Thread by @FabioMontale

Il #Molise ha una popolazione di circa 300k abitanti.
Ad oggi ha effettuato 28.146 somministrazioni di #vaccino. 12.019 al personale sanitario, 6.752 al personale non sanitario, 4.043 agli ospiti delle RSA, 4.252 agli ultraottantenni (non ospiti di RSA), 502 a membri delle >>>

forze armate, 578 al personale scolastico che poi sarebbe personale universitario. Perché all'università hanno dato le dosi e sono stati i medici universitari che hanno provveduto alla somministrazione. Per le scuole si inizierà domani e le vaccinazioni per l'intera regione >>>

si svolgeranno tutte a Campobasso. Il che vuol dire che molti dovranno farsi 150 km o più per vaccinarsi. Il tutto, per inciso, in una delle 3 regioni rosse, nella regione con il più alto RT d'Italia (1,66) >>> [continuo dopo]

Volevo però parlarvi degli ultraottantenni. In Molise sono circa 26.000 (ospiti delle RSA compresi). Le prenotazioni, o meglio le disponibilità a vaccinarsi, si sono aperte il 10 febbraio e gli ultraottantenni molisani hanno risposto benissimo, nonostante le prenotazioni >>>

avvenissero via web (o per telefono, il cui numero era facilmente reperibile sul web). Pare che si siano dichiarati disponibili in circa 20.000.
Dalla stampa locale apprendo che nelle 96 RSA tra operatori ed ospiti sono state somministrate 9.481 vaccini: 5.196 prime dosi >>>

e 4.285 seconde dosi.
Se questo rapporto tra prime e seconde dosi è uguale tra operatori ed ospiti, tenendo conto del dato riportato sopra delle dosi ricevute dagli ospiti, possiamo dedurre che questi ultimi siano circa 2.200-2.300. Considerando che ci sono anche >>>

alcuni under 80 possiamo stimare in circa 2.000 gli ultraottantenni nelle RSA e quindi in circa 24.000 gli ultraottantenni chiamati a dare la loro disponibilità a partire da 20 febbraio. 20.000 su 24.000 mi pare un ottimo risultato >>> [continua dopo]

Le vaccinazioni degli ultraottantenni si svolgono in una dozzina di punti vaccinali sparsi nella regione. Quindi molti anziani devono spostarsi per varie decine di chilometri. Il 19 febbraio, a meno di 24 ore dall'inizio delle vaccinazioni, molti non avevano ancora ricevuto>>>

la comunicazione con data e ora. Poi le cose sono migliorate, ma i problemi logistici non sono certo risolti se si pensa che i destinatari sono ultraottantenni che spesso non guidano o non guidano più. L'ideale sarebbe stato affidare le vaccinazioni ai medici di base, >>>

ma la Regione l'accordo con loro lo ha siglato solo l'altroieri e ad oggi non si sa quando i medici di base riceveranno le prime dosi e a quali categorie queste saranno destinate. Una buona idea poteva essere anche quella di creare delle equipe mobili che visitavano i vari >>>

comuni e vaccinavano di tutti i prenotati di quel comune. All'amministrazione comunale si poteva affidare il compito di reperire i locali adeguati. Qualche sindaco si è pure spontaneamente offerto, ma è stato ignorato.
Le vaccinazioni però, a dispetto di tutto questo, >>>

non erano partite malissimo: un migliaio quelle previste per sabato 20 febbraio, circa 500 per il giorno dopo. Invece nei giorni successivi niente e adesso, 16 giorni dopo, le dosi inoculate sono solo 4.252 >>>[continua dopo]

Con questi ritmi ci vorranno circa 110 giorni per #vaccinare i 15.500 molisani ultraottantenni.
#Speranza poche ore fa ha detto che l'obiettivo è vaccinare tutti gli italiani entro giugno. Anche in Molise finiranno entro giugno, ma del 2022 o, più probabilmente, del 2023. >>>

I miei lettori più attenti - ammesso che dei manzoniani 25 ne sia rimasto ancora qualcuno - a questo punto di saranno accorti che dopo aver parlato a lungo di 20.000 ultraottantenni questi si sono improvvisamente ridotti a 15.500. I 4.500 mancanti sono coloro >>>

che hanno chiesto di essere vaccinati a domicilio. Ovviamente tra loro ce ne sarà qualcuno che si sarebbe potuto tranquillamente recare nei punti vaccinali, ma il grosso è dato da persone che non possono farlo. >>>

Ecco, se pensate che quanto scritto sopra non è proprio un modello di buon funzionamento, non avete ancora visto niente.
In primo luogo la regione ha deciso che gli ultraottantenni che si vaccineranno a domicilio riceveranno il vaccino Moderna.
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Non so se vi siano ragioni logistiche per preferirlo al #Pfizer, ma va bene così. Però intanto c'è un primo problema: le dosi #Moderna che giacciono nei frigoriferi della regione sono solo un migliaio. Praticamente tutte quelle finora arrivate. >>>

Il Molise infatti finora di #vaccini Moderna ne ha somministrati 7. Sì, avete letto bene, sette. A chi li abbia somministrati non è dato sapere. A dire il vero circa una settimana fa la stampa locale ha riportato la notizia che il giorno dopo sarebbe cominciata >>>

la somministrazione a domicilio agli ultraottantenni. Il primo giorno a titolo sperimentale, ma dal giorno successivo ancora, oliata la complessa macchina logistica, la vaccinazione a domicilio sarebbe partita a pieno regime. >>>

Non sappiamo se quelle 7 dosi siano quelle inoculate il quel primo ed unico giorno di vaccinazioni domiciliari. Secondo un dirigente regionale si tratta di un non meglio precisato errore tecnico: i vaccini somministrati a domicilio sarebbero di più. Di sicuro non molti di più.>>>

In effetti vaccinare 4.500 persone a domicilio non è semplice.
Nel mio piccolo avevo fatto un calcolo: per effettuare una #vaccinazione a domicilio occorre circa mezz'ora.
Il vaccinatore deve spiegare al vaccinando un po' di cose per il consenso informato >>>

(pensiamo solo agli effetti secondari che è importante spiegare bene), deve fare firmare il consenso informato, vaccinare, aspettare 15 minuti per le possibili reazioni allergiche e quindi raggiungere l'indirizzo successivo.
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Un vaccinatore (e, essendo solo, dovrebbe essere un medico) in una giornata lavorativa di 8 ore ne potrebbe vaccinare 16, ragionevolmente 15, se va bene anche 17-18 (se trova una coppia nello stesso appartamento).
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Can 16 al giorno fanno 281 giorni di lavoro per la prima dose e 281 per la seconda. Con 10 medici che lavorassero tutti i giorni in "soli" 2 mesi si finirebbe. Ma non è mica facile trovare 10 medici da destinare per due mesi a questo compito. >>>[continua dopo]

Questo thread sta diventando troppo lungo e voglio chiuderlo. Abbiamo detto 562 giornate di lavoro per vaccinare gli ultraottantenni che hanno bisogno di essere vaccinati a domicilio. Ma in regione non la pensano così: per vaccinare una persona a domicilio un medico non basta>>>

ci vuole una equipe di 6 persone. Sì, avete letto bene: sei persone. Che poi tanti anziani soli se si vedono arrivare sei persone, per di più con il viso nascosto dalle mascherine, neppure gli aprono.
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In alternativa in regione sperano che la convenzione stipulata con i medici di base diventi presto operativa. Perché se la vaccinazione lo fa il medico di base si può fare a meno degli altri cinque.
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Nell'attesa fanno trapelare ufficiosamente il consiglio che è meglio se trovano il modo di farsi accompagnare nei punti vaccinali che altrimenti campa cavallo...
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Intanto i molisani vanno a morire in Toscana, in Romagna, a Roma o in Puglia perché da oltre un mese non c'è posto. A Termoli hanno tirato su in fretta e furia un ospedale da campo, ma non c'è il personale e quindi è lì, vuoto, da due settimane.>>>
primonumero.it/2021/03/senza-…

Di fronte all'ospedale da campo c'è quello vero che non doveva essere un centro covid ma lo è diventato di fatto. Non hanno più spazio e se qualcuno di deve ricoverare non sanno dove parcheggiarlo in attesa del tampone molecolare. Quindi tampone rapido e poi in corsia.
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Risultato un bel cluster nel reparto medicina. Non bastasse salta l'impianto elettrico (pare perché vecchio) e l'ospedale anche dopo il ripristino rimane per molte ore senza apparecchiature essenziali.>>>
primonumero.it/2021/03/san-ti…

Intanto il commissario governativo alla sanità nominato durante il Conte I (un generale) è indagato.
Si potrebbe andare avanti a lungo. La verità è che il disastro ha molti padri e molte madri. Certo ci sono le incapacità dimostrate nella gestione dell'epidemia>>>

ma anche e soprattutto scellerate politiche di tagli che hanno dimezzato gli ospedali pubblici (peraltro cronicamente sotto organico). In compenso, e parallelamente alle chiusure delle strutture pubbliche sono spuntate come funghi quelle private. Convenzionate ovviamente >>>

perché altrimenti rimarrebbero vuote. Lo abbiamo visto fin troppe volte. Il pubblico invece di gestire direttamente preferisce pagare il privato che oltre ai costi deve pure guadagnarci. Così le casse della regione sono in rosso da molti lustri.>>>

Per risparmiare si taglia sul pubblico (strutture vecchie, organici insufficienti) e i pazienti corrono dai privati convenzionati. Il classico serpente che di morde la coda.
Nulla di nuovo sotto il sole se non la stolida rassegnazione dei cittadini.