Anatomia di una tempesta.
Tra giovedì e venerdì l'Europa centro-settentrionale sarà interessata dal passaggio un vortice particolarmente intenso. Attesi forti venti, mareggiate e piogge abbondanti.
Vediamo insieme cos'è, come si forma e perché è così pericoloso. 1/n
La particolare posizione dell'Europa occidentale fa sì che sia esposta al passaggio di numerose perturbazioni, associate a minimi di bassa pressione di provenienza atlantica. Queste depressioni, conosciute come "cicloni extra-tropicali", possono talvolta essere molto intense.
Nell'immagine sat, cerchiata in nero, l'area depressionaria in approfondimento sul nord Atlantico la cui parte più avanzata (area grigia scura) sta interessando le isole britanniche. Questa tenderà a spostarsi verso est sospinta da un'intensa corrente a getto.
La zona è una vera e propria "fucina" di vortici, in quanto area di sorapposizione tra diverse masse d'aria. In questo caso l'aria fredda di origine artica (nubi più irregolari), si scontra con quella più calda (nubi più scure e compatte). Si noti il moto vorticoso al centro.
Perché questa depressione transiterà a nord delle Alpi interessando molto marginalmente il Mediterraneo? La risposta va cercata nel il vortice polare. A differenza di alcuni giorni va il vortice si è compattatto (cerchio bianco) risultando più profondo e centrato sul Polo.
Cosa significa? Vuol dire che la corrente a getto che ruota intorno ad esso è molto più intensa e meno propensa a deformazioni in senso meridiano (Nord-Sud). Quindi i sistemi depressionari hanno una corsia preferenziale che va da ovest verso est.
Un contesto tipicamente favorevole a tempeste di vento nel nord Europa, infatti il numero di queste è molto maggiore in presenza di un vortice polare forte.
Questo tipo di eventi sono tra i più osservati e temuti oltre una certa latitudine, tanto da essere nominati e archiviati.
Di seguito alcune mappe dalle quali capire cosa aspettarci. La carta sinottica sottostante mostra la pressione al suolo attesa per giovedì notte, tre depressioni da 961-957 e 960 hPa con forte gradiente e l'alta pressione sul Mediterraneo.
La mappa della pressione al suolo del modello ECMWF prevista per la notte venerdì (24 ore dopo) con un unico vortice tra Islanda e Norvegia e isobare molto rafficinate sull'Europa centrale e su parte dell'Italia (venti occidentali).
Tutto questo, tradotto in effetti al suolo, può essere riassunto dalle seguenti mappe. Queste riportano l'altezza media dell'onda "viva", che sulle isole britanniche potrà oscillare tra i 6 e gli 8 metri ma con possibili picchi superiori.
Qui invece l'indice che riassume la pericolosità del vento e valido dalla notte di giovedì alla notte di venerdì. Più la tonalità si avvicina al rosso più i venti sono estremi. Le linee nere indicano quanto effettivamente quell'estremo possa effettivamente essere tale (SOT).
Per quanto riguarda l'Italia il transito del vortice varà come effetti: rinforzo dei venti di Libeccio, in particolare tra venerdì e sabato e sopratutto su Ligure e alto Tirreno. Piogge sparse, specie Nord Est, Toscana e Umbria.
Forte Maestrale tra domenica e lunedì.
Cambio di circolazione.
La lunga parentesi anticiclonica che ha regalato a gran parte d'Europa un anomalo anticipo di primavera, sta per volgere al termine. Vediamo cosa potrebbe succedere. 1/n
Fino al 4 marzo poche variazioni, eccezion fatta per una maggior presenza di nubi. T ancora nel complesso miti.
Tra il 5 e il 7 l'alta pressione cederà definitivamente favorendo l'ingresso di una prima serie di fronti, con piogge ad oggi più frequenti sulle regioni centrali.
A seguire la Penisola potrebbe essere inserita in una circolazione più instabile (vedi immagine primo tweet) con frequenti perturbazioni, venti occidentali prevalenti e precipitazioni più probabili sui versanti tirrenici.
La corrente del golfo, oltre ad essere argomento di dibattito, è molto studiata e monitorata. Una specie di "sorvegliato speciale". I motivi sono molteplici: 1. è la componente nervalgica della grande circolazione oceanica globale e quindi uno dei pilastri del clima. 1/n
2. ha un ruolo fondamentale nella catena trofica e conseguentemente anche nelle attività ittiche. 3. è un importante punto di rifermimento per la navigazione 4. rende il clima dell'area euro-atlantica più mite di quanto lo sarebbe in sua assenza.
Un'importanza che porta la comunità scienfitica a studiarla assiduamente. Negli ultimi giorni ha fatto notizia un articolo pubblicato su #Nature che descrive la corrente del golfo in costante indebolimento. Un indebolimento senza precedenti negli ultimi 1000 anni.
Ok, ci siamo.
Di seguito l'animazione (by meteociel.fr) dell'ingresso dell'aria fredda di matrice polare-contientale prevista dal modello ECMWF tra venerdì e domenica (temperature a 1500 metri circa).
Thread 1/n
La massa d'aria in ingresso, essendo di matrice di continentale, risulterà molto pesante e secca, ciononstante non macheranno le precipitazioni. Il motivo è mostrato sotto: cerchiata in nero la saccatura che probabilmente andrà formandosi venerdì.
La saccatura evolverà in un vortice che si occluderà tra Corsica e Sardegna. A "lavorare" sarà sopratutto il fronte caldo (in rosso) e il settore caldo (area racchiusa tra il fronte freddo e quello caldo).
Intensa ondata di freddo in arrivo da venerdì, ma restano incertezze sulla successiva evoluzione (thread).
Tra il 12 e il 16 febbraio l'Italia verrà investita da masse d'aria di origine siberiana che saranno accompagnate da forti venti orientali. C'è chi ama chiamarlo "Buran".
Il primo impulso, quello che possiamo definire "più probabile" dovrebbe raggiungere il clou tra il 13 e il 14 febbraio con forti venti e temperature in drastica diminuzione. Il calo termico sarà improvviso e marcato, quindi non fatevi cogliere di sorpresa.
Per quanto riguarda la neve la questione va trattata con particolare prudenza. Ad oggi, tra il 13 e il 14 febbraio, i modelli prospettano nevicate, anche significative, su buona parte del centro-sud (eccezion fatta per la Toscana) anche a quote basse o di pianura.
Innanzitutto il freddo anomalo non va avanti da alcuni giorni, ma da quasi un mese. Da metà dicembre le temperature si mantengono costantemente al di sotto delle medie e probabilmente raggiungeranno il picco la prossima settimana.
A Verchojansk, in Jacuzia, dove l’estate scorsa si toccarono i 38 °C, la colonnina di mercurio è precipitata quasi a -60 °C. Un'escursione prossima ai 100 °C.
Stratwarming e possibili conseguenze (Thread)
In questo post cercherò di rispondere, in maniera sintetica e spero chiara, alle domande che mi sono arrivate nei giorni scorsi.
1°: cos'è lo Stratwarming
2°: cosa dobbiamo aspettarci, in linea generale, per le prossime settimane.
Lo stratospheric warming è un riscaldamento forte e improvviso della parte di atmosfera compresa, all'incirca, tra i 10 e i 50 km di altezza. Per motivi ancora del tutto non chiari la stratosfera polare si scalda fino a provocare una "rottura" del vortice polare stratosferico.
In presenza di eventi stratosferici di tipo "major" il vortice polare stratosferico viene temporaneamente sostituito da un'alta pressione, che lo costringe a decentrarsi o addirittura a scindersi in due o tre lobi differenti.