Interclassismo e vita quotidiana
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Sono cresciuto in una media città di provincia, famiglia borghese che mi ha mandato alle scuole private. Eravamo tutti ‘uguali’, stessa provenienza di classe e ceto. Quasi tutti del nord Italia 1/n
Vacanze-studio in UK, casa al mare, ma sempre con quel tipo di persone e di famiglie. Un mondo bolla, dove l’habitus e il capitale culturale segnavano confini chiari
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La mia scuola aveva anche una sua ‘festa della neve’, separata da quella con le altre scuole. Di nuovo omofilia, stesse persone e linguaggi. Stessi valori e visioni del mondo 3/n
Mi sono accorto che il mondo era più vario in due occasioni. Alla scuola superiore, che non era un liceo, quando ho fatto l’anno di militare e le successive chiamate come vigile del fuoco. Scioc bicoz 4/n
C’erano dialetti, persone che masticavano con la bocca aperta, famiglie che non avevano i gadget tecnologici, consumi popolari, e che nn cambiavamo l’auto ogni due anni 5/n
Era il mondo, con la sua varietà, che io ignoravo. Dove vigevano altre regole, altri valori e priorità. Che io ignoravo 6/n
Con i vigili del fuoco, in particolare, ho imparato tantissimo: il cameratismo, il senso del collettivo, l’importanza della condivisione tra pari 7/n
Perché scrivo questo? Perché abbiamo perso i luoghi dell’interclassismo, molta più segregazione quotidiana, mancanza di luoghi intermedi dove mischiarsi. E imparare 8/n
Salotti, circoli, spiagge, treni, ristoranti, quartieri, scuole: sempre più bolle di ceto e classe. L’interclassismo è scomparso. E la cosa grave, gravissima, è che questo riguarda i ‘leader’ politici dei partiti di sx 9/n
Affascinati dai salotti, dai consumi raffinati, dalle case e dalle spiagge esclusive. Io voglio qualcuno che apprezzi le bocciofile, i rifugi alpini, i consumi di massa. E che sia felice se legge un buon libro o vede un bel film, insieme a chi è diverso da lui.
10/end
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THREAD. FORME DI ANTICAPITALISMO. L'anticapitalismo ha diverse forme: distruggere il capitalismo, smantellare il capitalismo, domare il capitalismo, resistere al capitalismo e sfuggire al capitalismo. 1/n
La strategia rivoluzionaria (distruggere) consegna nelle mani di una élite le chiavi dell’ingegneria sociale, accoppiando principi strutturali e soluzioni strutturali. Le altre strategie disaccoppiano la radicalità dei principi da quella delle soluzioni. 2/n
Il fallimento del socialismo reale ci ha fatto buttare via il bambino (i principi) con l’acqua sporca (le soluzioni). Attenzione: il confronto tra alternative non è sulla carta o in base alla dottrina. Come c’è il “socialismo reale” c’è il “liberismo reale”. 3/n
Tesi: oggi essere anticapitalisti è una scelta ideologica tanto quanto non essere anticapitalisti. 1/n
La scelta, in altre parole, non è tra neutralità assiologica e postura critica, ma tra i diversi tipi di sguardo morale che oggi il capitalismo necessariamente sollecita o implica. Oggi, il capitalismo ci pone di fronte a problemi tali che 2/n
la neutralità assiologica è di fatto una scelta etica. Per la legge, l'omissione di soccorso è un crimine, così come lo il peccato di omissione in teologia. Ma il capitalismo giustifica questa analogia? 3/n
THREAD
Da dove vengono i nostri scopi? I nostri obiettivi e fini? Nel libro Il Velo della diversità (qui: lafeltrinelli.it/libri/alessand…), Alessandro Pizzorno distingue tra teorie intenzionaliste e teorie della recezione. 1/n
Nella prospettiva intenzionalista la razionalità è un predicato dell’attore sociale; mentre in quella della recezione riguarda la manifestazione comunicativa delle ragioni dell’azione di fronte ad una cerchia di riconoscimento che che assegna valore agli esiti dell’azione. 2/n
Il valore delle nostre azioni dipende da “altri” che giudicano come “degno di valore” ciò che facciamo. Il problema del riconoscimento può essere collegato, secondo Pizzorno, a due lacune del paradigma intenzionalista e in particolare della teoria dell’azione razionale. 3/n
È il titolo di un celebre e bellissimo libro di Albert Hirschman, qui link: mulino.it/isbn/978881524….
Il libro descrive le dinamiche tra impegno individuale e impegno collettivo alla stregua del moto di un pendolo. 1/n
Per esempio, chi, concentrato sul suo benessere privato, acquista ogni genere di beni, una volta ottenuto ciò che desiderava, scopre di non aver raggiunto la felicità attesa. La delusione lo spingerà a impegnarsi in qualche azione di interesse pubblico. 2/n
Ma anche la vita pubblica riserva una quantità di frustrazioni: egli ritornerà così al suo mondo privato. Un aspetto dell’impegno pubblico è la sua natura collettiva e fortemente dipendente dal processo: si tratta di azioni che contengono in sé la propria ricompensa. 3/n