi totale scomparsa delle macchie solari tra i secc. XVII- XVIII coincise con un periodo di clima più freddo del presente (Piccola Era Glaciale). Buona parte del flusso di energia attraversa l'alta atmosfera e viene assorbito negli strati più bassi e poi dal suolo.
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23 Jan
Anche se ruota, la Luna mostra sempre la stessa faccia alla Terra perché è in rotazione sincrona: fa un giro su se stessa esattamente nello stesso tempo che impiega a fare un giro completo intorno alla Terra (circa 27 giorni e 8 ore). La foto è mia 🙂. Mini thread:👇👇👇
2/ Dalla Terra vediamo circa il 60% della superficie lunare per tre effetti:
- l’asse di rotazione della Luna è leggermente inclinato rispetto al piano della sua orbita
- l’orbita lunare è un po' ellittica
- la Terra ruota su stessa più velocemente della Luna.
3/ A causa di questi effetti che si sommano alla rotazione sincrona, la Luna non mostra sempre esattamente la stessa porzione di superficie a un osservatore sulla Terra, ma oscilla periodicamente con un moto complesso detto di "librazione".
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